Pubblichiamo un articolo di Susanna Berginc sugli alti livelli di alluminio rilevati in quei soggetti che si sono sottoposti ad un mineralogramma: tra le fonti di intossicazione l'autrice dimentica (negligenza NON veniale) di citare le scie tossiche che sono un vero attacco alla salute, ignorato, però, dalla maggioranza delle persone. Anche i rimedi suggeriti per favorire l'eliminazione dell'alluminio dall'organismo, per quanto condivisibili e lodevoli, lasciano un po' il tempo che trovano. Fino a che punto gli alimenti biologici non sono contaminati e fino a quando, di questo passo, lo saranno meno dei cibi industriali?
Nota bene: si precisa che i suggerimenti di tale testo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi, le terapie e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi, in caso di necessità.
Al giorno d’oggi l’80% delle persone che esegue un mineralogramma dei capelli, scopre di essere intossicato dall'alluminio. La percentuale è da brivido. Infatti l’alluminio oggi viene usato in grandissimi, enormi quantità sia negli alimenti sia nei farmaci sia nei cosmetici.
Lo troviamo nelle pentole di alluminio (maggiormente usate nelle mense e nei ristoranti), nelle lattine di bibite (anche una sola al giorno porta all’intossicazione), nei tetrapak del latte (anche di soia, di riso e di mandorle), nel mini-brik di succhi di frutta, nei tubetti di dentifricio (tranne quelli in plastica ovviamente), nelle carte argentate che contengono alimenti (burro, biscotti ed altro ancora), nei contenitori di medicinali (i blister), in molti antiacidi, negli antitraspiranti, in alcuni deodoranti, nel lievito chimico per dolci (che contiene anche il piombo...), nei cosmetici (rossetti, fard, matite etc.), nell'acqua "potabile" (è adoperato negli acquedotti per rimuovere le impurità), nella farina bianca (lo usano per raffinarla) e nei formaggi non biologici (è impiegato durante la loro lavorazione).
Diventa quindi importante cercare sempre di leggere le etichette di quello che si acquista: in fin dei conti un cosmetico, come pure un deodorante, non viene acquistato ogni giorno. In ogni caso, è bene sapere che esistono persone sensibili a tale metallo ed altre meno sensibili che inspiegabilmente non lo accumulano nell’organismo. E’ molto difficile determinare l’intossicazione di alluminio dall’esame del sangue, in quanto tende ad accumularsi per lo più nel cervello, nei polmoni, nella tiroide, nel fegato e nelle ossa.
Gli effetti da intossicazione sono i seguenti: disturbi nell’apprendimento, confusione, disorientamento, perdita della memoria, coliche intestinali, mal di testa, bruciori di stomaco e coliti, avversione per la carne, anemia, carie, ipoparatiroidismo, disfunzioni renali, disfunzioni del fegato, osteomalacia, aggravamento del morbo di Parkinson e chissà quanti altri sintomi che ancora non conosciamo. Il suo assorbimento dipende da alcuni fattori, quali i livelli di minerali e vitamine antagonisti, in particolar modo la vitamina C naturale.[...] Quindi, dopo aver rimosso le sorgenti di esposizione, potreste integrare la vostra dieta, cercando di privilegiare i nutrienti antagonisti, come la vitamina C.
Bisogna assicurarsi che la dieta sia ricca di fibre: per assumere fibra naturale, consumate frutta e verdura preferibilmente crudi (aglio, asparagi, banane, broccoli, cavoli, mele, melone, patate dolci, pompelmi, prugne secche, uvetta, vegetali a foglia verde e zucca sono i più ricchi di fibre), riso integrale biologico, pane integrale (attenzione: quello che si acquista nei panifici e che presenta le macchioline della crusca e viene venduto come integrale, è prodotto con farina bianca cui è aggiunta crusca trattata con pesticidi ed antimuffe, senza alcuna traccia del germe di grano; il vero pane integrale è di colore marroncino-bruciato uniforme), pasta integrale biologica, frutta secca in quantità. Bevete molte tisane di rosa canina biologica, ricchissima di vitamina C.
Nota bene: si precisa che i suggerimenti di tale testo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi, le terapie e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi, in caso di necessità.
Al giorno d’oggi l’80% delle persone che esegue un mineralogramma dei capelli, scopre di essere intossicato dall'alluminio. La percentuale è da brivido. Infatti l’alluminio oggi viene usato in grandissimi, enormi quantità sia negli alimenti sia nei farmaci sia nei cosmetici.
Lo troviamo nelle pentole di alluminio (maggiormente usate nelle mense e nei ristoranti), nelle lattine di bibite (anche una sola al giorno porta all’intossicazione), nei tetrapak del latte (anche di soia, di riso e di mandorle), nel mini-brik di succhi di frutta, nei tubetti di dentifricio (tranne quelli in plastica ovviamente), nelle carte argentate che contengono alimenti (burro, biscotti ed altro ancora), nei contenitori di medicinali (i blister), in molti antiacidi, negli antitraspiranti, in alcuni deodoranti, nel lievito chimico per dolci (che contiene anche il piombo...), nei cosmetici (rossetti, fard, matite etc.), nell'acqua "potabile" (è adoperato negli acquedotti per rimuovere le impurità), nella farina bianca (lo usano per raffinarla) e nei formaggi non biologici (è impiegato durante la loro lavorazione).
Diventa quindi importante cercare sempre di leggere le etichette di quello che si acquista: in fin dei conti un cosmetico, come pure un deodorante, non viene acquistato ogni giorno. In ogni caso, è bene sapere che esistono persone sensibili a tale metallo ed altre meno sensibili che inspiegabilmente non lo accumulano nell’organismo. E’ molto difficile determinare l’intossicazione di alluminio dall’esame del sangue, in quanto tende ad accumularsi per lo più nel cervello, nei polmoni, nella tiroide, nel fegato e nelle ossa.
Gli effetti da intossicazione sono i seguenti: disturbi nell’apprendimento, confusione, disorientamento, perdita della memoria, coliche intestinali, mal di testa, bruciori di stomaco e coliti, avversione per la carne, anemia, carie, ipoparatiroidismo, disfunzioni renali, disfunzioni del fegato, osteomalacia, aggravamento del morbo di Parkinson e chissà quanti altri sintomi che ancora non conosciamo. Il suo assorbimento dipende da alcuni fattori, quali i livelli di minerali e vitamine antagonisti, in particolar modo la vitamina C naturale.[...] Quindi, dopo aver rimosso le sorgenti di esposizione, potreste integrare la vostra dieta, cercando di privilegiare i nutrienti antagonisti, come la vitamina C.
Bisogna assicurarsi che la dieta sia ricca di fibre: per assumere fibra naturale, consumate frutta e verdura preferibilmente crudi (aglio, asparagi, banane, broccoli, cavoli, mele, melone, patate dolci, pompelmi, prugne secche, uvetta, vegetali a foglia verde e zucca sono i più ricchi di fibre), riso integrale biologico, pane integrale (attenzione: quello che si acquista nei panifici e che presenta le macchioline della crusca e viene venduto come integrale, è prodotto con farina bianca cui è aggiunta crusca trattata con pesticidi ed antimuffe, senza alcuna traccia del germe di grano; il vero pane integrale è di colore marroncino-bruciato uniforme), pasta integrale biologica, frutta secca in quantità. Bevete molte tisane di rosa canina biologica, ricchissima di vitamina C.
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