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martedì 31 maggio 2016

HPV: vergognoso marketing delle vaccinazioni pediatriche

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Pubblicato su disinformazione.it
La banca dati del VAERS [Vaccine Adverse Events Reporting System degli Stati Uniti] mostra chiaramente che i vaccini con gli effetti avversi più segnalati sono Gardasil e Cervarix, i vaccini contro il papilloma virus [HPV]. Sarebbe ovviamente una follia abbassare l’età in cui sono consigliati, ma sembra corrispondere a ciò che sta per essere pianificato.
Questi vaccini non hanno affatto dimostrato di essere efficaci nella prevenzione del tumore al collo dell’utero e possono causare grave malattia. In realtà, il documento rilasciato dalla FDA per giustificare la promozione del Gardasil dichiara [tabella 17 pagina 13] che le donne con infezione da HPV al momento della vaccinazione hanno il 44,6% in più di probabilità di sviluppare displasie cervicali [formazione di cellule anomale, in questo caso sulla cervice, causata dal virus HPV]. Questo non è un problema minore, ma nella fretta di vaccinare è abitualmente ignorato che lo stesso documento certifica l’efficacia del vaccino a una media del 20,5%.
Pertanto non siamo sorpresi di scoprire che è in piena attuazione la ricerca di puerili scuse per abbassare l’età della vaccinazione.
Uno di questi lavori puerili, tra l’altro sempre promosso dalla GAVI Alliance di Bill Gates, trattasi di una revisione pubblicata sulla rivista Vaccine e prodotta ad hoc per giustificare e spingere intensamente la vaccinazione anti HPV in bambini molto piccoli.
Gli autori scrivono:
Su scala globale, la vaccinazione dei neonati e dei bambini è ben consolidata e ha sviluppato una infrastruttura di lavoro di successo. I programmi di vaccinazione contro l’epatite B [HBV] offrono un modello strutturale per l’introduzione del vaccino anti HPV in cui l’immunizzazione del neonato e del bambino evidenzia una rapida riduzione della prevalenza dei vettori HBV in coorti di bambini immunizzati, e di cirrosi epatica e cancro al fegato nelle decadi successive.
In sostanza, il vaccino contro l’epatite B somministrato lo stesso giorno della nascita è un modello per ridurre l’età della vaccinazione anti HPV, e anziché vaccinare le ragazze poco prima della pubertà, stanno suggerendo di vaccinare da subito i neonati.
In nessuna parte del documento è fatta considerazione ai potenziali effetti avversi!
Gardasil è stato recentemente associato alla sclerosi laterale amiotrofica [SLA]. Il Ministero della Salute giapponese ha ritirato la sua raccomandazione per i vaccini anti HPV a causa di gravi effetti avversi.
Il numero di effetti avversi causati dal Cervarix e riportati nel Regno Unito sono mostrati in questo grafico da uno studio pubblicato in Current Pharmaceutical Design. In Italia invece si preferisce il gossip.
Didascalia immagine: Tasso di reazioni avverse [ADR] da Cervarix paragonato a quello di altri vaccini nel programma di immunizzazione del Regno Unito. I dati provengono dalla relazione prevista dalla UK Medicines and Healthcare products Regulatory Agency [MHRA] per il Joint Committee on Vaccination and Immunisation di giugno 2010
La logica alla base dell’attuale programma di vaccinazione anti HPV parte da due premesse di base:
1. i vaccini anti HPV prevengono i tumori del collo dell’utero e salvano vite umane,
2. i vaccini anti HPV non hanno alcun rischio di gravi effetti collaterali.
Pertanto, gli sforzi effettuati sono fatti per ottenere il maggior numero di ragazze vaccinate in età pre-adolescenziale, al fine di ridurre l’incidenza dei tumori del collo dell’utero. MA un’attenta analisi del vaccino anti HPV pre- e post- dati di rilascio delle autorizzazioni dimostra che entrambe le premesse sono in contrasto con gli elementi di fatto e sono in gran parte derivati da una significativa errata interpretazione dei dati disponibili.
Eppure, gli autori dello studio vogliono spingere l’età per la somministrazione del vaccino anti HPV dai bambini verso il basso fino all’infanzia. Tra l’altro, pensano anche che non ci sarebbe nessun problema nel somministrare dosi di richiamo alle ragazze che sono ormai completamente vaccinate, come se il vaccino non producesse nulla di male!
Non vi è alcuna considerazione degli effetti avversi. Non vi è alcuna considerazione generata dal maggiore onere per il sistema immunitario dei bambini, come se la batteria di vaccini che inoculano attualmente non è già sufficiente a creare danni.
Conflitti d’Interesse
Questo folle studio è stato finanziato da importanti enti governativi, tra cui la Commissione Europea, l’Instituto de Salud Carlos III del governo spagnolo, e la Agencia de Gestió d’Ajuts Universitaris i de Recerca-Generalitat de Catalunya del governo catalano. Gli autori sono:
– F. Xavier Bosch: Cancer Epidemiology Research Program [CERP], Institut Català d’Oncologia, L’Hospitalet de Llobregat [Barcelona], Spagna
– Vivien Tsu: Direttore del Progetto PATH, Seattle, partner della Fondazione Bill & Melinda Gates
– Alex Vorsters and Pierre Van Damme: Centre fo the Evaluation of Vaccination, Vaccine & Infectious Disease Institute, Università di Anversa, Belgio
– Mark A. Kane: Consultant on Immunization Policy, Mercer Island, USA
I datori di lavoro degli autori sono, guarda caso, profondamente legati alla produzione di vaccini. Tuttavia, i loro legami personali con il complesso vaccino-industriale è davvero stupefacente:
– F. Xavier Bosch: ha condotto sperimentazioni del vaccino anti HPV e studi epidemiologici per GlaxoSmithKline, Merck e Sanofi Pasteur MSD. Egli esegue screening e test HPV promossi da Qiagen, e incassa le sovvenzioni di viaggio e onorari per conto di GlaxoSmithKline, Merck, Sanofi Pasteur MSD, Roche e Qiagen.
– Vivien Tsu: non ha dichiarato alcun conflitto di interessi. Tuttavia, è stata responsabile di una sperimentazione del vaccino anti HPV finanziato dalla Gates Foundation in India ed è stata fortemente criticata dal Governo Indiano per violazioni etiche. I soggetti sono stati selezionati da popolazioni tribali ignoranti e vulnerabili, il consenso è stato ottenuto con l’inganno, e gli eventi avversi non sono stati registrati correttamente.
– Alex Vorsters: ricercatore principale per la sperimentazione di vaccini dell’Università di Anversa, e riceve sovvenzioni da produttori di vaccini. Prende anche sovvenzioni per i relatori dei convegni di presentazione dei vaccini ed è segretario del Viral Hepatitis Prevention Board.
– Pierre Van Damme: membro della segreteria esecutiva del Viral Hepatitis Prevention Board, che è sostenuto dai finanziamenti di GlaxoSmithKline Biologicals, Sanofi Pasteur MSD, e Merck.
– Mark A. Kane: è membro dell’Advisory Board di Merck per il vaccino anti HPV e riceve rimborsi spese di consulenze, onorari, e viaggi di sostegno da Merck.
Non è per nulla conveniente fidarsi di uno studio sovvenzionato totalmente dalle Big Pharma che possono trarre beneficio spostando l’età per la vaccinazione anti HPV all’infanzia. La totale mancanza di considerazione per il danno prodotto dai vaccini anti HPV è scioccante, anche in un gruppo profondamente affascinato e sponsorizzato dalle multinazionali. Avrebbero potuto almeno inscenare un teatrino della preoccupazione, ma non vi è alcun accenno ad essa.
Il marketing delle vaccinazioni pediatriche
Lo studio rivela candidamente che il vaccino anti HPV non era originariamente destinato ad essere utilizzato esclusivamente per il cancro cervicale nelle donne, ma è stato sempre destinato ad una varietà di tumori. Pertanto, a quanto pare, le ragazze venivano usate come cavie, tanto per comprendere meglio come piazzare il vaccino sul mercato e valutare gli effetti negativi o, più probabilmente, come questa recensione sembra implicare, per vedere fino a che punto potevano spingere un vaccino con effetti negativi così orribili.
Certo, tutte le ragazze che hanno ricevuto i vaccini anti HPV sono state trattate in modo più che disinvolto, poiché Gardasil e Cervarix sono stati testati sui testicoli del ratto, non sulle ovaie! Ed ora che è ovvio che il vaccino contro l’HPV è estremamente pericoloso, si eleva lo sforzo per nascondere i rischi.
La preoccupazione degli autori, anziché concentrarsi sugli orribili effetti avversi, non ha nulla a che fare con le vite perdute e devastate. La loro unica preoccupazione è per il lavoro di marketing effettuato con i vaccini anti HPV. Pensano che il processo di promozione alle persone potrebbe aumentare molto più agevolmente se, invece di riferirsi a loro come “cancro prevenzione”, i vaccini prevengono “malattie HPV correlate”.
Pertanto, gentili lettori, aspettatevi di vedere un sottile cambiamento nel modo in cui i funzionari della salute e i loro galoppini mediatici riferiranno in merito ai vaccini anti HPV. Invece di leggere e ascoltare del cancro, in particolare del cancro del collo dell’utero, è probabile che inizierete a leggere e ascoltare riferimenti alle “malattie HPV correlate”: fate particolare attenzione al plurale!
Il progetto è quello di vendere la vaccinazione ai neonati come preventivo multi-cancro. I genitori che si rifiuteranno di somministrare il vaccino anti HPV, per le ragazze o ragazzi, saranno accusati di condannare i loro figli a una vasta gamma di tumori.
Questa è un’altra esecrabile tecnica di marketing!
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domenica 29 maggio 2016

L’ÈLITE OMBRA CHE SI NASCONDE PER PRIVATIZZARE IL MONDO

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“Shadow Elite”, ovvero élite-ombra: è il titolo di un libro completamente ignorato, scritta da una docente universitaria molto rispettata, Janine Wedel, che «con straordinaria precisione documentaria spiega come operino le élite che riescono a condizionare democrazia e libero mercato», spiega Marcello Foa.

La Wedel le definisce “flex-net” e porta numerosi esempi concreti, con tanto di nome e cognome. «La sua tesi, ampiamente comprovata, è che la fine della Guerra Fredda, l’avvento di nuove tecnologie soprattutto nel campo dell’informazione e della comunicazione, la diffusione della retorica di un finto neoliberismo, che solo in apparenza porta alla deregolamentazione e alla riduzione del ruolo dello Stato, abbiano permesso l’affermazione di queste nuove reti di potere». In realtà, «buona parte delle privatizzazioni sono finte: non portano a una vera concorrenza per abbattere i costi e migliorare i servizi, ma a incredibili regalìe monopolistiche». Un viaggio nel nuovo super-potere internazionale, quello che detta i tempi delle crisi, delle austerità e delle speculazioni.
«La Wedel – continua Foa nel suo blog sul “Giornale” – spiega come queste élite possano essere di destra o di sinistra, a seconda delle convenienze, di come operino nelle istituzioni e nell’economia privata, di come i suoi membri possano assumere diverse identità e di come approfittino della globalizzazione con un solo scopo: l’arricchimento personale. E che se ne infischino degli interessi del proprio paese e del proprio popolo, benché apparentemente patriottici». Un saggio denso, documentatissimo, trascurato dai grandi media in America e in Europa. Intervistata da “Radio Free Europe”, l’autrice spiega: siamo alle prese con «una nuova generazione di giocatori, le cui manovre sono al di là dei tradizionali meccanismi». Lavorano come consulenti del governo e delle imprese, ma anche se appaiono sui media «è molto difficile, per il pubblico, sapere chi rappresentano, esattamente». In realtà «lavorano per conto di più organizzazioni, così sono meno trasparenti e meno responsabili».
Secondo Janine Wedel, «viviamo in un’epoca molto più pericolosa di ogni altra, da quando siamo entrati nella storia dello Stato moderno». In sostanza, «chi soffre in questa storia è la democrazia». Idem il libero mercato: i signori delle lobby sabotano la concorrenza e costruiscono intrecci opachi tra governo e imprese, tra Stato e privato. E ottengono benefici di governo da utilizzare a loro vantaggio, alterando le regole del mercato. Lo dimostrano anche le rivelazioni di Wikileaks: la nuova élite-ombra vive di segretezza e teme ogni forma di trasparenza. «L’avvento delle nuove tecnologie dell’informazione – continua la Wedel – è una delle ragioni principali per cui ci troviamo in questo nuovo sistema di potere e di influenza, che ancora una volta scavalca i meccanismi tradizionali di controllo democratico. Questo è il pericolo». Siamo in una nuova era: «Gran parte del nostro mondo, ora, è molto meno prevedibile: ogni giorno ci svegliamo e sempre nuove tecnologie appaiono all’orizzonte». E non siamo noi a controllarle, ma gli uomini invisibili della “Shadow Elite”.

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LA DIABOLICA TRUFFA DEL SISTEMA BANCARIO

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LA DIABOLICA TRUFFA DEL SISTEMA BANCARIO

Pubblicato da frontediliberazionedaibanchieri


Ripubblichiamo uno dei primissimi, se non il primo, articolo apparso sul blog per cercare di mettere un pochino di ordine sulla " questione denaro ". Claudio Marconi




Secondo la nostra Costituzione, lo Stato, come emanazione politica del Popolo, ha il potere e il dovere costituzionale di esercitare la sovranità politica e monetaria nell'interesse supremo dei cittadini dai quali ha ricevuto il mandato popolare.



L’articolo 1 della Costituzione al comma 2 stabilisce che “La Sovranità appartiene al Popolo, (anche se) la esercita nelle forme e nei limiti stabiliti dalla costituzione.” Allora è del tutto evidente che se il Popolo è Sovrano, di fatto dovrebbe esercitare la sua sovranità anche e sopratutto sulla emissione della propria moneta!



Infatti la maggior parte delle persone è convinta che il nostro denaro sia emesso per decreto dal governo o dalla zecca dello Stato. Purtroppo però le cose non stanno assolutamente così. In realtà lo Stato ha consentito alla Banca Centrale, controllata da privati, di esercitare in sua vece il potere sovrano di creare moneta e gestire il credito, di conseguenza le banche hanno acquisito il monopolio sull’emissione della moneta e attraverso la gestione “privatistica” del credito e il controllo del debito pubblico, determinano e condizionano il sistema monetario e quindi: il destino economico del nostro paese.

Attualmente il nostro sistema bancario è in mano a un ristretto gruppo di banchieri privati che, in perfetta sintonia e complicità con la classe politica corrotta e attraverso vari sotterfugi istituzionali, è riuscito ad assumere il totale controllo sull’emissione della moneta divenendo di fatto proprietario e gestore di tutto il denaro in circolazione.



Questo colossale inganno ha permesso al sistema bancario privato di acquisire il monopolio sulla creazione della moneta trasformando il Popolo da Sovrano in eterno “debitore” e schiavo di questo sistema bancario fondato sulla truffa monetaria del Signoraggio primario e secondario.



È fondamentale capire che il Signoraggio è lo strumento utilizzato dai banchieri per imporre ai popoli il proprio dominio ed è praticamente sconosciuto alla stragrande maggioranza delle persone che a causa di questa “ignoranza”, voluta e programmata dallo stesso potere bancario, lo subisce passivamente. Uno Stato, defraudato della propria Sovranità monetaria, non può dirsi davvero Indipendente e Sovrano e un Popolo, privato della sua moneta, automaticamente cessa di essere libero e diventa schiavo di chiunque, al di fuori del popolo stesso, detenga il monopolio




dell'emissione monetaria.

Il meccanismo del Signoraggio è maledettamente geniale proprio per la sua diabolica semplicità.



La B.C.E. (Banca Centrale Europea), per conto della Banca d'Italia, mette in circolazione le euro/banconote stampate a costo zero “prestandole” agli Stati, in cambio di titoli del tesoro (B.O.T o C.C.T) ma attenzione: non “accreditando” bensì “addebitando” agli stati sovrani, ovvero cedendo le banconote non al costo tipografico ma al valore nominale (50, 100, 500 euro), gravandole poi degli interessi, al tasso che la stessa Banca Centrale decide in totale autonomia e senza alcun reale controllo da parte delle istituzioni pubbliche.



Tutti possono “prestare” il proprio denaro, ad esclusione della Banca Centrale di emissione poiché non ne ha la proprietà.

Alla banca centrale, infatti, appartiene solamente il valore intrinseco della banconota che è pari al suo costo di produzione (carta e inchiostro).

Le banche però sono autorizzate a mettere in circolazione denaro senza valore in virtù di leggi e provvedimenti di comodo approvati in parlamento dai politici compiacenti se non direttamente coinvolti nella colossale truffa del Signoraggio.



Inoltre, questo è possibile grazie alle direttive impartite dal famigerato, nonché incostituzionale, “Trattato di Maastricht”, (trattato sulla moneta unica europea) entrato in vigore il 1° novembre 1993. La Banca Centrale Europea, quando “fabbrica” una qualunque banconota, sostiene un costo materiale di soli 0.3 centesimi di euro.



La differenza tra il costo di stampa e il valore facciale delle banconote viene comunemente definito “Reddito da Signoraggio”e viene attribuito alla Banca Centrale per la sua funzione di emissione. Ad esempio: su un biglietto da 100 la Banca Centrale incamera 100 euro più gli interessi, diciamo del 2,50%, meno il costo di produzione di circa 3 centesimi, perciò il guadagno da Signoraggio per la banca è pari a euro 102.47, che in parte vanno ad incrementare il debito pubblico e in parte vengono incassati come interessi dalla stessa Banca Centrale.



Ora non rimane che moltiplicare questa semplice operazione contabile per il valore totale delle banconote in circolazione e si avrà l’entità reale della truffa monetaria che la B.C.E./Banca d'Italia realizza frodando lo Stato “consenziente” e truffando tutti i cittadini pressoché ignari dell’inganno.



In effetti, la Banca Centrale Europea non è altro che una normalissima “tipografia” ma si comporta e trae cospiqui benefici dalla stampa delle




banconote come se fosse “proprietaria della moneta” !!! Questo espediente contabile procura alla Banca Centrale e ai suoi azionisti privati enormi profitti che andrebbero perlomeno tassati dal fisco!



Gli utili reali però vengono “occultati” attraverso semplici e collaudati artifici contabili.

In effetti si falsificano i bilanci, iscrivendo nelle poste passive il “valore nominale” delle banconote in circolazione e nell’attivo il controvalore dei titoli di stato avuti in cambio dal Ministero del Tesoro, ottenendo così un finto “pareggio di bilancio” che produce l’occultamento della maggior parte del reddito da Signoraggio.



La banca per regola dovrebbe iscrivere nelle passività solo il costo di produzione delle banconote in circolazione e non il valore nominale, così facendo si avrebbe, per un biglietto da 100 euro, una passività di 0,3 centesimi e non di 100 euro e nelle attività si registra giustamente il valore “nominale” dei titoli di stato emessi dal Tesoro cioè 100 euro perché questo è l'introito effettivo a fronte dei titoli che la banca realizza (più gli interessi). Ecco come si occultano gli utili di bilancio.



In altri termini, un credito cioè il titolo di stato del valore di 100 euro viene pareggiato con il controvalore nominale della banconota da 100 euro che in realtà è costato alla banca solo 0,3 centesimi perciò: 100 (banconota) meno 100 (titolo di stato) = (falso) pareggio di bilancio. Il calcolo corretto dovrebbe essere invece: 100 (titolo di stato) meno 0,3 cent. (costo banconota) = guadagno 99,70 più interessi.



Il falso in bilancio consiste nel dichiarare come reddito solo gli interessi, che sono decine di miliardi di euro all’anno, ma allora come andrebbero contabilizzati in bilancio i 1.900 miliardi di debito pubblico che in larghissima parte gli italiani hanno contratto con la Banca Centrale e più in generale col sistema bancario nazionale e internazionale?

Quindi i conti non tornano, infatti non vengono tassati dal fisco i 99,70 euro più gli interessi bensì solo gli interessi (meno le spese) e, visto che gli importi occultati sono davvero notevoli, la Banca Centrale, falsificando il proprio bilancio, ottiene enormi e illeciti profitti anche dalla conseguente evasione fiscale.



Quanto poi alle banconote in circolazione, non si possono considerare un debito per la Banca Centrale, lo sarebbero se la stessa emettesse moneta a fronte di una riserva aurea, ma così non è dal 1971 con l’abolizione degli accordi di Breton Wood, da allora infatti tutte le Banche Centrali emettono moneta creandola dal nulla, cioè senza riserva, insomma…cartastraccia.




In Italia la Banca Centrale di emissione è denominata “Banca d’Italia” ma in realtà non è “pubblica” o “dello Stato” come ingenuamente è indotta a credere la gente comune, sopratutto per la generica ma ingannevole definizione di “Istituto di diritto pubblico” contenuta nel suo statuto.



La banca d’Italia in pratica è e si comporta come una S.p.A. ed è gestita da privati e anche se continua ad apparire a tutti come “la Banca Centrale dello Stato Italiano”, in realtà Bankitalia è “di fatto privata” perché controllata per il 90%, attraverso “le quote”, dalle maggiori banche private italiane e da alcune grandi Assicurazioni come “Le Generali” e solamente il 5% di quote è posseduto dall’INPS come “ente pubblico” (più una parte trascurabile dall’I.N.A.I.L.). Tutto questo è in contrasto con quanto stabiliva lo stesso Statuto di Bankitalia che all’Art. 3, recitava: “in ogni caso dovrà essere assicurata la permanenza dellapartecipazione maggioritaria al capitale da parte di Enti pubblici”.



Il 16 dicembre 2006 il Governo Prodi approva una modifica dell’Art. 3 dello Statuto, che ora recita così: “il trasferimento delle quote avviene, su proposta del Direttorio, nel rispetto dell’autonomia e dell’indipendenzadell’Istituto”. Cioè la Banca stessa decide chi può detenere le quote/azioni, sia esso pubblico o privato, senza dover rendere conto di nulla a nessuno.



Se la Banca Centrale non fosse stata di fatto “privatizzata” e fosse lo Stato ad emettere la “nostra moneta”, il cosiddetto “reddito da Signoraggio” tornerebbe allo Stato e non sarebbe sottratto al Popolo sotto forma di interessi sul tristemente famoso “debito pubblico”. Lo Stato Italiano infatti è oberato da un debito pubblico che ormai supera 1.900 miliardi di euro proprio a causa di questo perverso indebitamento statale in larga parte nei confronti della Banca Centrale e per pagare gli interessi sul debito pubblico, il governo tassa impunemente i cittadini, il lavoro, i servizi, i beni primari e tutto ciò che è tassabile.



La triste realtà è che i cittadini italiani sono costretti a sborsare, su questo debito pubblico inventato da politici e banchieri, oltre 80 miliardi di euro di interessi all’anno, estorti dal Governo con l’imposizione fiscale e attraverso il prelievo forzoso di innumerevoli tasse e odiose gabelle. In definitiva, è allo Stato che spetta il compito di emettere “tutta” la nostra moneta.



Se fossimo Cittadini e non sudditi, dovremmo opporci attivamente contro lo strapotere delle banche e questa classe politica corrotta, il




paese avrà pure diritto a un Governo in cui il cittadino si riconosca pienamente e non lo avverta invece come una “minaccia”, come una presenza aliena, ostile ed estranea. Sarebbe troppo pretendere un governo in grado di esercitare la propria Sovranità politica e monetaria nell'interesse sovrano del Popolo ?



Ma la parte peggiore della faccenda è che solo il 10% della massa monetaria è costituito da denaro fisico, ossia banconote emesse dalla

B.C.E. e monete metalliche coniate dallo Stato. Il restante 90% della moneta viene messo in circolazione dalle banche ordinarie o commerciali, sotto forma di “credito”, ovvero “denaro virtuale”: assegni, carte di credito e cifre sulla memoria informatica di un computer, cioè moneta fittizia/fasulla perché senza copertura, che non costa nulla alla banca ma che trasforma i cittadini, solo perché obbligati a spendere questa moneta “privata”, in eterni schiavi del debito ma, in compenso, fa diventare ricchi e potenti gli adoratori del dio denaro.



Ora è chiaro che il denaro viene letteralmente creato dal nulla dalle banche, infatti sulla base degli accordi interbancari di Basilea 2, le suddette banche “ordinarie” o “commerciali” si sono date come regola quella di detenere come riserva obbligatoria “a garanzia” soltanto il 2% dei depositi per poi prestare il restante 98% ad altri clienti, ma si badi bene, non utilizzando il denaro depositato dai correntisti, bensì “inventandolo” ad ogni successiva richiesta, sotto forma di denaro creditizio ovvero nuovo credito, “sulla base” del deposito iniziale moltiplicato quasi all’infinito. Facciamo un esempio: se depositiamo,

1.000 euro in una banca, il “sistema bancario” nel suo insieme, sulla base di quei 1.000 euro, può prestare, creando altro denaro dal nulla sotto forma di “credito”, con la moltiplicazione del valore dei depositi, fino a 50.000 euro per ogni 1.000 depositati, (questo meccanismo in gergo bancario è noto col nome di “moltiplicatore monetario”).



Così il sistema bancario, indebitando i cittadini, incassa interessi, non sui mille euro iniziali e che, peraltro non sono nemmeno suoi ma del correntista, bensì sui 50.000 creati con poca fatica e a costo zero. Questo meccanismo di espansione della massa monetaria, nell’oscura terminologia bancaria, viene definita “Riserva frazionaria” o Signoraggio secondario.



Non tragga in inganno il termine “secondario” poiché in quanto a danni e potere distruttivo per la comunità esso non è certamente secondario ma anzi è ben maggiore del Signoraggio primario sulle banconote che fa capo alla B.C.E./Bankitalia. La banca concede prestiti con denaro che non possiede e che inventa sul momento moltiplicando numeri e pezzi di carta senza valore reale, ma poi il debitore deve restituire alla banca denaro “vero” guadagnato



lavorando con fatica e sudore e persino sotto il ricatto del pignoramento dei beni dati a garanzia in caso di “insolvenza”. Infatti, come se non bastasse, la banca concede il prestito solamente se esso è “garantito” dai beni materiali dei cittadini. La banca stampa denaro falso e lo presta a usura accumulando enormi profitti sottraendoli a chi lavora e produce vera ricchezza.



La ricchezza di un Paese è prodotta dal Popolo, la moneta è stata inventata per “agevolare” gli scambi dei beni e dei servizi prodotti col lavoro dai cittadini, quindi la moneta ha valore solo perché gli stessi cittadini la accettano e la fanno circolare usandola come mezzo di scambio dei beni.



Le banche non producono nessuna “vera ricchezza” ma solo “l’unità di misura” dei beni oggetto dello scambio, esse creano dal nulla il nostro denaro, ne assumono illecitamente la proprietà e poi ce lo prestano lucrando enormi profitti con l'applicazione di un interesse ! Perché lo permettiamo?


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venerdì 20 maggio 2016

Palma-leaks: l’olio di palma è cancerogeno. Tutti sapevano, ma solo ora se ne parla

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Ora che l’Efsa ha definitivamente messo in chiaro che le sostanze tossiche contenute nell’olio di palma e in tutti gli alimenti che lo contengono sono gravemente pericolose, cancerogene e genotossiche, anche se assunte in minime quantità, il castello di bugie a favore di questa sostanza sta crollando palesemente.
                                                                                                                                   E chi anche in Italia fino all’altro giorno non ha fatto altro che arroccarsi in difesa dell’olio di palma oggi non può far altro che abbassare i toni e chiedere aiuto alla Ministra per la Salute Beatrice Lorenzin affinché – invece di disporre l’immediato ritiro dal mercato di tutti i prodotti a rischio – rinvii alla Commissione europea ogni decisione sul da farsi. L’importante del resto è temporeggiare per non perdere ingenti guadagni… e chi se ne frega della salute! Salute che in questo caso è davvero a rischio! Soprattutto quella di bambini e adolescenti, in quanto l’olio di palma è presente in grandi quantità nella maggior parte dei cibi a loro propinati.

Per anni l’industria alimentare ha abusato di questa sostanza infilandola ovunque: dolci, snack, pane, torte, merendine, cioccolata, alimenti per l’infanzia e, addirittura, per lattanti. Ben sapendo gli effetti che provocava!


Già nel 2004 l’Università di Praga aveva rivelato la presenza di contaminanti cancerogeni in alcuni oli vegetali raffinati, tra cui il palma che spiccava per elevata presenza degli stessi.

Nel 2007 l’autorità tedesca per la tutela dei consumatori e la sicurezza alimentare, Bundesamt für Verbraucherschutz und Lebensmittelsicherheit (BVL), confermava il pericolo che l’istituto CVUA di Stoccarda riscontrava in varia misura su 400 prodotti alimentari. La lista comprendeva soprattutto dolci, biscotti, formule per i lattanti, cracker e barrette, proprio a causa dell’olio di palma raffinato.

La stessa Nestlè nel 2009, a un convegno a Praga, tramite il suo ricercatore Dr. Richard Stadler, dava atto che già nel 2007 l’Autorità tedesca per la sicurezza alimentare aveva evidenziato la necessità di ridurre i livelli dei contaminanti cancerogeni negli alimenti e nelle formule di proseguimento per lattanti.

Mentre l’Istituto francese per i grassi e gli oli, a sua volta, aveva riferito nel 2009 a un ‘workshop’ organizzato da ‘Euro Fed Lipid’ che ‘Free 3-MCPD is (…) thresholded carcinogenic and has a testicular and renal toxicity in rats’.
A quel tempo, tra il 2007 e il 2008, era già altrettanto nota la sicurezza dei grassi vegetali non raffinati (come l’extravergine di oliva).

Ma un’industria senza scrupoli ha continuato deliberatamente a produrre e immettere sul mercato alimenti tossici, al solo scopo di risparmiare sui costi di produzione e incrementare i margini di guadagno. Con l’inevitabile compiacenza, ovviamente, delleistituzioni italiane ed europee deputate alla gestione del controllo della sicurezza alimentare.

Oggi è bene dirlo a caratteri cubitali: l’olio di palma non provoca un lieve mal di pancia, ma rischi cardiovascolari, aumento del colesterolo, processi infiammatori, steatosi epatica, malattie incurabili e cancro.

Ora l’Unione Europea ha il compito di adottare con urgenza misure per salvaguardare la salute dei consumatori. Ma dovrà soprattutto spiegare perché la Commissione europea ha trascurato per anni la considerazione dei rischi ben noti non solo alle industrie alimentari ma anche alla comunità scientifica, alle autorità nazionali deputate alla sicurezza alimentare, e all’Efsa che già nel 2013 si era espressa su alcuni dei contaminanti in questione.

E’ arrivato il momento di parlarne seriamente e con competenza! Basta interessi! I cittadini devono essere informati. Per questo, per chiedere la messa al bando definitiva dell’olio di palma e per chiedere al Governo che si faccia in breve un’adeguata informazione sul tema, il 25 maggio si terrà un convegno alla Camera dei Deputati.


Se volete partecipare scrivete a eventi@mirkobusto.net entro e non oltre la data del 20 maggio 2016 e sarete accreditati.
*Deputato M5S, Commissione Ambiente


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Il terrificante sfogo di un Medico Italiano: “La medicina non cura le malattie, ma sposta i sintomi!!!

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Il dottor Giuseppe De Pace ha pubblicato una lettera aperta dove ha espresso una sua denuncia, basandosi su situazioni vissute in prima persona.

La Medicina Ufficiale è falsa ed è solo uno strumento di potere delle Multinazionali della Salute. Essa è incapace di curare le malattie, al massimo lenisce i sintomi apparenti spostandoli su altri organi e generando nuove malattie, che portano il paziente a un circolo vizioso didipendenza dal sistema sanitario.

Giuseppe è un chirurgo ortopedico con vent’anni d’esperienza, di cui quindici in ospedale.
Lo sfogo nasce dall’aver visto morire un bambino di undici anni, affetto dalinfoma non-Hogkin, in seguito a una terapia che prevedeva la chemio.
La letteratura internazionale parla di sopravvivenza dell’80% con i nuovi protocolli chemioterapici. Notizia molto confortante anche per me che vivevo per la prima volta da vicino questa esperienza.

L’equivoco nasce dal fatto che se il paziente muore dopo un mese per insufficienza renale o epatica, superinfezioni, ecc provocai chiaramente dalla chemio, per la statistica non è morto di linfoma!

La medicina di oggi vede il corpo umano come un sistema biochimico, dove a ogni causa segue una conseguenza (il sintomo). Il farmaco serve quindi ad eliminare il sintomo, senza tuttavia risalire alla causa.
Il concetto di salute non è la non-malattia, come ritiene la medicina ufficiale, ma è un perfetto equilibrio tra mente e corpo.
Dunque, il corpo rimane malato, ma la malattia si sposta altrove.


La chemioterapia, ad esempio, colpisce il DNA delle cellule che si dividono rapidamente, ovvero quelle cancerogene ma non solo! Anche quelle del nostroSistema Immunitario si dividono velocemente, distruggendo così anche l’unica cosa che può salvarci la vita!

Inoltre la chemioterapia non può distruggere il 100% delle cellule cancerogene, ma dal 60% all’80%, il “resto” del lavoro è svolto dal nostro sistema immunitario.

Sapevate che secondo il Journal of the American Medical Association, le malattie iatrogene (le malattie dovute a terapie mediche) sono al terzo posto tra le cause di morte negli Stati Uniti ?! Più di 120.000 persone muoiono ogni anno a causa dei famosi Effetti Collaterali dei medicinali.

Ecco una spiegazione sugli effetti collaterali del ricercatore Bruce Lipton:
Ogni sostanza che immettiamo nel nostro corpo interagisce con determinate proteine funzionali, le quali possono determinare le funzioni di organi o distretti completamente diversi tra loro. Se prendiamo ad esempio una pastiglia per il cuore, i suoi principi attivi possono interagire anche con il sistema nervoso centrale.
Questo accade proprio perché la medicina ufficiale agisce a livello biochimico e non a livello biofisico.


Il dottore Giuseppe De Pace ha abbandonando la medicina ufficiale per poi testare su se stesso un approccio Olistico. E’ così guarito da alcune patologie croniche, semplicemente riequilibrando il proprio sistema energetico:Sono stato operato un anno fa di lobectomia tiroidea per ipertiroidismo e condannato, come d’altronde è la regola, a prendere l’Eutirox a vita. Nonostante seguissi scrupolosamente le indicazioni datemi, continuavo a soffrire di dolori muscolari agli arti e di astenia. Ho deciso di cambiare completamente la mia alimentazione (eliminando la carne e gran parte delle proteine animali, immettendo sostanze essenziali e non raffinate, combinando bene gli alimenti), ho eliminato completamente l’Eutirox e gli altri medicinali, rivolgendomi alle sostanze naturali. Il risultato è stato la scomparsa dei dolori muscolari e la normalizzazione dei valori ematici non solo tiroidei.




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