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venerdì 29 luglio 2016

L'ITALIA E' SOTTO RADIAZIONI NUCLEARI!

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ITALIA SOTTO RADIAZIONI NUCLEARI

  


di Gianni Lannes
Garigliano: centrale nucleare
Le incognite atomiche incombono sugli ignari abitanti del Belpaese. A 50 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima, dopo il disastroso “incidente”, il 27 marzo 2011 la dose giornaliera rilevata dalle autorità nipponiche era di 3,6 millisievert (mSV). Oggi in Italia, ufficialmente, la dose media annua dovuta all’esposizione alla radioattività è di 2,4 millisievert (mSv). Giusto per un raffronto: la dose massima rilevata all’esterno della centrale di Three Mile Island, dopo l’incidente del 28 marzo 1979 era di 1 millisievert (mSv). C’è un rischio cancro nello Stivale?

Qual è il limite di sicurezza assoluta? Attenzione, le normative di cosiddetta “protezione” non sono tarate sulla soglia biologica, bensì su quella economica: 20 millisievert all’anno per i lavoratori ed 1 millisievert per la popolazione. Gianni Mattioli, docente di Fisica alla Sapienza non ha dubbi: 

«Il danno sanitario da radiazioni è un danno senza soglia. Dosi anche infinitesimali di radioattività innescano processi di mutagenesi e patologie tumorali tant’è che la definizione di dose massima ammissibile fornita dalla Commissione internazionale per la radioprotezione, invece di essere “quella particolare dose al di sotto della quale non esiste rischio”, è invece quella dose cui sono associati effetti somatici, tumori e leucemie, che si considerano accettabili a fronte dei benefici economici associati a tali attività o radiazioni».

In Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, e in determinate zone di Sardegna e Sicilia la concentrazione radioattiva tocca, e a volte supera i 50 mila Becquerel al metro quadrato. E il radon non c’entra, questo piuttosto è un inquinamento di origine bellica, come ben sanno gli esperti nazionali ed internazionali. Qualcuno avrà pure sentito parlare di una base United States of America (Sesta Flotta) - insediata senza una ratifica parlamentare, operativa dal 1972 al 2008 con relativi incidenti come quello del sommergibile a propulsione ed armamento nucleare Hartford nel 2003 - all’isola di Santo Stefano. Nell’Arcipelago della Maddalena a parte i numerosi casi di cancro, purtroppo si annoverano anche gravi malformazioni nei nascituri. Oppure, delle leucemie fulminanti che aggrediscono e uccidono dal 1987 prevalentemente i bambini nei paesi agricoli di Lentini e Carlentini, dove precipitarono in periodi differenti, ben due aerei militari di Washington con carichi segreti.


 Santo Stefano alla Maddalena: nave balia per sommergibili nucleari sesta flotta Usa fino al 2008 (tutti i diritti riservati)

Il popolo italiano con due referendum ha rinunciato all’energia nucleare. Le cinque centrali atomiche (4 civili e 1 militare) sono state disattivate ma non ancora bonificate dalla Sogin (incaricata nel 1999). E così i depositi, le officine e i centri di ricerca. In Italia, tuttavia, si continuano a produrre rifiuti radioattivi di origine industriale e sanitaria che prendono in prevalenza strade occulte (suolo, sottosuolo, mare, laghi, cantine, capannoni di cartongesso. Una precisazione: al Cisam (ex Camen, poi Cresam), una base militare in quel di San Piero a Grado in Toscana, anche se il reattore è stato spento (e non rientra più nella contabilità atomica nazionale, grazie ad un provvidenziale decreto di Berlusoni), in passato l'area è stata trasformata dal ministero della Difesa in una discarica militare, anche se figura un centro di ricerca.

Come risulta dai documenti ufficiali reperiti presso l’Unione europea a Strasburgo, lo Stato tricolore, come alcuni altri Stati occidentali, ha inabissato a partire dal 1967, scorie nucleari di terza categoria (le più pericolose) con l’ausilio della Marina Militare. I mari dello Stivale, inoltre, negli ultimi 40 anni, sono stati trasformati in un immenso cimitero chimico e nucleare. Prima di tutto gli affari. Dopo sempre e solo il profitto economico. Nel Mediterraneo sono state deliberatamente affondate - grazie alle multinazionali del crimine e alle molteplici coperture dei servizi segreti - centinaia di navi a perdere e migliaia di container imbottiti di sostanze tossiche, cancerogene, e mutagene; e perfino qualche sottomarino nucleare è colato picco compreso di armamenti atomici. Non hanno risparmiato il Mar Jonio.

La biologa marina Rachel Carson nel saggio IL MARE INTORNO A NOI ha così argomentato: 

«La concentrazione e la distribuzione di radioisotopi ad opera degli organismi marini può forse avere un’importanza ancora maggiore dal punto di vista del rischio umano … gli elementi radioattivi depositati nel mare non sono più recuperabili. Gli errori che vengono compiuti ora sono compiuti per sempre».

Numerosi epidemiologi sono convinti che anche concentrazioni modeste di radiazioni possano essere responsabili di leucemie e tumori. Alcuni studi hanno documentato un eccesso di leucemie nei bambini che vivono nei dintorni delle centrali nucleari in Europa. Il più noto è lo studio Kikk (Kinderkrebs in der Umgebung von Kernkraftwerken (Tumori infantili in prossimità di centrali nucleari), commissionato dal governo tedesco all’università di Mainz. La ricerca mostra un incremento del 2,2 per cento delle leucemie infantili e dell’1,6 per cento dei tumori solidi - quasi il dopo del previsto - in chi vive entro 5 chilometri dalle 16 centrali nucleari germaniche.

Il cesio 137 ha un tempo di dimezzamento intorno ai 30 anni. Ben prima: altro che effetto Chernobyl. Un’indagine dell’Enea datata 1980 rilevò una contaminazione radioattiva non solo nella zona in prossimità della centrale del Garigliano (in riva al Tirreno, ai confini di Campania e Lazio), ma anche in una vasta porzione di mare. Fu scoperto che il cobalto 60 e il cesio 137, rispetto agli anni ’70 avevano raddoppiato i valori. Artificialmente, decisamente prima dell’incidente di Chernobyl del 26 aprile 1986. Le autorità, tuttavia, si sono girate dall’altra parte. E hanno sigillato gli occhi istituzionali, anche quando fu verificato che dal 1972 fino al 1978 l’incidenza di tumori e leucemie nell’area del Garigliano - che comprende il Basso Lazio come le province di Frosinone e Latina e 1700 chilometri quadrati di costa balneabile risalendo dal Volturno al Circeo - era del “44 per cento contro una media nazionale del 7 per cento”. Nei comuni di Formia, Minturno, Sessa Aurunca, San Cosma e Damiano, Roccamonfina e Castelforte ci furono novanta casi di neonati malformati tra il 1971 e il 1980. Solo nel 1984 l’Usl Latina 6 di Formia ne registrava il 19,57 per cento. Agli ospedali di Minturno e Gaeta furono numerosi quelli di encefalici, e si verificò anche un caso di ciclopismo. 

A tutt’oggi non è mai stata realizzata un’indagine epidemiologica. Chissà perché.
Inquinamento irreversibile. In due relazioni ufficiali dell’Enea (“Influenza dei fattori geomorfologici sulla distribuzione dei radionuclidi. Un esempio: dal M. Circeo al Volturno” nonché in “Studio preliminare dei sedimenti sulla piattaforma costiera della zona della foce del Garigliano”) risulta che: «le attività del Cesio 137, nei primi due centimetri dei fondali antistanti il golfo di Gaeta, nelle aree di maggiore concentrazione, corrispondono a 7 millicurie/kmq (259 Mbq/kmq)». In particolare nella relazione di Brondi, Ferretti e Papucci si rileva che:

«complessivamente la zona interessata dalla contaminazione da Cobalto 60 nei supera i 1700 kmq». 

Come se non bastasse, qualche anno dopo ecco apparire fra gli addetti ai lavori i dati sulla contaminazione da plutonio. In una ricerca effettuata per la Cee di Delfanti e Papucci (“Il comportamento dei transuranici nell’ambiente marino costiero”) viene tracciata una mappa della contaminazione da plutonio nel golfo di Gaeta da 2 a 4 volte la deposizione da fall-out. Il plutonio non esiste in natura: è una sostanza altamente tossica dal punto di vista chimico, è pericolosamente radiotossica e di elevata rilevanza strategico-militare. La radioattività del plutonio si dimezza dopo 24 mila anni ed esso rimane pericoloso per oltre 400 mila anni. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità:

«0,25 milionesimi di grammo sono il massimo carico ammissibile di plutonio in tutta la vita per un lavoratore professionalmente esposto». 

Bastano infatti pochi microgrammi di plutonio immersi nel condizionamento di un grattacielo per condannare alla morte rapida tutti coloro che si trovano al suo interno.
Sull’aumento della radioattività nei sedimenti marini del golfo di Gaeta ha scritto il 4 agosto 1984 anche l’Istituto Superiore di Sanità: 

«Per una serie di ragioni descritte in notevole dettaglio nella letteratura tecnica, si sono prodotti fenomeni di accumulo del Cobalto e del cesio, scaricati nel fiume Garigliano, all’interno del golfo di Gaeta. Ciò è indubbiamente legato all’insediamento della centrale».

Helen Caldicott è australiana, pediatra, specializzata nello studio sulle conseguenze delle radiazioni sul corpo umano, in particolare sulle donne e i bambini. Nei suoi libri (La follia nucleare: è l’unico saggio tradotto e pubblicato in Italia dalla Red) dimostra cose non facilmente digeribili. Ad esempio:

«Il plutonio produce terribili malformazioni, ma non si ferma ad una generazione, continua a colpire per mezzo milione di anni. E ogni maschio adulto occidentale ha già una piccola quantità di plutonio racchiusa nei testicoli, per colpa dei test atomici degli anni ’50 e ’60». Elenca nomi di sostanze che dopo io disastri di Three Mile Island, Chernobyl e Fukushima erano diventate familiari nel senso comune, e che lentamente si cancellano dalla memoria collettiva. «Eppure, in Italia ancora ci sono. Il vento le ha trasportate fino a noi, le piogge le hanno fissate al terreno avvelenando alberi, frutta. Hanno vite millenarie. In termini umani sono eterni». 

La sua requisitoria lucida, rigorosa e documentata, giustamente non fa sconti:

«Le radiazioni spaccano i cromosomi, provocano il mongolismo. Non sono percettibili dai sensi umani, non hanno odore, colore, sapore. E’ una tragedia silenziosa, sotterranea. I medici dovrebbero spiegare ai cittadini, spiegare quello che sta accadendo. La maggior parte dei politici sono scientificamente degli illetterati» continua la Caldicott, e affronta il problema irrisolto delle scorie radioattive che provocano il rilascio nella biosfera di tonnellate di sostanze radioattive che incontrandosi nel corpo umano con altri veleni producono una reazione sinergica, esaltando vicendevolmente le loro proprietà mortifere e nocive. «I bambini sono particolarmente sensibili - dice la Caldicott - questo vuol dire che le future generazioni dovranno aspettare solo 20 anni di vita prima di essere colpiti da un cancro».


Un panorama desolante e agghiacciante. E allora come dimenticare il famigerato caso del centro Enea (Cnen + Eni), a Rotondella in Basilicata? I governi italiani non hanno mai provveduto a bonificare le aree contaminate del territorio nazionale, bensì ad occultare i rischi a danno della salute della popolazione e delle future generazioni.



PRONTUARIO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE:

Che cos’è la radioattività? Un radionuclide (un nucleo atomico instabile) per stabilizzarsi emette energia (radiazione). Il fenomeno viene definito decadimento radioattivo, ed è di tre tipi che si differenziano a seconda della particella emessa a seguito del decadimento: alfa (emessa da un nucleo di Elio), beta (da un elettrone e un antineutrino) e gamma (la radiazione elettromagnetica). 

La radioattività si misura rilevando quanti decadimenti del radionuclide avvengono ogni secondo. Nel sistema internazionale si impiega come unità di misura il Becquerel (Bq), che equivale a un decadimento al secondo. Per indicare invece la quantità di radiazione che viene assorbita dalla materia, si utilizza il Gray (Gy) che corrisponde a una quantità di energia di 1 joule assorbita da un 1 chilogrammo di materia.

I diversi tipi di radiazione possono essere più o meno dannosi. Perciò è stato adottato il concetto di dose equivalente, che si ottiene moltiplicando la dose assorbita per un fattore che tiene conto del tipo di radiazione. L’unità di misura di questa dose equivalente è il Sievert (Sv) Nel caso di raggi X, gamma o beta, 1Gy di dose assorbita equivale ad 1 Sievert (Sv) di dose equivalente, mentre per i più dannosi raggi alfa 1 Gy equivale a 20 Sv. Per i fascio di neutroni 1Gy può equivalere da 3 a 11 Sv a seconda dell’energia del fascio.







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“I vaccini? Sono tutti approvati senza studi adeguati”

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Qualcosa deve essere andato storto se, nel mezzo della campagna pro-vaccini, finanziata dal ministero della Sanità con 495.500 euro per 24 mesi, si stanno incoraggiando provvedimenti punitivi contro i medici che “osano” sconsigliare le vaccinazioni.

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“I vaccini? Sono tutti approvati senza studi”

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Qualcosa deve essere andato storto se, nel mezzo della campagna pro-vaccini, finanziata dal ministero della Sanità con 495.500 euro per 24 mesi, si stanno incoraggiando provvedimenti punitivi contro i medici che “osano” sconsigliare le vaccinazioni.
Quando la pubblicità non basta

La federazione che riunisce gli ordini dei medici (Fnomceo) ha rivelato l’8 luglio scorso “che sono già stati inoltrati procedimenti disciplinari per i dottori che sconsigliano i vaccini” e minacciato per loro la radiazione dall’Ordine.

Beatrice Lorenzin ha applaudito i metodi forti. Già, il ministro non rappresenta gli “altri” medici – né quelli in linea con l’Istituto superiore di sanità, che non se la sentono di inoculare gli ultimi vaccini appena immessi sul mercato (per i motivi ben descritti qui) – né quelli che non considerano tutti i vaccini come appartenenti a un unico calderone ma ne spiegano differenze e finalità. Qui e qui.



Lo spot a spese nostre

Eppure, dicevamo, il ministero ha finanziato una campagna pubblicitaria con denaro pubblico. Cliccate sull’azzurro per leggere l’accordo di collaborazione con la Regione Veneto. È descritto un progetto che risale al 2014 (ma i fondi verranno distribuiti a partire dal gennaio 2017). L’intento è quello di “monitorare la fiducia del pubblico nei programmi vaccinali” e di cogliere “le necessità informative sviluppando un sistema di decisione assistita per le vaccinazioni”.

In sostanza, la cifra servirà a finanziare il sito vaccinarsi.org, perché “un ruolo determinante nella sfiducia crescente nelle vaccinazioni è giocato dai mass media e dal web (…)” e “la rete va assolutamente presidiata” (pag 8).
Grazie al denaro si potrà posizionare il sito in alto fra i motori di ricerca in modo che diventi più visibile. A pag 10 è illustrata “l’importanza di preparare dati fruibili da tutti gli operatori che possano essere disponibili in caso di emergenza mediatica”.

I luoghi comuni

Ma tutta questa sbandierata informazione sui vaccini di fatto non c’è. Ascoltiamo sempre frasi fatte, spot appunto: “i vaccini sono sicurissimi”; “i vaccini hanno salvato l’umanità”; “chi non si vaccina mette a rischio l’immunità del gregge”, “chi divulga pericolosi dubbi sui vaccini non può far parte della Sanità Pubblica”, “i magistrati non devono occuparsi di salute” e via così.

Poi, però, quando si cerca di entrare nel merito, di capire qualcosa sugli studi di efficacia dei vaccini (svolti – magari !- da enti indipendenti); su come vengono raccolti e considerati gli effetti collaterali; sul perché non esistano in commercio vaccini singoli; sul perché ad ogni nuova stagione il sistema sanitario ne debba acquistare di nuovi (lasciatecene pagare almeno uno); su quali sono le epidemie pericolose da cui ci dobbiamo guardare; sulle analisi degli eccipienti; sulle strategie vaccinali; sui conflitti di interesse dell’agenzia del farmaco europea Ema che dovrebbe tutelarci… ecco che le famose spiegazioni si dileguano come tanti cubetti di ghiaccio sotto il sole di Taormina.

Dagli spot al vapore acqueo, sempre e solo fumo.


I vaccini sono approvati senza studi

Proviamo a sfatare alcuni luoghi comuni ascoltando l’infettivologo Fabio Franchi.

La Fnomceo ha dichiarato che i vaccini sono sicuri perché sottoposti a studi randomizzati in doppio cieco, è vero?

“I vaccini, in Europa e negli Usa, non sono considerati farmaci ma misure di prevenzione nonostante in Italia se ne occupi Aifa, l’agenzia per il farmaco. Così, mentre per gli altri medicinali è prevista una lunga procedura di studio prima dell’approvazione in commercio, per le misure di prevenzione (i vaccini, appunto) questa non occorre. Una cosa non richiesta, non si fa. Sui vaccini gli studi controllati randomizzati in doppio cieco con placebo non ci sono“.

(Per lo studio randomizzato in doppio cieco si divide la popolazione in due gruppi, in maniera casuale: a una parte si somministra il vaccino all’altra un placebo. E li si segue entrambi nel tempo per osservare l’efficacia del vaccino e prendere nota degli eventuali eventi avversi).

Ma Fnomceo ha dichiarato che ci sono. Cliccate qui il documento originale.

“Ha preso un abbaglio. Mancano gli studi randomizzati in doppio cieco per i singoli vaccini e mancano per le combinazioni di vaccini (trivalente, esavalente). Lo hanno sempre evidenziato le review più importanti sui vaccini (ad esempio la Cochrane Collaboration, spesso citata da ricercatori e medici di tutto il mondo). In più ora l’Agenzia europea per il farmaco (Ema) impedisce ai ricercatori indipendenti la verifica dei dati suggellati da se stessa (come denunciato dalla Cochrane): quello che Ema produce va accolto a scatola chiusa. Come mai per la Fnomceo la trasparenza non è da considerarsi un requisito essenziale? E dire che la Fnomceo invoca in continuazione il rispetto della metodologia scientifica…”
Quando si prova a fare domande su questi aspetti cruciali, non si riceve risposta.

“Se Fnomceo e istituzioni fossero così sicuri della saldezza delle loro ragioni, non si opporrebbero a un confronto ragionato con eventuali critici. Invece preferiscono evitarlo con l’esilarante motivazione che “sarebbe una falsa par condicio”. Affermano a priori che è ingiusta la pretesa di “un democratico confronto” tra scienza (esclusivamente la loro) e le “tesi truffaldine”, quelle di chiunque non dia loro ragione”.

Questa condotta rispecchia il codice deontologico dei medici?

“Assolutamente no. Ci impegniamo a sostenere con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto e su un’informazione comprensibile e completa; a mettere le nostre conoscenze a disposizione del progresso della medicina”.

Quale articolo parla della libertà del medico?

“Gli articoli 4 e 20. La professione del medico è fondata sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità. Il medico non si piega a interessi, imposizioni o condizionamenti”.
Un medico può rifiutarsi di consigliare tutti i vaccini a chiunque come vorrebbe la Fnomceo?

“L’articolo 22 recita: il medico può rifiutare la propria opera professionale quando vengano richieste prestazioni in contrasto con la propria coscienza o con i propri convincimenti tecnico-scientifici, a meno che il rifiuto non sia di grave e immediato danno per la salute della persona, fornendo comunque ogni utile informazione e chiarimento per consentire la fruizione della prestazione”.

Fonte: blog.ilgiornale.it
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mercoledì 27 luglio 2016

IL BUSINESS DEL CANCRO: 100 MILIARDI DI DOLLARI DI TERAPIE SOLO NEL 2014!

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Maurizio Blondet 

di Michael Snyder,
Se sei un americano, hai una possibilità su tre di avere un cancro nel corso della tua vita. Se sei un uomo, la possibilità diventa una su due. E praticamente chiunque in America conosce qualcuno che ha il cancro o che ne è già morto. Ma non è sempre stato così. Negli anni Quaranta, a sviluppare il cancro era un americano su sedici. Deve essere accaduto qualcosa che ha provocato questa crescita esplosiva, e che induce a ritenere che il cancro sorpasserà presto le cardiopatie diventando la prima causa di morte negli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) dichiara che ogni anno vengono diagnosticati approssimativamente 14 milioni di nuovi casi nel mondo, ed è atteso un incremento del 70% nei prossimi due decenni. Esistono davvero poche parole capaci di fare tanta paura come la parola “cancro”, e nonostante i miliardi spesi nella ricerca e nel suo progresso tecnologico, questa piaga continua ad allargarsi e a mietere vittime. Come è possibile?
Oggi in America si spende più denaro per trattare il cancro che qualunque altra malattia. Secondo la NBC, solo lo scorso anno si è trattato di 100 miliardi di dollari in farmaci contro il cancro:
“Mentre i prezzi delle medicine continuano a scendere costantemente, la spesa per le medicine contro i tumori hanno raggiunto un nuovo traguardo: 100 miliardi di dollari nel 2014. Un aumento maggiore del 10% rispetto al 2013, un incremento di 75 miliardi di dollari in cinque anni, secondo un’indagine dell’IMS Institute for Healthcare Informatics”.
100 milioni di dollari sarebbero una pazzesca somma di denaro da spendere in cure contro il cancro. Ma 100 miliardi di dollari sono mille volte quella cifra. E l’IMS Institute for Healthcare Informatics prospetta un ulteriore aumento di spesa per le terapie anti-cancro di un 6, forse un 8% all’anno.
Non mi pare ci sia bisogno di dire che ci sono un sacco di persone, là fuori, che stanno diventando smisuratamente ricche grazie a questi trattamenti.
Ed il costo di alcuni di essi è semplicemente assurdo. Sempre secondo la NBC, due dei farmaci commercializzati più recentemente “costano 12.500 dollari per un mese di terapia”…
“45 nuove medicine sono state immesse sul mercato tra il 2010 ed il 2014, di cui 10 solo l’anno scorso, segnala l’Istituto. Due di queste si definiscono immunoterapie, nuova classe di rimedi in voga, che controlla il sistema immunitario per combattere il tumore. Si tratta di Opdivo prodotto dalla Bristol-Myers Squibb e di Keytruda della Merck. Entrambi a 12.500 dollari per un mese di cura”.
Sicuro, le case farmaceutiche sono lì per fare profitti. Ma dove trova giustificazione far pagare ai malati di cancro simili costi per le medicine?
Se oggi in America ti diagnosticano il cancro e tu scegli di fidarti del trattamento offerto dal sistema sanitario, puoi dire addio al tuo futuro finanziario. Puoi avere la tua assicurazione, ma resterai senza il becco di un quattrino. Che tu riesca a sopravvivere o muoia, sarai comunque sul lastrico.
E bada che, malgrado le più costose terapie, il tasso di sopravvivenza non è buono per niente. Allo stato attuale, il 65% dei malati sopravvive per altri cinque anni. Significa che il 35% muore entro quei cinque anni, e per alcune forme di tumore questa percentuale cresce parecchio.
Purtroppo, come ho spiegato all’inizio, il numero dei malati continua a crescere…
“Abbiamo perso la guerra contro il cancro. Al principio del secolo scorso, esso veniva diagnosticato ad una persona su 20. Negli anni Quaranta, ad una ogni 16. Nei Settanta, ad una su 10. Oggi, una persona su 3 ha il cancro”. (Fonte: Health Impact News)”.
Viviamo in una società estremamente tossica, e che lo diventa ogni giorno di più.
E una volta che hai sviluppato il cancro, ai dottori non è permesso prescrivere trattamenti “alternativi”. Quello che possono fare è prescriverti terapie che il sistema gli dice di prescriverti.
Una di queste è la chemioterapia. E’ una terapia mostruosa che spesso uccide il paziente invece di uccidere il tumore. Ecco la testimonianza di una donna a cui è stato diagnosticato il cancro al seno, e che descrive la chemioterapia come la peggiore esperienza della sua vita:
“Questo fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. L’infermiera che me la somministrava indossava dei guanti protettivi perché, se fosse fuoriuscita una piccola goccia, le avrebbe bruciato la pelle. Non ho potuto avitare di chiedermi – se all’esterno servono simili precauzioni, che cosa farà una volta all’interno delle mie vene? (Fonte: Cncer Tutor)”.
Molti pazienti vivono un ciclo infernale dopo l’altro, sperando che possa essere risolutivo. Avete mai parlato con qualcuno che ha vissuto questo calvario? E’ straziante.
Alla fine, c’è un enorme punto interrogativo sulla bontà della chemioterapia. Ecco le parole del Dottor Ralph Moss, autore del libro “L’industria del cancro”:
“In conclusione non c’è alcuna prova che la chemioterapia prolunghi la sopravvivenza nella gran parte dei casi, e questa è la grande bugia sulla chemioterapia, che ci sia in qualche modo una correlazione tra la riduzione del tumore e l’allungamento della vita di un paziente”.
Allora perché gli oncologi spingono tanto per la chemio?
Beh, ecco perché:
“Secondo le analisi di Steven Levitt e Stephen Dubner, quelli di Freakanomics, ‘gli oncologi sono tra i medici più pagati, la media dei loro redditi cresce più di quella di qualsiasi altro specialista, e più della metà dei loro guadagni proviene dalla vendita e somministrazione della chemioterapia’.
Il loro modello di business è differente da quello degli altri medici, perché non è che tu puoi andare a comprarti la chemioterapia in farmacia.
Gli oncologi la comprano all’ingrosso, poi gonfiano il prezzo e mettono in conto alle compagnie di assicurazione. Questo profitto legalizzato sui farmaci contro il cancro è un caso unico. Fanno soldi sulle terapie che dicono ti salveranno la vita. E’ un conflitto di interessi gigantesco. Ti vendono le terapie, e ti fanno pagare il privilegio di iniettartele. Non lo fa nessun altro medico. (Fonte Cris Beat Cancer)”
Il nostro sistema è profondamente guasto e corrotto.
Ma non cambierà niente nell’immediato futuro, perché grazie ad esso si guadagnano centinaia di miliardi di dollari. Fonte http://www.maurizioblondet.it/il-business-cancro-100-miliardi-di-dollari-di-terapie-solo-lanno-scorso/
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FRANCIA: PIÙ DI UN MILIONE DI PERSONE A SOSTEGNO DEL PROFESSORE CHE DENUNCIAVA LA PERICOLOSITÀ DEL VACCINO ESAVALENTE INFANRIX HEXA

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Il Prof. Henry Joyeux è un noto medico oncologo francese di Montpeiller molto attivo nel campo della giusta informazione in merito ai rischi connessi alla pratica vaccinale.
                                                                                                                   

Da molto tempo il Prof. Henry Joyeux afferma la pericolosità del vaccino esavalente Infanrix Hexa [lo stesso che riporta l’autismo fra le reazioni avverse omesse intenzionalmente dall’azienda produttrice] a causa degli adiuvanti in esso contenuti [come l’alluminio]. Non si definisce “antivaccinista”; ma afferma giustamente di attivarsi per vaccinazioni più sicure.

Il Professor Henri Joyeux, già abbondantemente in pensione dal 2014, è stato rimosso dall’Ordine dei Medici, proprio come ilDottor Marc Vercoutere, per aver allertato l’opinione pubblica in merito alla pericolosità degli adiuvanti contenuti nelle vaccinazioni dell’infanzia.

Questa decisione sa molto di dittatura. Il messaggio che viene più volte veicolato è che si deve riferire ai genitori che i vaccini vanno fatti o altrimenti si rischia la radiazione.

Questa soluzione è francamente ridicola, e anche irrispettosa delle libertà individuali, a tal punto da produrre boomerang incontrollati per l’industria dittatoriale farmaceutica.

L’oncologo era stato oggetto di una denuncia da parte del Collegio Nazionale dei medici nel giugno 2015, per il lancio [ancora attivo] di una petizione per attenzionare il Ministro della Salute, Marisol Touraine, al riguardo della presenza di “alluminio e formaldeide, due sostanze molto pericolose per gli esseri umani, in particolare i neonati“, nel vaccino esavalente Infanrix Hexa.

Il testo ha raccolto oltre un milione di firme alla data del 10 luglio 2016, e il titolo è tutto un programma in quanto evidenzia come i francesi sono in ostaggio di leggi a favore dell’industria del farmaco.

cliccare QUI per essere indirizzati alla petizione

Infatti, secondo il Prof. Henri Joyeux, dal settembre 2014, l’uso del vaccino esavalente si sarebbe diffuso perché “la situazione è peggiorata con carenze diffuse di vaccini tetravalenti e pentavalenti“.



Il risultato è che i genitori sono privati del loro diritto di scelta, ritrovandosi a:
lasciare i loro bambini senza copertura vaccinale ed esporli, oltre ai rischi sanitari, all’azione giuridica secondo la legge vigente e alla minaccia d’esclusione dagli asili nido, dalle scuole e altri servizi pubblici;
vaccinare col vaccino esavalente, tutt’altro che esente da rischi e lacune.

Infatti, il problema è che il vaccino Infanrix Hexa:
contiene due sostanze pericolose come alluminio e formaldeide, molto pericolose per gli esseri umani, in particolare i neonati, che possono causare gravi malattie tra cui, lamiofascite macrofagica;
contiene il vaccino contro l’epatite B sospettato di un legame con la sclerosi multipla;
e costa al Sistema Sanitario fino a 7 volte di più rispetto ad altri vaccini.

Inoltre, la vaccinazione nei bambini contro sei grave malattie in sé è una procedura medica rischiosa, che può innescare una reazione immunitaria incontrollata [shock anafilattico], nonché aumentare il rischio di malattia autoimmune nel lungo periodo.

Per completezza d’informazione, a queste stesse conclusioni è giunto anche il Prof. Yeuda Shoenfeld del quale abbiamo tradotto un capitolo del suo ultimo lavoro “Vaccines and Autoimmunity“: Adiuvanti in Alluminio e disordini neurologici. Nessuno potrebbe mai accusare Yehuda Shoenfeld di essere un ciarlatano, considerato che il clinico israeliano studia da oltre trent’anni il sistema immunitario umano ed è all’apice della sua carriera. È autore di innumerevoli studi – The Mosaic of Autoimmunity, Autoantibodies, Diagnostic Criteria in Autoimmune Diseases, Infection and Autoimmunity, Cancer and Autoimmunity – alcuni dei quali sono pietre miliari per la pratica clinica. Anche Shoenfeld punta il dito contro i vaccini come ilProf. Henri Joyeux. 


Molti incidenti inutili possono verificarsi a causa di questa situazione. È per questo che genitori, pazienti, cittadini e operatori sanitari si sono rivolti in massa al ministro, per chiederle di intervenire con urgenza in modo che il semplice vaccino DTPsenza alluminio per i neonati fosse reso nuovamente disponibile. La pessima risposta è stata la radiazione del Prof. Henri Joyeux.

Tuttavia, Marisol Touraine, ha lamentato una “situazione preoccupante in termini di approvvigionamento di alcuni vaccini essenziali” dopo che i produttori di vaccini e l’unione del settore farmaceutico [Leem] avevano assunto precisi “impegni” per arginare la carenza di vaccini dopo un incontro con il ministro.

La questione in oggetto è stata dibattuta anche durante la puntata televisiva di Envoyé Spécialdello scorso 11 febbraio 2016 dalla quale emerge, in tutto il suo squallore, il succo della questione che si cela dietro al mercato dei vaccini, ovvero la questione riguardante i cosiddetti “brevetti”.

Non sarete così malpensanti a tal punto da sospettare che con banali “brevetti” farmaceutici si possa fare affari sulla pelle dei cittadini?
Non sarete così malpensanti a tal punto da sospettare che con banali “brevetti” farmaceutici si possa contribuire allo sviluppo di vaccini?
Non sarete così malpensanti a tal punto da sospettare che con banali “brevetti” farmaceutici si possa creare un regime di monopolio?
Orbene … A guardare questo brevissimo stralcio, la storia del “brevetto dell’epatite B” dimostra che, forse forse, è legittimo coltivare qualche dubbio in merito a certe azioni da dittatura sanitaria.

Diffidate sempre da coloro che pontificano allegramente a favore dei vaccini, a tal punto da infiammare la platea inneggiando alla radiazione degli operatori sanitari, perché il loro fine non è la tutela della salute ma la tutela del loro portafoglio “brevetti”.




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martedì 26 luglio 2016

Jon Rappoport: i nuovi vaccini altereranno in modo permanente il DNA umano

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“Gli scienziati isolano i geni che producono potenti anticorpi. I geni vengono quindi posti nei virus e iniettati nel tessuto umano, di solito nel muscolo”
Considerate questo articolo alla luce della spinta accelerata per rendere obbligatori e rafforzare i vaccini su tutto il pianeta. (NB: 17.5.2016: California: primo stato USA a rendere per legge obbligatorie le vaccinazioni. Forti pene per chi vi si oppone e NESSUNA esenzione -ne’ per ragioni religiose o per altro…http://www.healthmagazine365.com/vaccines-now-mandatory-california-strict-penalties-anyone-refuses/, ndt)
Il riferimento è il New York Times, del 15 marzo del 2015, “Protection Without a Vaccine.” (Protezione senza un vaccino). Descrive la frontiera della ricerca. Ecco alcune citazioni-chiave che illustrano l’uso del gene sintetico per “proteggere contro la malattia”, mentre allo stesso tempo cambia la costituzione genetica degli esseri umani. Non è fantascienza:
“ Inserendo geni sintetici nei muscoli delle scimmie da laboratorio, gli scienziati stanno fondamentalmente ri-ingegnerizzando gli animali perché resistano alla malattia”
“Il limite è il cielo”, disse Michael Farzan , un immunologo a Scripps e autore principale del nuovo studio
“ E’ in corso il primo test umano che si basa su questa strategia, chiamata immunoprofilassi attraverso il trasferimento del gene o IGT e ne sono pianificati parecchi”
“I.G.T. nel suo complesso è diverso dalla vaccinazione tradizionale, perché è in realtà una forma di terapia genetica. Gli scienziati isolano i geni che producono potenti anticorpi contro certe malattie e poi sintetizzano versioni artificiali. I geni vengono quindi posti nei virus e iniettati nel tessuto umano, di solito nel muscolo”
Qui la battuta finale:
“ I virus invadono le cellule umane con le loro cariche da DNA e il gene sintetico si incorpora nel DNA stesso del destinatario. Se tutto va bene, i nuovi geni istruiscono le cellule su come produrre potenti anticorpi”
Rileggere: “il gene sintetico si incorpora nel DNA stesso del destinatario”.
Ovvero alterazione della costituzione genetica umana. Alterazione permanente.
L’articolo del The Times poi chiede al Dr. David Baltimore una opinione:
“Eppure il Dr Baltimore dice di prevedere che alcuni potrebbero essere cauti su una strategia di vaccinazione che significa alterazione del proprio DNA, anche se questo impedisce potenzialmente una malattia fatale”
Si, alcuni potrebbero essere cauti. Se hanno due o tre cellule cerebrali in funzione
Facciamo un esempio. Dietro la copertina del “prevenire la malattia” ( e tutte le buone operazioni di copertina fluttuano su un obbiettivo elogiativo per celare il loro vero intento), i vaccini sono vettori ideali per tutti i tipi di gene che sarebbero permanentemente incorporati nella struttura umana.
L’enorme quantità di propaganda sui vaccini e le risultanti leggi obbligatorie che applicano la vaccinazione, creano un potente canale attraverso il quale zare è altamente possibile re-ingegnerizzare.
I geni sintetici inoculati in miliardi di umani, formerebbero un grande esperimento per creare specie alterate. Questo grande esperimento potrebbe essere compartimentalizzato. Per esempio, in segreto, i geni dall’1 al 6 potrebbero essere inoculati nel gruppo A nella geo sede I. I Geni dal 7 al 12 potrebbero essere inoculati nel gruppo B nella geo sede II etc.
I destinatari dei vaccini sarebbero sottoposti a sorveglianza continua per valutare i risultati. Con vari pretesti, i membri di questi gruppi saranno portati nelle cliniche per test ed esami, per scoprire dei marker che possano rivelare la risposta dei loro corpi alle alterazioni genetiche.
Queste persone sono piu’ forti o piu’ deboli? Mostrano segni di malattia? Riportano dei cambiamenti nel comportamento? Con la sorveglianza e i test, si possono compilare tutti i tipi di informazione. Naturalmente non c’è il consenso informato. Le cavie umane non sanno cio’ che viene fatto loro.
E quale sarebbe l’oggetto di questo pazzo programma di ricerca? Sarebbero vari. Su un piano semplificato, diciamo ce ne sarebbero due.
Da un lato creare umani piu’ deboli, piu’ docili, piu’ obbedienti e piu’ dipendenti. Dall’altro creare umani piu’ forti e piu’ intelligenti e piu’ sani e con piu’ talenti.Ovviamente i risultati della seconda opzione sarebbero applicai agli “eletti”. E chiaramente, parte di questa ricerca sarà portata avanti dai militari, cosi si puo’ mantenere piu’ facilmente il segreto e lo scopo di produrre “migliori soldati” è un obbiettivo da tempo contemplato dal Pentagono e dal suo braccio di ricerca, il DARPA
Un esperimento vaccinale globale del tipo che sto descrivendo qui, ha un altro bonus per i suoi pianificatori: color che si ammalano o muoiono potranno avere la diagnosi di aver sofferto di varie malattie e disturbi che “nulla hanno a che fare con i vaccini”. Grasso che cola per il cartello medico.
Il numero della vittime, in questo grande esperimento, non preoccuperà coloro che danno forma al Brave New World. Come ho abbondantemente documentato, il sistema medico USA sta già uccidendo 2,25 milioni di persone per decennio (una cauta stima), grazie alle i medicine approvate dalla FDA e per errori diagnostici e terapeutici negli ospedali. I maggiori media e i leaders governativi, consapevoli di questo, non hanno fatto nulla.
Ecco una citazione da un biologo molecolare di Princeton, Lee Silver, autore di Remaking Eden (Rifare il Paradiso): da uno slargo su quanto i genetisti stiano pensando ad un futuro ingegnerizzato
“The GenRich (i ricchi geni) —che sono il 10% della popolazione americana— avranno tutti geni sintetici. Tutti gli aspetti della economia, dei media, dell’industria dello spettacolo e della industria della conoscenza, saranno controllati da membri della classe GenRich …”
“ I naturali [umani non alterati] lavoreranno come prestatori d’opera sottopagati o come operai. La classe dei GenRich e quella dei Naturali diventeranno due specie completamente separate, senza possibilità di ibridazioni ( mescolanze tra loro) e con un interesse romantico reciproco pari a quello degli umani attuali hanno per lo scimpanzè.
“ Molti pensano che sia scorretto a priori che alcuni abbiano accesso alle tecnologie che possono dare vantaggi, mentre altri, messi meno bene, sono costretti a dipendere solo dal caso [ma] la società americana aderisce al principio che la libertà personale e la fortuna personale siano i fattori decisivi primari per cio’ che è concesso di essere agli individui”.
“ In effetti, in una società che valorizza sopra ogni cosa la libertà individuale, è difficile trovare una base legittima per restringere l’uso della genetica da “riprogrammazione”. Mi schiererò a favore del fatto che sia inevitabile l’uso di tecnologie per la genetica da riprogrammazione. Che ci piaccia o meno, il mercato globale regnerà supremo”
Qui un’altra gemma, questa volta da Gregory Stock, ex direttore del programma diMedicina, Tecnologia e Società alla UCLA School of Medicine:
“Anche se metà delle specie del mondo andassero perse [durante gli esperimenti genetici], resterebbe comunque una enorme diversità . Quando coloro che saranno nel lontano futuro guarderanno indietro a questo periodo della storia, probabilmente non lo vedranno come un’era in cui l’ambiente naturale veniva impoverito, ma come un’epoca in cui una pletora di nuove forme – alcune biologiche, alcune tecnologiche, alcune come combinazione tra le due- sono entrate in scena. Il miglior servizio che facciamo a noi stessi e alle generazioni future, è quello di concentrarci sulle conseguenze a breve termine delle nostre azioni, piuttosto che avere vaghe nozioni sui bisogni di un lontano futuro”
Notare che questi due scienziati di fama, stanno parlando di “etica”. Un numero significativo di tali esperti ha una propria folle versione di cio’ che è giusto e cio’ che è sbagliato.
Con i vaccini all’orizzonte, che alterano permanentemente la costituzione genetica umana e danno alle multinazionali e agli enti governativi inclinazione alla segretezza, stiamo già abitando il Brave New World: non è un progetto lontano da noi…
Ogni innovazione genetica mira ad avvicinarci di piu’ ad un mondo di stimolo-risposta e ad allontanarci dalla libertà. Ecco perché la difesa della libertà diventa sempre piu’ vitale. Questa lotta deve arrivare a chi controlla, si la filosofia, non la scienza. L’essere umano è solo e semplicemente un sistema in attesa di essere re-ingegnerizzato o è qualcosa di piu’ che abita la forma fisica?
Sappiamo già a cosa crede la stragrande maggioranza di chi fa ricerca sul cervello e dei genetisti ma anche i governi, le multinazionali, le università e fondazioni che prendono importanti decisioni
Naturalmente di questi tempi, il dipartimento della facoltà universitaria che viene considerato il meno importante, il piu’ inutile , una mera appendice in attesa che i saggi lo tirino fuori dalla disgrazia e lo facciano fuori… è proprio quello di filosofia.
Non ci resta che darci al tema e alla resistenza
NON Lee Silver alla Princeton o Gregory Stock o Bill Gates o George Soros o David Rockefeller o il Papa o Stephen Hawking o Obama o i Clintons o Monsanto o Dow o la famiglia Bush o la PBS o la FOX o i socialisti o i Comunisti o i liberali o i conservatori o qualche svitato ad Harvard o al MIT o all’ UCLA…ma noi.
By Jon Rappoport
Traduzione Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
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