Articolo di Nogeoingegneria in collaborazione con Antonio M. Calabrò
Antonio Maria Calabrò era atteso alla conferenza “PADRONI DI NULLA Terra, acqua, cieli: il controllo democratico nell’era delle tecnologie globali” in veste di tecnico, ma ha messo in chiaro:
Vorrei precisare subito che parlerò NON in qualità di Ingegnere a conoscenza delle cose, ma di semplice osservatore. Perché?….. Ma perché per parlare da tecnico dovrei essere dentroquesto campo. Se stessi in questo campo, non sarei qui, anche perché non potrei essere in quel campo. Amo troppo la Natura per stare in QUEL campo. Quindi una cosa esclude l’altra. (*)
Ha lavorato 18 anni al CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) sulle tecnologie per aeromobili di nuova generazione, dopo essersi laureato in Ingegneria Elettronica alla Federico II di Napoli. Negli anni novanta è passato al gruppo Smart Structures e poi a Tecnologie del volo. Oggi lavora come consulente aerospaziale. Con la sua presenza a Firenze ha voluto dare testimonianza della sua visione intorno a curiose anomalie nei cieli. Nel 2013 inizia l’approfondimento scrivendo report sulle osservazioni e diffondendole in canali di comunicazione privata. La figura dell’osservatore secondo lui non è da sottovalutare. Un ricercatore, e lui lo è di professione, fa “principalmente questo, osserva, prende nota, classifica, fa i grafici e tira delle conclusioni, evidenziando eventuali cause di comportamento, correlazioni fra sequenze di dati e stati fisici degli oggetti dell’esperimento… in confronto alla parte di ‘osservazione’, la parte di progettazione è una minima cosa, almeno in questo settore dove svolgevo il mio lavoro, cioè sensori per il monitoraggio strutturale” esplicita Calabrò. (*)
“Da un po’ più di un anno a questa parte ho cominciato a vedere…”
“Da un po’ più di un anno a questa parte ho cominciato a vedere…”
Così Calabrò introduce il suo resoconto. Aveva preso atto di come le scie degli aerei sembrassero tutt’altro che “di condensa” ma ha scoperto anche altro: “Si dice che la necessità aguzza l’ingegno. Volevo trovare una soluzione, capire. Da osservatore e da scienziato. Ci vogliono binocoli buoni, cannocchiali, motori per puntamento veloci, per inquadrare bene…..”(*). Ha visto aerei in operazioni di irrorazione lasciare dense scie che tradivano leggi fisiche note. Ma… “non bastavano le irrorazioni, il cielo a “gouche”, come acquerello, arrivarono anche i FILAMENTI !!”, dice Calabrò e rimanda ad un articolo pubblicato su Megachip con il titolo:Geoingegneria applicata, la ragnatela dei droni, firmato con pseudonimo, ora svelato.
Le osservazioni in cielo spingono Calabrò a fare un’affermazione che se confermata sarebbe assai clamorosa:
“Sono aerei più piccoli del normale, dimensionati opportunamente per far sembrare che stiano a quote più alte mentre in realtà sono all’altezza delle nuvole (2.000 – 4.500 mt.) (vedi figura “drone rivelato”). La scia larga ca. 5 mt. sembra ragionevole. Non ragionevole la dimensione apparente degli aerei di linea (ca. 40-50mt.). Altrimenti la scia dovrebbe essere larga 15 mt. ca. E non e’ possibile. Quindi si trova che la dimensione dei velivoli e’ come quella del Drone Piaggio…..”
Drone rivelato (foto di A. M. Calabrò)
Come si vede, inoltre, sono vari i tipi di droni impiegati. Non c’è economia, non c’è crisi. Forse anche quelli con scie corte sono diversi da quelli con scie lunghe….
Si arguisce che siano degli UAV, dei droni, proprio per l’andirivieni incessante, la precisione della griglia che disegnano nel cielo, il ripercorrere la stessa identica rotta di qualche tempo prima. Si nota l’ombra della vecchia scia. Sarebbe impensabile per una qualsiasi squadra di piloti a bordo mantenere questo ritmo 24/24 ore. Forse inizialmente era così, si usavano sia normali aerei di linea con serbatoi radiocomandati in remoto, che aerei-cisterna, ma ora è l’alta tecnologia che lavora, senza più il pilota a bordo, ma nemmeno in remoto, i droni vengono sganciati come cagnolini, nessuna sindrome neuro-tossica può colpire i piloti, che prima morivano tutti a 55-60 anni….
Intuisco che il rilascio di sostanze avviene per una qualche reazione chimica in aria. Non sarebbe possibile infatti, per degli aerei piccolini stivarne grosse quantità, come gli aerei cisterna, tanker. Ad esempio, con una torcia al plasma (che arriva a 10 mila gradi C), che può bruciare direttamente una barra solida, ad es. di alluminio. In tal modo durerebbe MOLTISSIMO il materiale. Infatti mi è capitato di vedere a volte come una luce, sotto, nella zona del rilascio.
Tanto ho osservato, sembra come un sogno, un incubo da non credere, ma da considerarne l’esistenza.
Perché lo fanno? Chi paga? Perché l’aeronautica fa passare questa enorme e ripetitiva attività aerea senza intervenire? Peggio ancora sapendo che vivono delle persone nelle zone dove vengono rilasciate queste sostanze. Gli animali, le piante, gli ortaggi, le falde acquifere…. “ (*).
Riassume Calabrò:
- ·sono droni militari;
- ·sfruttano l’effetto della ridotta dimensione per apparire più in alto di quanto siano;
- ·richiedono pochissimo spazio per atterrare/decollare……
Cita in sostegno della sua ipotesi il Generale Mini (Conferenza Firenze 2012):
“Non è detto che la volontà politica trovi tutta la catena decisionale consenziente (scienziati, militari) ma questo aspetto sarà sempre meno rilevante. Con la robotizzazione ed automatizzazione molte operazioni possono essere eseguite con il coinvolgimento di poche persone. Tramite l’utilizzo di droni sarebbe possibile irrorare tutte le pianure del Kansas (cui il generale fa un riferimento non casuale), senza neanche il coinvolgimento di piloti. Gli scopi appariranno sempre benefici, commenta ironicamente Mini, basterà fornire il giusto supporto teorico o ideologico finanziando le ricerche ‘giuste’. Non ci sono vincoli, non ci sono regole, se c’è la possibilità di farlo ‘qualcuno’ lo farà” .
Il futuro sotto il segno dei droni
Il mercato dei droni è in piena espansione. La Commissione europea informa che ci siano più di 400 progetti in 20 paesi europei per lo sviluppo di veicoli aerei senza equipaggio (UAV), piccoli come un AR.Drone di Parrot o grandi come un jet Airbus A320, vedi QUI.
L’introduzione massiccia in ambito commerciale ma anche ludico rende attraente e innocua l’immagine di questo strumento e aiuta a normalizzare una sua rapida diffusione favorendo il consenso da parte dei cittadini. L’applicazione nella quotidianità è strategia vincente, lo mostrano molti altri casi, basti pensare alla possibilità di far funzionare i droni con il proprio smart-phone.
I droni sono diventati un’industria. La Federal Aviation Administration dice che per il 2017 ci saranno 10.000 veicoli aerei senza equipaggio nei cieli e per il 2025 saranno 30.000! (ufficialmente !).
Sappiamo, non è un segreto, che i Droni sono una potenziale arma, oltre alla possibile funzione nella protezione civile: controllo di terremoti, uragani, sommosse, modificazione di condizioni meteorologiche (pioggia, nebbia, grandine…), monitoraggi in ampi settori, aria, acqua e terra, rilevamenti di fauna, flussi di migranti e molto altro, tutto ciò rende ovvia la presa d’atto che questi sviluppi e potenzialità dovrebbero essere accompagnati da grande senso etico. Sforzi e progressi purtroppo si concentrano su altri aspetti; l’Intelligence americana, in particolare la NSA, ha in programma eliminazioni mirate attraverso l’utilizzo di droni comandati in remoto, vari programmi tecnologici condividono alcuni scopi e collaborano attivamente. Uno dei primi èINTERCEPT.
I droni identificano i target grazie a tecniche di geo-localizzazione e ai meta-dati digitali e telefonici: “il target” diventa il dispositivo digitale (smartphone-GPS), non più la persona fisica.
In un’epoca dove la guerra e la pace si trovano volutamente confuse, “le tecnologie di comunicazione condividono l’ambiguità della guerra nel favorire la morte e l’utilizzo della forzapiuttosto che il progresso della società ” commenta Calabrò.
Nel 2009 sono stati addestrati più operatori di droni che piloti di aerei militari tradizionali. Si tratta del segnale di un punto di svolta nelle politiche dell’esercito americano.
Calabrò distingue 2 binari per la ricerca scientifica nell’ambito aerospaziale:
-quello di facciata, in questo si colloca la NASA, riconosciuta da molti come una agenzia di disinformazione;
-e quello reale, dove lo stato della tecnologia e i suoi avanzamenti vengono tenuti segreti e nascosti alla massa.
Calabrò, offre un viaggio difficile e davvero complesso, a tratti ironico, ma ben accolto dal pubblico. Avvisa e chiede: “Questa conferenza non è uno show, uno che parla e gli altri ascoltano e poi chi si e’ visto si e’ visto, ognuno torna a casa e continua la sua vita. No, uno può riflettere, si organizza, si fanno strategie insieme ad altri che la pensano come noi… Una volta certi del fatto che la Geoingegneria non serve per guarire la Terra dal riscaldamento globale, anzi la fa diventare più calda, allora arriviamo alla fondamentale comprensione: i mali del Pianeta dipendono da noi, dalla Umanità’, quindi dobbiamo cambiare il nostro comportamento, anche interiore, cercando di estenderlo a tutti coloro che possiamo raggiungere (*).
E Calabrò formula delle prime richieste all’Aeronautica
1.Classificazione della geoingegneria come attività clandestina, anche pregressa, e come tale vietata su tutto il territorio Nazionale;
2.Chiusura di tutti gli spazi aerei Italiani a qualunque altitudine per le operazioni di carattere geoingegneristico;
3.Obbligare nei regolamenti ENAC ENAV l’impiego di un transponder, a scopo di tracciatura, non manomissibile e/o non disattivabile per tutti gli oggetti volanti al di sopra dei 2.000 mt. di quota, soprattutto agli UAV, aerei a guida autonoma senza pilota, così da poter seguire le rotte sul sito FLIGHTRADAR24.COM o similare, con identificazione in real-time del velivolo.
A tale scopo potrà essere utile lo sviluppo di soluzioni tecnologiche:
1.Creare sensori di attività geoingegneristiche, non solo chimiche, data la variabilità delle possibili sostanze irrorate, come materiali organici, batteri. Magari sensori acustici per individuare i passaggi “ripetuti” dei droni attraverso la loro firma acustica. In tal modo si può telefonare ad un numero verde per segnalare/avere informazioni;
2.Sistemi per proteggere i campi coltivati dai filamenti, magari con sistemi magnetici. Infatti, sembra che i fili vengano attratti da potenti magneti… Io sono un inventore, posso pensare queste cose, come me anche altri tecnici…
e di Strumenti Giuridici:
Creazione di un Organismo Giuridico TRANSNAZIONALE per il Ripristino della Legalità e creazione di una “Carta per la protezione dei cieli” (*).
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Per Calabrò il futuro non è nei droni, che non si pongono problemi “etici”. Il futuro è nell’amore verso la Natura:
La nostra mente/pensiero può guidare una osservazione creatrice della realtà, ponendo il mondo naturale in primo piano, pienamente etico, respingendo ciò che va contro la Natura come “non etico”.
Per una dissoluzione pacifica delle operazioni della geoingegneria, non-etiche perché contro-Natura, individuiamo allora i vertici che comandano/decidono e con il dialogo responsabilizziamoli e facciamoli cooperare per la purezza dell’ambiente.
Calabrò ricorda Emilio Del_Giudicerecentemente scomparso, a proposito di una visione interiore/inconscia collettiva, un Universo inteso come un solo corpo, al suo interno il rapporto tra l’uomo e la natura, ciò implica, anche scientificamente, un’etica ed una politica non relative, naturali e non individualistiche, ma comunitarie, perché così risultano profondamente iscritte nelle leggi dell’Universo, e non come vorrebbero le ideologie. Nessun uomo si può salvare da solo, né contro o senza gli altri uomini, né contro o senza il resto del mondo animato ed inanimato. In questa visione non c’è, se non per la scienza accademica, ancella dell’industria o autoreferenziale, quella separazione insuperabile tra l’inorganico ed il vivente, che è l’ultimo frutto avvelenato del liberalismo economico e del positivismo che gli fa da spalla. Nell’ideologia della tecno-scienza baconiana, ciò che viene venduto come progresso del potere dell’uomo sulla natura non è altro che il potere esercitato da pochi uomini sui molti attraverso lo strumento della natura.
Sentirsi parte integrante del sistema Natura/Osservatore richiede una continua attenzione e responsabilità, ma può proiettarci senza sforzo in un futuro di prosperità e benessere a lungo termine, per noi e la nostra discendenza (*).
(*) Il testo in corsivo cita parti dello scritto preparatorio di Antonio M. Calabrò, gentilmente messo a disposizione e revisionato dallo stesso nel contesto di questo articolo.
ANTONIO M. CALABRO’
Ha lavorato dal 1993 al 2011 presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali CIRA, settore Centro di ricerca a partecipazione governativa, come ricercatore e flight-test engineer. Ha al suo attivo oltre 120 pubblicazioni, fra riviste scientifiche, congressi e rapporti di lavoro, 3 brevetti depositati.
Attualmente è ricercatore indipendente, svolgendo consulenze per l’ottimizzazione dei processi in aziende ed enti di ricerca. E’ anche inventore, avendo al suo attivo dei brevetti industriali, sia per il centro dove ha lavorato che ora da indipendente.
Calabrò è stato involontario protagonista e vittima di una strage politico-mafiosa, la Strage del Rapido 904. E’ stato Presidente dell’Associazione Feriti e Familiari delle Vittime di una strage che venne definita dai magistrati che se ne sono occupati «uno degli episodi più inquietanti del recente passato del nostro paese».
Riferimenti per la relazione alla conferenza
http://it.wikipedia.org/wiki/Geoingegneria
www.cira.it
www.youtube.com/antoniocalabro
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__esperimenti-scientifici-non-autorizzati-libro.php?pn=1942
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2249252/Brandon-Bryant-Drone-operator-followed-orders-shoot-child–decided-quit.html
http://p1hh.piaggioaero.com/
www.aerospacetestinginternational.com
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=90746&typeb=0&La-guerra-dei-droni
http://www.gq.com/news-politics/big-issues/201311/drone-uav-pilot-assassination?mbid=gqpr&printable=true
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2324571/U-S-Navys-X-47B-stealth-drone-launches-aircraft-carrier-time–critics-warn-heralds-rise-killer-robots.html
http://www.globalsecurity.org/security/library/policy/usaf/cybervision2025_afd-130327-306.pdf
http://climateviewer.com/drone-tracker.html
https://firstlook.org/theintercept
www.flightradar24.com
http://www.kelebekler.com/occ/busa.htm
http://www.aeronautica.difesa.it
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__ispirarci-al-passato-per-progettare-il-futuro-dal-ladakh-una-lezione-universale-per-la-localizzazione-e-la-decrescita-libro.php?pn=1942
http://www.mineraltest.it/
http://natural-mente-stefy.blogspot.com
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__vivere-in-5-con-5-euro-al-giorno-libro-stefania-rossini-libro.php?pn=1942
www.youtube.com/luogocomune2
http://dcgeoconsortium.org
http://www.iass-potsdam.de/
http://www.iass-potsdam.de/research-clusters/sustainable-interactions-atmosphere-siwa/news/climate-engineering-trump-card
http://www.iass-potsdam.de/institute/directors
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/12/131205092049.htm
http://blogs.nature.com/news/2014/01/climate-comments-push-open-access-publisher-to-terminate-journal.html
http://www.rinnovabili.it/ambiente/clima-globale-stravolto-dalle-acque-dense-123/
http://www.rinnovabili.it/ambiente/artico-bollente-calore-666/
Youtube.com cercare il film “essi vivono” in italiano
messaggi scenografici subliminali
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__ascoltare-l-universo-libro.php?pn=1942
http://www.cicap.org/emilia/complotti-bufale-e-leggende-metropolitane/
http://www.focus.it/ambiente/ecologia/seminare-le-nuvole-per-raffreddare-il-pianeta_220812_61433_C12.aspx
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/21/basta-scie-chimiche-oltre-300-persone-in-corteo-a-modena-vogliamo-spiegazioni/822241/
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__Ipnosi-Regressiva-mediterranee.php?pn=1942
http://it.wikipedia.org/wiki/Aikido
http://www.macrolibrarsi.it/video/__la-coscienza-dell-acqua-dvd.php?pn=1942
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__anastasia-il-primo-libro.php
www.facebook.com/frequenzadelfuturo
info@antoniocalabro.it
Download PDF
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.