Visualizzazione post con etichetta Fruttosio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Fruttosio. Mostra tutti i post

mercoledì 15 febbraio 2017

Troppo fruttosio danneggia il fegato dei bambini

Ecco una verità difficile da immaginare. L’ha messa in evidenza uno studio dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Troppo zucchero rischia di trasformarsi in “veleno” per il fegato dei bambini.
Il pericolo arriva dal fruttosio, aggiunto ai cibi e alle bevande, capace di scatenare dei meccanismi simili a quelli dell’alcol.
Il rischio di gravi malattie epatiche
Ogni grammo in eccesso rispetto al fabbisogno giornaliero (circa 25 grammi) accresce di una volta e mezza il rischio di sviluppare malattie epatiche gravi.
I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, per la prima volta, hanno dimostrato i danni del fruttosio sulle cellule del fegato dei più piccoli. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Hepatology.
La differenza (negativa) col glucosio
A differenza del glucosio, che può essere utilizzato quasi da ogni cellula del nostro corpo, il fruttosio può essere metabolizzato solo dal fegato, perché esso è l’unico organo in cui è presente il suo trasportatore.
Uno studio condotto su 271 bambini
Lo studio è stato condotto tra il 2012 e il 2016 su 271 bambini e ragazzi affetti da fegato grasso.
In un bambino su due gli esami effettuati hanno rilevato livelli eccessivi di acido urico in circolo.
”Diversi studi hanno provato che l’elevato consumo di zucchero è associato a numerose patologie sempre più frequenti in età pediatrica come l’obesità, il diabete di tipo II e le malattie cardiovascolari. Ma poco si sapeva del suo effetto sul tessuto epatico, almeno fino ad oggi”: sottolinea Valerio Nobili, responsabile di Malattie Epato-metaboliche del Bambino Gesù.
Preoccupazione per succhi di frutta e merendine
E aggiunge: ”Con la nostra ricerca abbiamo colmato la lacuna. Gli spuntini dei bambini dovranno essere solo eccezionalmente a base di succhi di frutta o merendine confezionate e non la regola quotidiana”.

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora

mercoledì 1 giugno 2016

Il fruttosio altera i geni cerebrali

Il fruttosio altera centinaia di geni cerebrali e può causare una miriade di problemi, come il diabete, patologie cardiovascolari, Alzheimer e deficit attenzione-iperattività. Uno studio sui topi ha mostrato che l’assunzione di fruttosio (pari ad una quantità presente in un soft drinks) riduce la memoria, altera la glicemia, l’insulinemia e i trigliceridi. La sequenziazione di oltre 20.000 geni del cervello dei topi nutriti con fruttosio ha portato alla identificazione di oltre 700 geni ipotalamici (centro metabolico) e oltre 200 geni dell’ippocampo (regola l’apprendimento e la memoria) alterati dal consumo di fruttosio. Precedenti studi avevano già mostrato i pessimi effetti del fruttosio sulle cellule cerebrali: alterazione della comunicazione tra cellule nervose, aumento di molecole tossiche nel cervello e riduzione delle capacità di apprendere e ricordare.
Tuttavia, i ricercatori hanno anche visto che gli effetti dannosi del fruttosio possono essere annullati se alla dieta vengono aggiunti gli omega-3, segnatamente il DHA  (acido docosaesaenoico).
Il fruttosio è molto utilizzato come dolcificante dall’industria alimentare ed è presente in molti cibi confezionati e nei soft drinks. C’è anche chi lo usa puro al posto dello zucchero, pensando di fare una cosa salutare. Negli USA dove in fatto di diete assurde e cibi spazzatura sono parecchio avanti, si stima un consumo medio di fruttosio (derivato dallo sciroppo di mais) di circa 12kg a persona nel 2014.

Bibliografia
- Qingying Meng et al, Systems Nutrigenomics Reveals Brain Gene Networks Linking Metabolic and Brain Disorders. EBioMedicine, 2016;   Fonte http://www.dottorperuginibilli.it/alimentazione-dietologia/4845-il-fruttosio-altera-i-geni-cerebrali

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora