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mercoledì 18 marzo 2020

INQUINAMENTO ATMOSFERICO, IL CONVITATO DI PIETRA DI CUI NESSUNO PARLA - Loretta Bolgan



E’ solo un caso che il virus abbia scelto, per la sua diffusione in Europa la pianura padana e, di tutte le regioni padane, la più inquinata? Forse non del tutto. A spiegare a #Byoblu24 l’eventuale correlazione fra l’inquinamento e le patologie di tipo infettivo e il cosiddetto fattore di “predisposizione ambientale” è Loretta Bolgan, dottoressa di ricerca in scienze farmaceutiche. A intervenire è anche il fisico e bioingegnere Antonietta Gatti che ha analizzato l’impatto delle polveri sull’uomo.


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martedì 6 novembre 2018

Scienziati: alte dosi di vitamina B possono "compensare completamente" gli effetti nocivi dell'inquinamento atmosferico.



Scienziati: alte dosi di vitamina B possono "compensare completamente" gli effetti nocivi dell'inquinamento atmosferico.

Nonostante i nostri migliori sforzi, la qualità dell'aria nelle aree urbane continua a essere bassa. 


Traduzione a cura di Vivereinmodonaturale.com
di 
Ogni polmone di quell'aria contaminata riempie il tuo corpo di particelle tossiche che possono causare malattie cardiache e altri gravi problemi di salute. 
Per fortuna, una nuova ricerca suggerisce che è possibile ridurre notevolmente gli effetti nocivi dell'inquinamento atmosferico prendendo più vitamine del gruppo B, da un articolo pubblicato su Science Daily .

Lo studio della Columbia University (CU) copriva un gruppo di non fumatori sani che vivevano in un'area con livelli significativi di inquinamento atmosferico. 
I partecipanti sono stati integrati con vitamine del gruppo B per tutta la durata del processo.
I suoi risultati hanno dimostrato che la supplementazione di vitamina B scioglie quasi tutti gli effetti negativi dell'inquinamento atmosferico sul sistema cardiovascolare e immunitario dei partecipanti. 



Il loro battito cardiaco è migliorato fino al 150%, la quantità di globuli bianchi nel sangue è aumentata quasi a livelli elevati e i livelli dei linfociti sono effettivamente raddoppiati.
Lo studio della C.U ha offerto la prova iniziale che i supplementi di vitamina B potrebbero rafforzare la salute di una persona costantemente esposta all'inquinamento atmosferico. 
Potrebbe portare a ulteriori ricerche sui modi per proteggere la salute umana dalle particelle nocive attraverso interventi basati sulle vitamine. (Correlato:  Nuova scienza: una combinazione di vitamine del complesso B può rallentare l'insorgenza del morbo di Alzheimer ). 

Due studi dimostrano che le vitamine del gruppo B possono proteggerti da inquinanti atmosferici tossici

Ogni anno muoiono 3,7 milioni di persone a causa di complicazioni sanitarie causate da polveri fini presenti nell'inquinamento atmosferico. Queste minuscole particelle hanno raggiunto questo macabro bottino interrompendo il sistema cardiovascolare vitale.
I ricercatori della C.U Jia Zhong hanno specificato l'inquinamento da PM2,5 come uno degli inquinanti atmosferici più diffusi. 
Come le altre particelle, questo interferisce con le funzioni appropriate del cuore e del sistema immunitario.
Zhong ha aggiunto che i risultati della sua squadra hanno dimostrato che l' integrazione di vitamina B può ridurre o addirittura invertire la disfunzione cardiaca e l'infiammazione attribuita a PM.25. 
I loro risultati sono correlati con quelli di uno studio diverso pubblicato nel marzo 2018.
Lo studio precedente ha esaminato i marcatori genetici ereditari dei partecipanti che hanno assunto vitamine del gruppo B. Simile alla ricerca della C.U, ha scoperto che l'integrazione potrebbe annullare il danno causato dall'inquinamento atmosferico.

Se vivi in ​​un'area altamente inquinata, prendi i supplementi di vitamina B per il tuo cuore

Per il loro esperimento pionieristico, Zhong e i suoi colleghi ricercatori hanno raccolto 10 volontari sani. 
I partecipanti erano non fumatori che non assumevano alcun tipo di farmaco o supplementi di vitamina B.
Per le prime quattro settimane, a ciascun partecipante è stato assegnato un placebo. Quindi sono stati esposti a un ambiente con PM.25 concentrato per un periodo di due ore, che ha simulato l'esposizione alla particella per periodi di tempo molto più lunghi.
Nelle quattro settimane successive, i volontari hanno ricevuto integratori di vitamina B. 
Il test di esposizione delle particelle è stato ripetuto alla fine della seconda metà.
Inoltre, i ricercatori hanno condotto un evento di esposizione di due ore senza particelle fini. Hanno usato questo come una base di confronto per i risultati degli eventi di esposizione reali.

"I nostri risultati hanno mostrato che un'esposizione di due ore a PM2,5 concentrati nell'ambiente ha avuto un sostanziale impatto fisiologico sulla frequenza cardiaca, sulla variabilità della frequenza cardiaca e sulla conta dei globuli bianchi", ha riferito il collega ricercatore di Zhong, Andrea Baccarelli. 

"Inoltre, abbiamo dimostrato che questi effetti sono quasi invertiti con l'integrazione di vitamina B di quattro settimane".

Baccarelli ha aggiunto che i risultati del loro studio dovrebbero stimolare gli sforzi per ridurre ulteriormente l'inquinamento atmosferico nelle aree urbane . 
Una combinazione di un'efficace applicazione delle norme sulla qualità dell'aria e dell'integrazione di vitamina B otterrebbe benefici per la salute molto più grandi di quanto entrambe le imprese intraprenderebbero se seguite da sole.
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Le fonti includono:



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giovedì 2 febbraio 2017

Smog, Italia avvolta dalle polveri sottili: 2017 inizia con livelli record. La colpa si da solo al Pm10 oltre tre volte i limiti di legge,ma non si parla mai di scie chimiche!

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Nei primi 25 giorni di gennaio, ben nove città hanno già superato di 15 volte il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo. A Como l'ultima rivelazione ha registrato 213 microgrammi, ma i livelli sono almeno tre volte oltre il consentito in quasi tutta la Pianura Padana. Un trend, denuncia Legambiente, non diverso dal passato. Già nel 2016 sforati i limiti in un capoluogo su tre. E la Commissione Ue è pronta a passare alla seconda fase delle procedura d'infrazione avviate contro il nostro Paese.

L’Italia è intossicata dall’inquinamento atmosferico e il 2017 è comincia molto male,riparte l'emergenza smog. Nei primi 25 giorni di gennaio, ben nove città hanno già superato 15 volte il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10. Le poveri sottili più pericolose per la salute si sà, sono quelle emesse dai carburanti degli aerei di linea,carburanti addivati con sali di igroscopici atti a far funzionare esperimenti di geoingegneria sopra le nostre teste, a danno di cittadini ignari. Gli scopi principali a quanto pare, sono i business farmaceutici. Creare malati per poi guarirli con altre cure che che ammaleranno ancora di più. La pioggia, prevista nei prossimi giorni al Centro-Nord, non basterà a risolvere la situazione, visti i livelli record di oltre 170 microgrammi rilevati in questo fine gennaio. Purtroppo non è una novità per il nostro Paese, come denuncia il dossier ‘Mal’Aria’ elaborato da Legambiente. Nel 2016 un capoluogo italiano su tre ha oltrepassato il limite previsto per legge di 35 giorni con polveri sottili oltre il consentito. La commissione europea ha già avviato contro l’Italia due procedure di infrazione, per i livelli di biossido di azoto e di Pm10: a metà febbraio è atteso il parere motivato, secondo stadio della procedura. E La Stampa riporta che il superamento dei limiti di inquinamento nel 2012 ha causato la morte prematura di 84.400 italiani. Il legame di causa-effetto tra polveri sottili (non parlando mai di scie chimiche) e morti premature è riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
Smog a livelli record in Lombardia –  (Non si parla mai di scie chimiche)Il nuovo anno è cominciato con l’inquinamento alle stelle soprattutto al Nord. Il 30 gennaio in Lombardia la qualità dell’aria è stata la peggiore degli ultimi quattro anni: Monza è in testa alla classifica con 178 microgrammi per metro cubo di Pm10, seguita da Brescia con 173, Bergamo e Mantova con 172, oltre il triplo della concentrazione consentita dalla legge. A Milano la media giornaliera si è attestata sui 161 microgrammi. Ma ora il record è stato superato da Como, dove l’ultima registrazione ha segnalato un valore di 213 microgrammi. Non va meglio nelle città più piccole, dove le centraline dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) hanno pure registrato livelli record: 164 a Treviglio, 140 a Dalmine e 146 a Calusco d’Adda. E sono allarmanti anche i livelli di Pm 2.5, il particolato più pericoloso e fine che ha un diametro inferiore a un quarto di centesimo di millimetro. Si tratta una polvere toracica, cioè in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specialmente durante la respirazione dalla bocca. In Lombardia sono stati registrati valori compresi tra 80 e 130 microgrammi per metro cubo, quando il valore limite è di 25.
Emergenza anche in Emilia e Veneto –(Non si parla mai di scie chimiche) Resta alto l’allarme per la qualità dell’aria in Emilia-Romagna. In regione i valori delle Pm10 da oltre una settimana sono oltre i limiti in quasi tutte le stazioni. La novità – ha spiegato l’Arpa Emilia-Romagna – è che si è passati da episodi di inquinamento circoscritto ai grandi centri urbani e registrato dalle stazioni “di traffico”, a superamenti comuni in quasi tutte le stazioni. Gli sforamenti non diminuiscono se si passa in Veneto, come ha denunciato il consigliere regionale dem Andrea Zanoni, vicepresidente della commissione Ambiente: “Domenica le centraline hanno registrato tutti valori fuorilegge: Belluno 54, Padova 181, Rovigo 172, Treviso 185, Venezia 188, Verona 132, Vicenza 157″.
Le precipitazioni non basteranno –(Non si parla mai di scie chimiche) In Emilia-Romagna sono scattate le prime contromisure: il 5 febbraio ci sarà la domenica senz’auto, le cosiddette “domeniche ecologiche“, in 28 Comuni. Nel resto della Pianura Padana si aspetta probabilmente l’arrivo tra giovedì e venerdì della perturbazione atlantica, che riporterà piogge diffuse specie sulle nostre regioni settentrionali, interrompendo il lungo periodo di siccità. La quasi totale assenza di precipitazioni significative sul Nord Italia da oltre 2 mesi ha favorito infatti l’aumento dello smog. A Milano, ad esempio, è dal 25 novembre che non piove: 68 giorni a secco e un grave deficit di precipitazioni pari a -95%. La pioggia tuttavia contribuirà a ridurre le concentrazioni di polveri sottili, ma non permetterà, secondo le previsioni dell’Arpa E-R, di rientrare nei limiti previsti per legge.
Sforamenti per almeno 15 giorni in 9 città –(Non si parla mai di scie chimiche) “Molte città italiane sono costantemente in allarme smog. La colpa non si può imputare al clima e alle condizioni metereologiche, che non fanno altro che mettere in evidenza la mancanza di misure adeguate a risolvere il problema”. Con questa premessa comincia il dossier ‘Mal’Aria‘ di Legambiente. I dati di gennaio raccontano che solo nei primi 25 giorni del 2017, nove città italiane hanno superato per almeno 15 giorni il limite di Pm10: Cremona con 20, Torino con 19 e Frosinone con 18 sono le tre situazioni peggiori, ma Treviso, Padova, Vicenza e Reggio Emilia inseguono con 15 giorni di sforamento. Considerando in un anno il limite di Pm10 non potrebbe essere superato per più di 35 giorni, è chiaro come il nuovo anno sia cominciato in modo drammatico.
Dati allarmanti già nel 2016 –(Non si è parlato mai di scie chimiche) È un trend non diverso da quello degli ultimi anni, denuncia però Legambiente. Nel 2016 un capoluogo italiano su tre (33 città) ha oltrepassato il limite dei 35 giorni. Il primato “tossico” spetta a Torino, che ha raggiunto 89 superamenti, seguita da Frosinone con 85. A pari merito sul podio Milano e Venezia con 73 giorni di superamento. Seguono Vicenza, Asti, Alessandria, Padova, Treviso e Pavia per completare la top ten. Dati allarmanti soprattutto per la salute dei cittadini: La Stampa, elaborando i dati del Progetto Viias, mostra come le morti premature in Italia per superamento dei limiti di inquinamento ambientale sono state 84.400 nel 2012. Di conseguenza, l’aspettativa di vita è scesa di 14 mesi al Nord e di circa 6 mesi al Centro-Sud.
La Commissione Ue sta per muoversi –(Non si parla mai di scie chimiche) Dei ripetuti sforamenti del livello di inquinamento in Italia si è accorta anche la Commissione dell’Unione europea, che ha in corso due procedure di infrazione contro il nostro Paese, riguardanti i limiti di biossido di azoto (avviata nel 2015) e di Pm10 (in mora da anni). Secondo La Stampa, per metà febbraio sarà presentato il parere motivato, che inviterà Roma a correggere la situazione. L’Italia avrà qualche mese di tempo per rispondere, ma se la Commissione non sarà convinta entro l’anno si potrà arrivare alla Corte di Giustizia Ue. In quel caso la condanna porterebbe a una multa che potrebbe anche essere di un miliardo di euro, visto che verrebbero calcolati tutti i giorni di sforamento dal 2008 a oggi. Per quanto riguarda il livello di Pm10, il tribunale di Lussemburgo ci aveva già condannato per violazioni in 55 aree della penisola risalenti a 2006 e 2007. Articolo tratto in buona parte da "Il fatto quotidiano" altro sito con all'interno negazionisti di Stato.

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