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martedì 17 dicembre 2019

Luci lampeggianti nel cielo notturno: gli scienziati lanciano uno studio per analizzare il fenomeno "lampeggiante" della luna



Per oltre 50 anni, gli scienziati sono stati sconcertati da eventi noti come "fenomeni lunari transitori" (TLP). Questi sono  brevi lampi di luce sulla superficie della luna a  cui gli astronomi hanno assistito e per i quali non hanno alcuna spiegazione conclusiva. Ma il mondo potrebbe finalmente ottenere una risposta grazie alla tecnologia e alla futura cooperazione tra un gruppo di ricerca e un'agenzia spaziale.

Traduzione a cura di Vivereinmodonaturale.com

Fatti veloci sui TLP

Alla fine degli anni '60, gli astronomi Barbara Middlehurst e Patrick Moore  studiarono eventi sismici e altri fenomeni  sulla luna e trovarono quasi 400 segnalazioni di "eventi strani". Piccole aree sulla superficie lunare sarebbero improvvisamente oscurate o illuminate senza alcuna spiegazione. L'astronomo AA Mills descrive i TLP come luce rossastra o rosata che a volte è "scintillante" o "scorrevole" nel loro aspetto. La luce può estendersi fino a 10 miglia sulla superficie lunare. Di solito dura circa 20 minuti, ma ci sono registrazioni di TLP che sono persistite a intermittenza per diverse ore.
Gli astronomi dilettanti con telescopi decenti possono persino assistere gli stessi TLP, ma potrebbero dover aspettare da alcune ore a diversi giorni poiché sono impossibili da prevedere. Tuttavia, gli scienziati hanno riconosciuto che i TLP sono noti più volte alla settimana.

Un telescopio unico per il lavoro

Per rispondere a ciò che sono i TLP, gli scienziati fanno affidamento su un telescopio appositamente progettato in Spagna che hanno messo in funzione nell'aprile 2019. Anche se è già online, l'osservatorio è ancora in fase di sviluppo e sono in corso aggiornamenti al software del telescopio.

Questo sforzo è guidato da ricercatori  dell'Università Julius Maximilian di Würzburg  (JMU). Il telescopio risiede in un osservatorio privato a circa 100 km a nord della città spagnola di Siviglia, nella regione dell'Andalusia. Questa posizione è stata scelta a causa del tempo che la rende una posizione ottimale per la visualizzazione.

Questo nuovo telescopio osserverà la luna tutto il giorno usando due telecamere. Quando si verifica un TLP, queste due telecamere registreranno l'evento con foto e video dettagliati. Invieranno queste registrazioni via e-mail a JMU, dove i ricercatori analizzeranno i risultati.
Diverse possibili spiegazioni sono circolate per i TLP, che vanno dagli impatti meteorici alle interazioni tra polvere di luna e vento solare. L'ipotesi attualmente leader è l'attività sismica secondo Hakan Kayal, capo ricercatore e professore di tecnologia spaziale presso la JMU. 

"Le attività sismiche sono state osservate anche sulla luna", ha detto Kayal. “Quando la superficie si muove, i gas che riflettono la luce del sole potrebbero fuoriuscire dall'interno della luna. Questo spiegherebbe i fenomeni luminosi, dove alcuni dei quali durano per ore. ”

I loro sforzi di registrazione dei TLP sono progrediti immensamente da quando sono stati studiati per la prima volta da Middlehurst e Moore oltre 50 anni fa, Kayal ammette che  il sistema ha ancora bisogno di molto lavoro . 
I ricercatori hanno affermato che incorporeranno tecniche di intelligenza artificiale  man mano che la tecnologia si sviluppa . Queste tecniche aiuteranno le telecamere a distinguere tra diversi tipi di eventi e possibili falsi allarmi, come il passaggio di aeroplani e altri oggetti. Ciò aiuterà notevolmente Kayal e il suo team a risolvere gli eventi documentati e dedicherà più tempo allo studio degli attuali TLP.

Una futura missione satellitare utilizzerà anche questa tecnologia per prendere osservazioni più dettagliate dall'orbita lunare. Successivamente, Kayal e il suo team raccoglieranno tutte le informazioni che hanno raccolto e le confronteranno con i dati dell'Agenzia spaziale europea.
Kayal ha anche affermato che, dati gli attuali piani  per stabilire basi sulla luna , è molto importante imparare quali sono i TLP in modo che i futuri astronauti che vivono alla base possano prepararsi a qualsiasi incontro con l'ambiente lunare. "Chiunque voglia costruire una base lunare ad un certo punto deve ovviamente conoscere le condizioni locali."

Le fonti includono:







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lunedì 11 luglio 2016

Buckingham Palace Ammette la Regina Elizabeth 'non è umana'









Un documento interno, riconosce che la regina Elisabetta è un rettile mutaforma, ed  è stato esposto per breve tempo come comunicato stampa sul sito ufficiale della famiglia reale di ieri prima di essere levato - ma non prima che gli utenti di Internet in allerta abbiano catturato lo screenshot dello straordinario articolo e la prova che il comunicato stampa è apparso su Google.

Resta inteso che il comunicato stampa era un documento interno altamente classificato progettato per essere rilasciato in caso di emergenza - per esempio, se la regina fosse stata vista in  mutaforma da migliaia di persone durante una manifestazione pubblica e la richiesta di una spiegazione fosse divenuta impossibile da ignorare .

Lo staff di Palazzo ha riconosciuto che sempre più persone stanno riprendendo scorci della Regina nella sua forma di rettile per cui la dichiarazione è stata preparata in anticipo.



Istantanea del sito ufficiale Reale suggeriscono che la regina Elisabetta 'non è umana' (per gentile concessione del royal.uk)


Il comunicato stampa non usa la parola 'rettile', ma si riferisce alla regina e gli altri membri della famiglia reale come 'diversi' dagli esseri umani e riconosce che l'umanità si è evoluta a tal punto che molte persone ora più che  mai prima possono vedere questi 'altri 'nella loro vera forma.

 "Mi congratulo per l'impegno, la dedizione disinteressata e generosità di spirito dimostrato dai miei milioni di soggetti umani e mi aspetto da parte loro che digeriscano questa notizia in modo maturo e umile.
 Niente è cambiato. Insieme, continueremo a percorrere la nostra strada. "

Dall'interno del Palazzo rivendicano che il comunicato stampa è stato probabilmente pubblicato da un membro dello staff informatico minore, ma non è ancora chiaro se deve essere considerato come incidente o di una perdita intenzionale.




Istantanea del sito ufficiale Reale che suggerisce che la Regina Elisabetta 'non è umana' (per gentile concessione royal.uk)

Tutto il personale di Palazzo di alto livello sono a conoscenza che la regina è 'diversa', ma il protocollo non consente loro di utilizzare la parola 'rettile' in sua presenza.

'C'è una tacita intesa. Noi accettiamo. Le sue differenze che le permettono di governare in modo assoluto e con autorità sull'umanità ', ha detto un membro dello staff di Palazzo.




La prova che il comunicato stampa ufficiale Reale è apparso su Google. Questi record da allora sono stati rimossi. Fonte http://sadefenza.blogspot.it/2016/07/buckingham-palace-ammette-la-regina.html

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domenica 6 marzo 2016

BASI ALIENE E PIRAMIDI SULLA LUNA


luna 7


Basi aliene sulla Luna: Intervista a Glenn Steckling
Su “Coast to Coast AM”, il programma di Art Bell, ho ascoltato l’intervista dell’investigatore Glenn Steckling. La conversazione tra Art Bell e Glenn è davvero interessante e rivela alcuni particolari sul nostro satellite, molto probabilmente artificiale, la Luna.
Glenn ha evidenti prove fotografiche, provenienti dalla NASA e dalle missioni Apollo, che mostrano attività minerarie, strane strutture, oggetti luminosi e rovine sul lato oscuro della Luna, così come diverse fotografie di UFO che volano e seguono gli astronauti della storica missione dell’Apollo 11.
luna 7Glenn Steckling si è assunto la responsabilità di continuare il lavoro di famiglia, nel campo UFOlogico e della ricerca Aliena, da quando suo padre, Steckling Fred, morì nel 1991.
Questa dottrina rappresenta anni di esperienze personali e di informazioni riassuntive. Attualmente detiene materiale di prima mano su avvistamenti UFO e continua a presentare il materiale scoperto che ha ereditato da suo padre, per oltre 60 anni.
L’ultimo libro di Glenn, “Basi Aliene sulla Luna 2”, contiene una combinazione di oltre 100 fotografie della NASA che sfidano il mito di “pianeta inospitale” ed espone la crescente possibilità di attività extraterrestre sulla Luna.
Glenn assicura che vi sono numerose irregolarità sulla Luna, come le zone luminescenti e gli oggetti luminosi che sono stati osservati sin dagli anni ’80. “Chiaramente c’è qualche tipo di attività che si svolge sulla Luna”, dice STECKLING.
Glenn dice che gli astronauti come Gordon Cooper e lo scienziato francese Maurice Chatelain, hanno detto che “le missioni della NASA sulla Luna sono state tutte inseguite da astronavi aliene, fondamentalmente non ostili. Ha anche detto che gli extraterrestri vivono tra noi, ma appaiono come umani, in modo che noi non riconosciamo loro come esseri diversi quali sono”.
cooperNell’intervista Steckling fornisce dettagli sulle perturbazioni atmosferiche presenti sulla superficie lunare, così come sulle inspiegabili fonti di luce e attività minerarie.
A sostegno delle sue ricerche, ci sono le testimonianze dell’astronauta Gordon Cooper (foto a sinistra) che dice: “Gli esseri intelligenti di altri pianeti visitano regolarmente il nostro mondo, nel tentativo di contattarci. Ho incontrato diverse navi aliene durante i miei viaggi spaziali.”
“La NASA e il governo degli Stati Uniti lo sanno ed hanno una grande quantità di prove. Tuttavia, essi rimangono in silenzio, in modo da non allarmare la gente.” – Astronauta Gordon Cooper – Los Angeles Herald Examiner (15 agosto 1976)
“La mia tesi è che i dischi volanti sono reali e sono astronavi provenienti da un altro sistema solare. Penso che sono guidati da osservatori intelligenti che stanno indagando la nostra Terra da secoli.” – Professor Herman Oberth – scienziato padre dello studio dei razzi e dell’Era Spaziale – articolo intitolato Flying Saucers Come from a Distant World – The American Weekly, 1954
luna 1Un ex dipendente della NASA, Ken Johnston, che ha lavorato per la Lunar Receiving Laboratory durante le missioni Apollo, è stato licenziato per aver detto la verità. Johnston afferma che gli astronauti della NASA hanno scoperto antiche città aliene e resti di macchinari incredibilmente avanzati sulla Luna. Alcune di queste tecnologie possono manipolare la gravità. Ken sostiene che l’agenzia spaziale americana ha ordinato un cover-up e lo ha costretto a partecipare.
Negli ultimi 40 anni altri scienziati, ingegneri e tecnici della NASA, hanno accusato la Nasa di nascondere informazioni sugli oggetti spaziali anomali e mentire circa la scoperta di reperti sulla superficie della Luna e di Marte, negando l’evidenza della vita rilevata dalla sonda Vicking a metà degli anni 70.
Secondo Johnston, gli astronauti dell’Apollo portarono la prova fotografica dei reperti che trovarono durante le loro attività extraveicolari (EVA) sulla Luna. Johnston ha detto anche che la NASA gli ha ordinato di distruggere le immagini EVA mentre era al Jet Propulsion Laboratory (JPL), ma egli si rifiutò. In un comunicato stampa, Kay Ferrari, Direttore del Programma SSA al JPL, chiese a Johnston di dimettersi in quanto: “ha pubblicamente criticato il suo direttore”. Johnston, una volta rifiutatosi di offrire le sue dimissioni, è stato sommariamente licenziato senza giusta causa.
Dopo la sua improvvisa partenza, ha detto che ne aveva avuto abbastanza ed era stanco dei segreti del governo degli Stati Uniti che per più di quattro decenni, ha nascosto le prove sull’esistenza di antiche città aliene sulla Luna.
Ken Johnston non è il solo arrabbiato con la NASA. Lo scienziato che ha curato l’importante esperimento di vita a bordo della sonda Vicking, nel 1976, su Marte, continua a criticare l’agenzia governativa spaziale statunitense.
luna 2Gilbert Levin insiste che, il suo esperimento di biologia, dimostra che c’è vita sul suolo marziano: “Abbiamo ottenuto dati positivi relativi a tutti i criteri pre-missione che hanno rivelato l’esistenza di vita microbica sul suolo di Marte”, ha detto Levin al National Geographic nel 1976.
Lo scienziato di primo piano è così arrabbiato con la NASA da aver creato un proprio sito web progettato per gridare al mondo che c’è davvero la vita sul pianeta rosso (che rosso non è).

La foto di Marte della NASA comparata alla foto di un astronomo amatoriale
La foto di Marte della NASA comparata alla foto di un astronomo amatoriale

Apollo 17 e la sorprendente ‘Testa di Robot’
“Nel dicembre del 1972, gli astronauti dell’Apollo 17, Eugene Cernan e Harrison Schmitt, hanno trascorso circa 75 ore sulla Luna. Durante la spedizione hanno scattato la foto qui sotto. Per quanto incredibile possa sembrare, sembra essere la testa di un robot. Cernan ha detto che, sebbene lo stava guardando con i propri occhi, non poteva essere persuaso a credere”, scrive l’autore Joe Szostak nel suo libro e sul suo sito web.
luna 3“Dopo aver superato lo shock iniziale, si rese conto che non poteva essere un teschio umano. Dopo tutto, era sdraiato in un campo di detriti provenienti da un cratere da impatto, che aveva gettato tutti i tipi di spazzatura e materiale appena sotto il fondovalle. Qualcosa di fragile, come un osso fossilizzato, non poteva sopravvivere a un tale impatto”.
“Inoltre, l’esposizione alle estreme radiazioni solari e cosmiche, lo avrebbero da tempo ridotto da materiale organico a polvere finissima. Quest’oggetto è, inequivocabilmente, di origine meccanica. Il colore mostra che la ‘testa’ ha una striscia rossa distintiva intorno alla zona dove dovrebbe essere il labbro superiore, una caratteristica che, evidentemente, sembra essere verniciata o anodizzata”.
“Altri frame hanno rivelato che la ‘testa’ aveva due orbite, la fronte, le arcate sopraccigliari, un naso con cavità, un paio di zigomi e la metà superiore della mandibola. Sembra che manchi la mascella inferiore”.
“Cernan ha soprannominato l’area come ‘un luogo misterioso’. Molte delle rocce avevano caratteristiche spettrali molto particolari, in quanto riflettono la luce come cristalli. Ad oggi non vi è stata alcuna spiegazione soddisfacente per questo artefatto dalla comunità scientifica e dalla NASA. Gli artefatti lunari, ovviamente, non sono naturali.
Il Cratere di Aristarco
“L’enigma del cratere di Aristarco, è uno dei numerosi, cosiddetti, fenomeni lunari transienti (TLD). E’ il punto più chiaro della Luna visto dalla Terra, che cambia colore a volte producendo un bagliore rosso o bluastro e, sembra, emettere gas. Nel 1958, gli strani fenomeni di Aristarco, sono stati osservati dall’astronomo russo Nikolai Kozyrev e dall’equipaggio dell’Apollo 11”.
luna 4“La natura dei fenomeni vulcanici ha dato credito alla teoria che ci potrebbe essere una sorta di dispositivo, forse un reattore a fusione, nel cratere. In una foto pubblicata dalla NASA, questa struttura risulta essere supportata da 5 o 6 archi. In primo piano c’è una strada che conduce all’ingresso di un tunnel illuminato.” – Joe Szostack
Navicella Russa Luna 9
“Luna 9 è un programma lunare, senza equipaggio, dell’Unione Sovietica. Il 3 febbraio 1966, Luna 9 è diventato il primo veicolo spaziale ad aver raggiunto un altro pianeta e trasmettere dati fotografici a Terra dalla Luna senza l’ausilio di un equipaggio. La foto è dalla sonda Luna 9”.
luna 5“Essa mostra quello che sembra essere un grande veicolo, la cui forma ricorda quella di una nave che naviga sugli oceani della Terra, che raggiunge un punto ad una estremità e avente una sezione sopra elevata. Un cavo, o tubo, sembra estendersi dalla parte posteriore dell’oggetto verso la superficie. Il contatto con la sonda Luna 9, è stato perso il 6 Febbraio 1966, solo tre giorni dopo l’atterraggio”.
Ci sono cose molto strane sia sulla Luna che su Marte, oltre che sulla luna marziana Phobos, la luna di Saturno, Titano, e su una manciata di altre lune sconosciute. Le prove sembrano dimostrare che non siamo soli nel Sistema Solare, in effetti, la zona sembra essere completamente satura di esseri. http://blog.luniversovibra.com/ 

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giovedì 4 febbraio 2016

Marines sul Pianeta Rosso?


La superficie di Marte. Secondo il Capitano Kaye l’atmosfera sarebbe respirabile
Le rivelazioni di Snowden consentono curiosamente di sdoganare le possibili teorie dietrologiche della politica mondiale. L’incredibile testimonianza del Capitano dei Marines americani. Le rivelazioni dell’hacker che ha violato gli archivi segreti della NASA 


L’immaginario del nuovo millennio
Va di moda la tendenza a fare dietrologia sugli eventi della politica mondiale, una moda che finisce per alimentare le più svariate teorie cospirazionistiche che comportano azioni contro i comuni cittadini a favore di ipotetici centri di potere.
Da una parte, a causa del tentativo di sfuggire alla noia piatta del pianeta globalizzato, e dall’altra, per cercare di comprendere eventi che non sono sufficientemente spiegati dai media ufficiali.
Tuttavia, al di là di ogni aspettativa, l’ex agente della CIA Edward Snowden sembra aver sdoganato con le sue incredibili rivelazioni ogni possibile dietrologia sviluppata dalla più fervida fantasia. Alla fine del 2012 l’ex agente della CIA si è impadronito di migliaia di documenti segreti custoditi dall’ente americano e, in nome della trasparenza morale, ha cominciato a diffondere il loro contenuto. Sfuggito alla caccia degli 007 americani, ora, dopo aver chiesto asilo politico, è riparato in Russia da dove continua la sua personale opera di lotta contro la disinformazione.
Attraverso le sue rivelazioni abbiamo saputo che le comunicazioni telefoniche delle nazioni europee erano spiate dal Governo americano e che si sta preparando un disegno globale di americanizzazione dell’intero pianeta per fermare l’avanzata dell’Islam. Ma la notizia ancora più incredibile è quella riguardante la presenza degli alieni sulla Terra, di cui gli USA non solo sarebbero al corrente, ma addirittura avrebbero costituito con loro un governo ombra.
Gli amanti delle teorie cospirazionistiche hanno sicuramente esultato. Ma personaggi come Medvedev, primo ministro della Russia, e Paul Hellyer, ex Ministro della Difesa canadese, hanno supportato questa ennesima rivelazione di Snowden confermandola. Medvedev addirittura ha chiesto in più occasioni al governo USA di rivelare i suoi segreti.
Il “Mirror “, quotidiano londinese che ha dato per primo la notizia dell’avventura dei Marines sul pianeta rosso
A fronte di una simile situazione, senza voler per forza essere dietrologi o cospirazionisti, viene da prendere in considerazione quanto è apparso recentemente sui giornali e che porta a temi addirittura da fantascienza. Temi che se anche risultassero basati su eventi infondati fanno calare comunque in una favola in linea con le prospettive scientifiche del nuovo millennio.


Il caso della “Earth Defense Force”
Mentre la NASA è intenta a sperimentare un futuro “landing” su Marte servendosi sinora di “rover” che stanno percorrendo la sua superficie, sembrerebbe che in realtà esistano già delle colonie umane sul pianeta rosso.
Al di là della possibile favola mediatica, ne hanno iniziato a parlare a fine giugno di quest’anno due giornali inglesi, il Daily News e il Mirror, seguiti poi da altri media e blog della rete.
La notizia riportata riguarda l’incredibile intervista fatta dai due quotidiani londinesi a un ufficiale dei Marines da poco ritiratosi in pensione, il quale avrebbe protetto il suo anonimato dietro un laconico “Captain Kaye”.
In sostanza, l’ex ufficiale americano ha dichiarato ai giornalisti di essere reduce da 17 anni di servizio militare in seno alla “Special Section” della U.S. Marine Corps, rivelatasi come la “Earth Defense Force”, un ente militare che collaborerebbe con una Corporation sul pianeta rosso, dove le truppe che sono lassù di stanza hanno il compito di proteggere le esistenti colonie umane dagli attacchi sporadici delle creature marziane che abiterebbero la superficie di Marte. La colonia umana principale, la prima ad essere stata installata, sarebbe denominata “Aries Prime” e sarebbe situata all’interno di un cratere dove si troverebbe la sede marziana della “Mars Colony Corporation”.
Secondo le rivelazioni del Capitano dei Marines, non ci sarebbero grandi ostacoli all’insediamento umano sul pianeta rosso, l’aria sarebbe respirabile e la temperatura dell’ambiente spesso si manifesterebbe con un dolce tepore.
Dopo 17 anni di servizio militare Captain Kye sarebbe andato finalmente in pensione. La cerimonia del suo pensionamento sarebbe avvenuta, insieme ad altri militari, in una base sulla Luna a cui avrebbe presenziato come ospite, oltre ad altri vari Vip della finanza e della politica, anche l’ex Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld.
L’ex ufficiale dei Marines ha raccontato ai giornalisti che l’operato del contingente a cui apparteneva era quello di proteggere ben cinque basi umane dagli attacchi di creature marziane che mal tolleravano la presenza dei terrestri sul loro mondo. Non creavano problemi le varietà di creature più pacifiche, né tantomeno i batteri che in un primo momento avevano portato molti coloni umani a richiedere sollecite cure mediche, né le varie forme di vegetazione non commestibili. Le creature aliene con cui si sarebbero trovati in conflitto aperto appartenevano a due principali specie indigene del pianeta, entrambe molto intelligenti e capaci di sviluppare una loro primitiva tecnologia. Le prime dalla forma rettiloide e dalla natura molto aggressiva e determinata a uccidere gli umani, le seconde dalla struttura insettoide e meno aggressive ma che tendevano a proteggere con determinazione i loro territori.
Siccome accadeva che i coloni umani tendevano a espandere l’area dei loro interessi e dei loro esperimenti, invadendo le regioni abitate dagli alieni, spesso venivano aggrediti e occorreva proteggerli. Tuttavia la Mars Colony Corporation era riuscita a mantenere una qualche forma di non belligeranza con gli alieni sino a quando il governo americano aveva chiesto al contingente della US Mars Defence Force di recuperare un manufatto alieno da una caverna ritenuta sacra dai “rettiliani”.
Secondo la testimonianza del Capitano Kaye su Marte esisterebbero varie forme di vita, dai batteri, come in questa foto ricavata dall’analisi di una meteorite marziana, sino a creature più complesse e intelligenti
Secondo il suo racconto, per rappresaglia vennero uccisi almeno 900 coloni, tra uomini e donne, e nella battaglia che ne seguì per ridurre alla apparente resa i rettiliani caddero al suolo ben 28 suoi commilitoni.
La battaglia avrebbe compromesso il progetto di colonizzazione umana della Mars Colony Corporation. Ma non si riesce ancora a capire in quale modalità di eventi.

Esistono prove del racconto di Captain Kaye?
Per quanto il racconto di Captain Kaye possa sembrare fantasioso e poco credibile, sembra che al momento egli non sia l’unico ad aver testimoniato l’esistenza di colonie umane sulla superficie di Marte realizzate in gran segreto dal governo USA.
Un militare messicano, Michael Relfe, ha dichiarato in altra occasione che anche lui era stato contattato dal governo americano e avrebbe trascorso almeno 20 anni in servizio militare sul pianeta rosso.
Anche Laura Magdalene Eisenhower, pronipote dell’ex presidente Eisenhower, chiede ragione delle motivazioni per cui a suo tempo sarebbe stata contattata segretamente da agenti governativi e spinta a raggiungere una colonia umana su Marte diretta da un fisico famoso, Hal Puthoff.
Il profilo professionale di questo scienziato americano può aprire una serie di interrogativi a favore della testimonianza di Captain Kaye. Il ricercatore in questione è stato un ufficiale della US Navy con il compito del collegamento con la NSA, la National Security Agency. In seguito ha conseguito il suo dottorato alla Stanford University. Quindi, nel 1972, si è aggregato alla "SRI International" dove, assieme a Russell Targ, ha promosso un progetto denominato "STARGATE", che risulta essere finanziato da vent’anni a questa parte dalla CIA, dalla DIA, e da altri organismi militari. Spesso Harold Puthoff ha ricevuto anche autorizzazioni di accesso a documenti di alto livello di sicurezza del governo degli Stati Uniti.
A sostegno della narrazione di Captain Kaye riguardo alla specie insettoide che secondo lui popolerebbe una parte della superficie di Marte, sembra esserci conferma in una serie di documenti riservati della NASA.
Prevenendo le sue dichiarazioni, già nel 2002 l’ex ricercatore dell’agenzia spaziale USA, Joseph Miller, poi docente di neurobiologia all’Università della California del Sud di Los Angeles, aveva affermato che le sonde Viking nel 1976 avevano raccolto le prove dell’esistenza di microbi e di insetti su Marte, ma la NASA aveva dato una interpretazione volutamente errata dei dati raccolti che poi finirono sepolti in un computer bloccato da un codice segreto.
L’immagine di un indigeno marziano realizzato secondo la descrizione del Capitano Kaye
Tuttavia Miller si era messo di impegno e dopo lunghi mesi di ricerca sistematica negli archivi disponibili della NASA era emerso un vetusto computer di fine anni settanta dove tutti i dati erano stati immagazzinati, ma era bloccato da una chiave di accesso segreta, e l’unico programmatore che ne era a conoscenza nel frattempo era morto. Miller tuttavia riuscì a rintracciare le registrazioni originali del Viking, ricavandone però solo dati parziali, che comunque confermavano la sensazionale scoperta secretata dalla NASA sulla presenza di creature insettoidi sulla superficie di Marte.

Le rivelazioni di McKinnon, l’hacker scozzese a spasso tra i segreti della NASA
Non era la prima volta che la NASA sembrava nascondere dati relativi a Marte. Era già accaduto che nel 1993 un gruppo di ricercatori della stessa NASA aveva denunciato la dirigenza dell’Ente aerospaziale con l’accusa di occultare dati relativi alla superficie di Marte, raccolti da Mars Observer, che avrebbero rivelato la presenza di antiche costruzioni sulla sua superficie.
La cosa non passò inosservata a Gary McKinnon, un hacker scozzese che con lo pseudonimo di “Solo” giunse a penetrare, tra il febbraio del 2001 e il marzo del 2002, in 97 computer del Pentagono americano e della NASA.
Il Governo americano dopo averlo identificato iniziò immediatamente a perseguirlo legalmente con un inspiegabile accanimento per l’effrazione subita chiedendo la sua estradizione per incarcerarlo a Guantanamo come terrorista. A nulla servirono gli appelli della madre a Obama, né tantomeno le manifestazioni del 2009 di fronte all’Ambasciata americana di Londra e le proteste della folla durante la visita di Obama a Londra per il Summit del G20 dello stesso anno. E neppure gli interventi di noti musicisti, come David Gilmour dei Pink Floyd, gruppo che aveva addirittura realizzato un CD in supporto all’azione dei legali di McKinnon.
Alla fine, nel novembre del 2012, fu solo grazie all’intervento del governo inglese che l’hacker riuscì ad avere l’immunità e vide decadere definitivamente la richiesta di estradizione presentata dagli USA.
McKinnon è sempre stato visto dai suoi sostenitori come una specie di ricercatore solitario di verità dei cosiddetti X-Files degli alti comandi americani, Pentagono incluso. Ex parrucchiere inglese, entrava nei sistemi informatici da casa sua in un quartiere a nord di Londra, usando un vecchio e lento modem da 56 kb.
In una sua intervista alla BBC del 2006 sostenne di essere entrato negli archivi del Pentagono e della NASA solamente per cercare dati nascosti sugli UFO e di non aver mai arrecato alcun danno ai sistemi informatici americani. Disse di essersi limitato solamente a sfogliare documenti riservati e raccontò minuziosamente che cosa aveva realmente fatto e che cosa aveva trovato.
La misteriosa Bio Station Alpha fotografata dalla NASA, esistente sulla superficie di Marte. L’oggetto mostra l’aspetto di una struttura inequivocabilmente artificiale. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che possa trattarsi di pixel fallati durante la trasmissione, ma non esiste altro possibile caso da portare a paragone
Secondo la sua testimonianza, nei file segreti del Pentagono ci sarebbe un progetto denominato "Disclosure Project", o “Progetto Rivelazione”, in cui esperti in vari campi della aeronautica avevano redatto rapporti tecnici sui reperti di astronavi aliene di cui si erano impadroniti gli USA, come avvenuto nel caso Roswell, dopo averle smontate per esaminarle.
Gli risultava che gli USA avessero sviluppato la tecnologia dell’antigravità, attraverso la cui applicazione domestica sarebbe stato possibile ottenere energia gratuita e disponibile per tutti. Negli archivi segreti della NASA McKinnon avrebbe inoltre constatato che nell'edificio numero 8 del Johnson Space Center c’era un archivio in cui si trovavano cartelle denominate “filtrate” e “non filtrate", "elaborate" e "grezze". Constatando che venivano cancellate regolarmente le foto degli UFO dalle immagini satellitari ad alta risoluzione.
In questi archivi McKinnon sarebbe riuscito ad aprire una di queste cartelle dove compariva una immagine di un oggetto sospeso al di sopra del pianeta e che appariva essere indubbiamente di natura aliena. Aveva la forma di un sigaro e aveva cupole geodesiche sopra, sotto, e a entrambe le estremità. Questa cosa era sospesa nello spazio, non aveva giunture e nessuno dei segni della normale fabbricazione umana.
Se quello che McKinnon afferma di aver visto corrisponde effettivamente a verità si comprende l’accanimento dell’amministrazione americana nel volersene impadronire per farlo tacere definitivamente.
Tra i vari documenti che l’hacker scozzese ha potuto visionare negli archivi segreti dell’Amministrazione USA ci sono anche dati che possono sostenere la testimonianza di Captain Kaye sull’esistenza di corpi militari americani operanti nello spazio.
Scorrazzando tra i file segreti, McKinnon ha dichiarato infatti di aver trovato una lista di agenti governativi classificati sotto il titolo di “Agenti Non-terrestri”, oltre a una lista di trasferimenti di militari da flotta a flotta e una lista corrispondente a nomi di navi.
Navi che però non sembrano esistere nei vari elenchi delle flotte internazionali.
McKinnon disse profeticamente all’intervistatore della BBC: “Non sono certamente neppure della Marina americana. Ho idea piuttosto che gli americani abbiano navi spaziali segrete con cui operano nel sistema solare".

La riproduzione di uno degli oggetti stazionanti sopra la Terra secondo la descrizione di McKinnon, l’hacker scozzese che ha violato gli archivi segreti della NASA e del Pentagono
Gli americani sono già sul pianeta rosso?
La NASA e i vari ricercatori internazioni del campo astronautico asseriscono da sempre che Marte non è dietro l’angolo e che per raggiungerlo ci vorrebbero circa due anni di viaggio tra andata e ritorno. In questi termini una qualsiasi missione verso Marte appare immediatamente difficile e renderebbe problematiche le forniture di materiali per impiantare una qualsiasi base sulla superficie del pianeta rosso.
Ma qui qualcosa non torna, e nonostante le voci ufficiali degli scienziati e dei media, si potrebbe pensare invece che andare su Marte sia più semplice di quanto si possa immaginare.
Nel 2000 venne avviato dalla NASA il progetto “VASIMR”, Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket, che prevedeva la realizzazione di un propulsore basato sull’emissione di getti di plasma che aumentava di molto la velocità delle astronavi. Propulsore che ad oggi è già realizzato e messo in opera. Nel 2003 l’agenzia spaziale giapponese ha inviato la sonda Hayabusa nello spazio incontro all’asteroide 25143 Itokawa, rimanendo in sua prossimità per molti mesi e raccogliendo campioni e informazioni.
È più che mai evidente che con un propulsore VASIMR si potrebbe andare su Marte e ritornare sulla Terra in un periodo massimo di tre-quattro mesi in totale.
E magari la NASA lo ha già fatto, rendendo possibile la colonizzazione di Marte come testimonia Captain Kaye.
Si spiegherebbe in questo modo la misteriosa struttura fotografata della NASA e riprodotta da Google Mars che si presenta come una installazione artificiale che il suo scopritore ha battezzato “Bio Station Alpha”.
Il caso era salito all’attenzione del pubblico nel giugno del 2011 quando un astronomo dilettante, David Martines, si era messo a visionare minuziosamente la superficie di Marte a mezzo di “Google Mars” e aveva creduto di rilevare la presenza di una struttura apparentemente artificiale.
L’oggetto in questione appare come un grande cilindro, della lunghezza di almeno 200 metri, affiancato parzialmente da un altro di dimensioni più contenute, su cui si aprono varie altre costruzioni più piccole. Una struttura che per certi versi assomiglia curiosamente a quella in cui cinque volontari del progetto russo “Mars 500” hanno condotto un volo simulato su Marte. E che assomiglia anche ad altre strutture abitative situate in Antartide e sulle Dolomiti innevate ad uso rifugio per gli escursionisti.
Martines si era rivolto immediatamente ai laboratori di Pasadena per chiedere una qualsiasi spiegazione della presenza della struttura, ma non ricevette mai alcuna risposta.

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Gary McKinnon, hacker ufo ritorna e accusa: la Nasa nasconde le prove degli alieni


Se vi eravate dimenticate di Gary McKinnon lui non si era dimenticato degli alieni. L'hacker scozzese che violò gli archivi del Pentagono fu descritto negli Stati Uniti come "la persona che ha realizzato la più grande intrusione illegale di tutti i tempi ai computer militari". Ora dopo essersi salvato dall'estradizione, torna all'attacco. McKinnonafferma di aver trovato le prove di un programma spaziale americano che controllerebbe una vera e propria flotta di navi di guerra nello spazio. A seguire tutta la sua storia dalle origini.
L'uomo torna a parlare di UFO in una lunga rivista al canale RichPlanet TV: "Ho usato un programma chiamato Landsearch per individuare tutti i file e le cartelle. E lì ho trovato i documenti che provano queste intenzioni, in particolare un foglio Excel".  Non solo lMckinnon rincara la dose affermando che "la NASA modifica sue immagini spaziali e rimuove le prove degli UFO e degli alieni prima di rilasciarle al pubblico."
Quando la Gran Bretagna disse no all'estradizione 

Imprigionato nella sindrome di Asperger, McKinnon attese il suo destino, sopravvivendo in "un mondo da incubo". La madre nell'ultimo disperato appello, aveva pregato il primo ministro inglese David Cameron di salvarlo da una prigionia negli Stati Uniti che poteva durare per tutta la vita.

Janis Sharp, madre coraggio, come fu definita, invitò il premier a cogliere l'occasione dell' incontro con il presidente americano Barack Obama che si teneva allora, per discutere il modo di far cadere l'ordine di estradizione di suo figlio - che ormai oltre un decennio fa- riuscì ad introdursi nelle rete di computer del Pentagono e della Nasa dal suo appartamento a nord di Londra. A McKinnon, 45 anni all'epoca, era stata diagnosticata una sindrome di disturbo della capacità cognitiva, uno spettro autistico, che non gli impedì di diventare un abile pirata informatico.
Infine nll'ottobre del 2012 il ministro dell'Interno Theresa May bloccò per ragioni di salute l'estradizione in Usa. McKinnon, ammise allora la sua colpevolezza ma disse di essersi infiltrato nei sistemi informatici di Nasa e Pentagono perché cercava le prove dell'esistenza degli Ufo. La sua lotta contro l'estradizione durò 10 anni.
Questa la dichiarazione di allora della May al parlamento :

"Il signor McKinnon è accusato di reati gravi, ma non vi è neppure dubbio che egli è molto malato, ha la sindrome di Asperger, e soffre di una forte depressione. La questione del diritto di fronte a me ora è se la portata di tale malattia è sufficiente per escludere l'estradizione. Dopo un attento esame di tutto il materiale pertinente, sono giunta alla conclusione che l'estradizione del signor McKinnon potrebbe dar luogo a un elevato rischio di porre fine alla sua vita, quindi la decisione di estradarlo sarebbe incompatibile con i diritti umani del signor McKinnon. Ho quindi ritirato l'ordine di estradizione nei confronti di Gary McKinnon. Sarà ora la pubblica accusa a decidere se il signor McKinnon dovrà rispondere in un tribunale del Regno Unito."

Dopo l'annuncio, la madre di Gary -Janis Sharp- aveva ringraziato il ministro:  "Grazie Theresa May dal profondo del mio cuore - Ho sempre saputo che avevi la forza e il coraggio di fare la cosa giusta.
Ora dopo un lungo silenzio l'uomo è tornato a parlare e le sue frasi non faranno altro che alimentare le polemiche. Cover up e segreti di stato o un tentativo di tornare sotto i riflettori ? Comunque sia tutti allora avevano lottato per la sua libertà, e lui oggi sembra non aver perso la voglia di "comunicare" le sue verità.
La sindrome di Asperger lo terrà lontano da altre ritorsioni e problemi con la giustizia?

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