I MILITARI SONO MORTI PER L'URANIO
(ma la relazione finale di 4 anni di inchiesta parlamentare, parla per la maggior parte del testo di morti da VACCINAZIONE)
I giornali e i telegiornali?
Omissione totale della notizia.
Ci ho messo 48 ore a digerire la botta.
Ora è tempo di scrivere 2 righe.
Il fatto quotidiano e dozzine di altre testate on-line hanno dato la notizia l'altro-ieri: che ad ammalare e uccidere i migliaia di militari è stato l'uranio impoverito. Il governo sapeva, ma ha taciuto.
Ma da dove esce questa notizia?
La notizia esce dal fatto che l'altro ieri, alla Camera, è stata presentata la relazione definitiva della commissione di inchiesta sulle morti dei militari italiani, dopo oltre 4 anni di studi e perizie mediche.
(dal sito del Deputato Ivan Catalano, che ringrazio per il lavoro svolto)
Sunto della relazione DEFINITIVA del 7 febbraio 2018.
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(tempo di lettura: 15 minuti stimati)
Consiglio vivamente la lettura integrale che, benché lunga, risulta incredibile nei termini in cui viene attribuita la causa delle patologie cancerose alle vaccinazioni multiple, eseguite con gli stessi vaccini in uso pediatrico.
Risparmio ogni parere personale (per quanto difficile), e riporto virgolettato il testo della relazione integrale.
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1) "Lo scopo della richiesta di tali dati era quello di verificare se dalla profilassi vaccinale militare, potessero configurarsi pericoli per la salute, tali da far incorrere in rischi inutili le persone sottoposte al trattamento. I singoli vaccini somministrati ai militari, che ricordiamo essere gli stessi autorizzati da AIFA per il settore civile, contengono adiuvanti, conservanti e contaminanti, nei limiti delle autorizzazioni per la commercializzazione individuale."
L'inchiesta sull'uranio impoverito verte sui VACCINI?
E perché allora i giornali parlano solo di uranio impoverito?
Perché la commissione di inchiesta, si preoccupa dei vaccini iniettati ai militari?
Pericoli per la salute?
I vaccini non erano i farmaci più sicuri al mondo?
O no?
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2) "Sebbene la Commissione sia al corrente del fatto che le reazioni avverse differiscono tra adulti e bambini, ritiene doveroso non sottovalutare la complessiva quantità di Alluminio somministrata ai militari nell’intera profilassi vaccinale, in quanto negli adulti il maggior grado di sviluppo dei sistemi immunitario e nervoso al momento della vaccinazione, e le possibili forme di autoimmunità fisiologiche, possono favorire l’induzione di reazioni di tipo linfoproliferativo e malattie autoimmuni, come risulta dall’elencazione degli effetti indesiderati, reazioni avverse e controindicazioni, contenute nelle schede tecniche elaborate dalle case farmaceutiche"
Ah... meco*oni.
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3) "Come già evidenziato nella relazione intermedia di luglio, la vaccinazione comporta dei rischi in termine di problemi di immunosoppressione, iperimmunizzazione, autoimmunità e di ipersensibilità. Questa affermazione ha trovato conferma dall’analisi dei documenti pubblici dei vaccini, quali fogli illustrativi e schede tecniche (vedi da punto 4.4 delle RCP fornite da AIFA), come sintetizzati nella tabella che segue. In particolare, le case farmaceutiche chiedono l’applicazione di opportune precauzioni all’impiego del vaccino e, tra l’altro, la verifica dello stato di salute del vaccinando e dell’assenza delle patologie sotto elencate al momento della vaccinazione."
Iperimmunizzazione? Ma come?
Il presidente della massima associazione di pediatri, che riceve finanziamenti da una nota farmaceutica, ha spiegato questa estate in TV che ci si può rivaccinare senza rischi anche se si è già immunizzati, e che non esistono rischi di iperimmunizzazione!
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4) qui si arriva al top.
Dalla documentazione che la commissione ha richiesto alle case farmaceutiche, le farmaceutiche affermano che:
"Sono ben 22 le indicazioni di svolgere accertamenti pre-vaccinali volti ad escludere l’esistenza di eventuali stati di immunosoppressione, 7 quelle che prevedono la preventiva valutazione dell’efficienza o inefficienza del sistema immunitario, 3 quelle riferite alle necessità di escludere malattie autoimmuni, 9 le malattie oncologiche e, a vario titolo, ben 11 che chiedono una vera e propria analisi dell’eventuale immunodeficienza.
Alla luce di questo elenco la Commissione ritiene che l’allegato F alla direttiva DIFESAN 14 febbraio 2008, riguardante il modulo anamnestico e il consenso informato da compilare a cura del militare in sede di somministrazione vaccinale, appaia insufficiente e che la mera compilazione del modulo non possa ritenersi sostitutiva degli accertamenti sanitari richiesti dalle aziende produttrici dei vaccini. Conclude pertanto che il modulo debba essere integrato con i corrispondenti accertamenti diagnostici."
Ma come è possibile?
Le farmaceutiche affermano che sono necessari accertamenti sanitari prima di vaccinare?
Il Ministro della salute, nell'estate 2017, quando i 150 famosi medici scrupolosi le fecero notare che non si può vaccinare indiscriminatamente tutti i bambini senza prima un'anamnesi approfondita, rispose che i vaccini sono sicuri e che non vi è necessità di alcun esame preventivo.
Il Ministro ha inviato circolari a tutti i pediatri dicendo che non si deve assolutamente avallare la richiesta di alcun genitore di svolgere alcun esame pre-vaccinale.
Tutti gli scienziati di corte hanno confermato quello che diceva il ministro.
Come mai le farmaceutiche, sotto inchiesta parlamentare, affermano il contrario?
Quindi ai bambini di 3 mesi non si fa alcun esame di quelli che la commissione ha decretato come assolutamente fondamentali, da svolgere per evitare i gravi effetti avversi qualora il soggetto fosse temporaneamente immunodepresso.
Poi ti vengono a raccontare che non si tratta di una sperimentazione di massa...
Avevo che non avrei fatto commenti...
Che incoerente.
Continuiamo...
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5) "A conferma della necessità di adottare precauzioni alle reazioni avverse si osserva infine che le case farmaceutiche richiedono esami e verifiche preventive in numero proporzionalmente maggiore, tanto più questi contengono componenti estranei al principio attivo."
Ancora...
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6) "Alla luce di quanto sopra, la Commissione rileva la grave incompletezza dei dati ricevuti rispetto a quelli che sono nella disponibilità dal Ministero della Difesa e che quest’ultimo ha consegnato al solo Istituto Superiore di Sanità. Rileva in particolare che l’Osservatorio epidemiologico della Difesa, struttura competente del Ministero, ha omesso di trasmettere alla Commissione parlamentare tali integrazioni, sebbene ne avesse la disponibilità."
E meno male che al termine della conferenza stampa, il relatore ha detto che invierà alla magistratura la relazione per valutare eventuali profili di responsabilità penale per le omissioni inspiegabili da parte delle autorità che hanno ostacolato la fornitura di dati fondamentali.
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7) "Alla luce dei dati raccolti e delle risultanze del Progetto, già alla data del 9 gennaio 2013, la Commissione Costa aveva ritenuto che le patologie e i decessi osservati tra i militari potessero essere determinati da “una concomitante e interagente azione dei fattori potenzialmente nocivi” riassunta nel concetto di “multifattorialità.
Pertanto, aveva sancito la necessità di adottare un “principio di precauzione” nell’attività di somministrazione dei farmaci e, in specie, dei vaccini, per cui “ogni attività di somministrazione di farmaci, vaccini, antidoti e ogni intervento medico-chirurgico suscettibile di determinare effetti iatrogeni [devono] essere effettuati tenendo conto della particolare situazione individuale, in relazione a specifiche indicazioni cliniche e [devono essere] praticati:
• previa puntuale raccolta e registrazione di anamnesi mirata e specifica per il tipo di intervento da effettuare,
• previa acquisizione di consenso informato all’effettuazione dell’intervento con illustrazione puntuale degli effetti e dei rischi legati all’intervento stesso e alla sua mancata esecuzione secondo le disposizioni di legge,
• con rigoroso rispetto dei protocolli e dei calendari previsti”
Peraltro, anche agli esiti della ricerca condotta su 600 militari del 186º Reggimento «Folgore» reduci da missioni internazionali in teatri di guerra, era emersa “la possibilità che pratiche vaccinali particolari fossero state suscettibili di comportare una «disorganizzazione del sistema immunitario» che avrebbe potuto a sua volta essere alla base di patologie autoimmuni quali la tiroidite autoimmune, la sclerosi multipla, l’eritema nodoso, il lupus, l’artrite reumatoide, il diabete, la neurite ottica e, secondo alcuni ricercatori, di leucemie e
linfomi”
e ancora...
" in particolare si segnalano la vicenda del Caporale Maggiore F.R. (deceduto dopo quattro anni dall’arruolamento per linfoma di Hodgkin senza essere stato mai inviato in missione); quella del già Caporal Maggiore G.T., arruolato nel 1999 e in congedo dal 25.11.2000 dichiarato “permanentemente non idoneo al servizio militare incondizionato” perché affetto da linfoma di Hodgkin (tipo sclerosi nodulare in stadio clinico II A) e quella del soldato semplice D. G., congedato dopo poco più di sei mesi dall’arruolamento, avvenuto l’8 febbraio 2007, a seguito di grave astenia e deperimento fisico iniziati il giorno stesso della vaccinazione multipla, avvenuta il 19 giugno 2006. Dalle loro testimonianze si sono tratti significativi elementi a conferma che non sempre sia stata richiesta, analizzata o comunque approfondita, da parte del medico vaccinatore l’analisi pre-vaccinale del militare sottoposto e analogamente è emerso, con preoccupante ricorrenza, che alcuni medici vaccinatori non si attengono nel somministrare i vaccini alle norme di precauzione indicate dalle Linee Guida del 14 febbraio 2008."
E ancora ancora...
"L’adozione di pratiche come le vaccinazioni multiple compresse può rappresentare, di per sé, un rischio per la salute in relazione ad almeno tre aspetti:
● la quantità cumulativa dei vari componenti dei vaccini eccede il limite permesso per l’autorizzazione all’immissione in commercio del singolo vaccino;
● le ipersensibilità indicate nei dossier di registrazione e allegati tecnici ai vaccini anche solo singolarmente considerati confermano la necessità delle analisi pre-vaccinali;
● le reazioni avverse indicate nei dossier di registrazione e allegati tecnici ai vaccini anche solo singolarmente considerati confermano la necessità di una valutazione dei rischi personalizzata sulla profilassi vaccinale e la necessità di un monitoraggio periodico a lungo termine su ogni singolo vaccinato.
Fermo restando quanto sopra, la Commissione conferma ancora una volta le conclusioni già evidenziate dal Progetto SIGNUM, nonché dal lavoro del Prof. Nobile sulla Brigata Folgore – per quanto riguarda la necessità di non somministrare contemporaneamente più di 5 vaccini monovalenti monodose sui militari: tale modalità di inoculazione appare, dunque, la più corretta per evitare l’insorgere di reazioni avverse.
Infatti la Commissione, nell’ambito della sua attività di indagine, ha preso conoscenza di casi in cui si erano manifestate reazioni avverse in seguito alle vaccinazioni, con l’instaurarsi di patologie autoimmuni o neoplastiche sopravvenute, in una parte di popolazione militare non sottoposta a fattori di rischio diversi da quelli vaccinali."
Il farmaco più sicuro e controllato al mondo...
NOTA BENE: ai militari si suggerisce ogni sorta di precauzione, personalizzazione e analisi pre-vaccinale.
Ai bambini no. Tutti in batteria come polli.
NOTA BENE: i vaccini militari sono gli stessi impiegati in uso civile, come spiega la relazione stessa.
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7) "la Commissione, al fine di garantire una effettiva ed efficace tutela della salute (e della sicurezza) dei militari impegnati in Italia e all’estero, nonché per perseguire la sicurezza della somministrazione dei vaccini, nell’ottica della eliminazione o quantomeno della massima riduzione del rischio di effetti negativi conseguente all’uso di vaccini in dosi multiple, raccomanda l’utilizzo di vaccini monodose, stante la concreta possibilità che il militare, data l’età adulta, risulti già immunizzato contro alcuni antigeni contenuti nei vaccini in dosi multiple.
Si raccomanda altresì che non vengano inoculati, in un’unica soluzione, più di cinque vaccini, essendo questa la soglia oltre la quale possono verificarsi eventi avversi.
Si raccomanda ancora una particolare attenzione all’anamnesi prevaccinale e negli esami reputati necessari nei casi dubbi o di eventuale, pregressa immunizzazione."
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8) "La Commissione ha iniziato le sue attività di indagine sulle reazioni avverse alle vaccinazioni a seguito del riscontro di un cospicuo numero di casi con sopravvenute patologie autoimmuni o neoplastiche, in una parte di popolazione militare NON sottoposta a fattori di rischio diversi da quelli vaccinali."
Porca puttana (NDR).
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9) "Alla luce di quanto emerso agli atti, la Commissione riscontra la necessità di utilizzare vaccini maggiormente purificati, in modo che il limite dei componenti in quantità cumulativa rientri entro il limite permesso per il singolo componente di ciascun vaccino, nei termini in cui gli studi prodromici alle singole AIC li abbiano riconosciuti come non pericolosi per la salute."
La commissione si riferisce ancora una volta ai vaccini di uso civile.
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10) Qui si passa al ridicolo.
La relazione intermedia di luglio, in cui si evidenziava la correlazione forte tra vaccinazioni, patologie e decessi, ha rappresentato una minaccia per il decreto Lorenzin.
Il Ministero della salute ha immediatamente commissionato uno studio scientifico per confutare gli esiti di anni di analisi sui danni da vaccino, e per mettere a tacere il lavoro della commissione.
Lo studio, intitolato "mancanza di evidenze per disordini autoimuni e linfoproliferativi nel personale militare vaccinato italiano", è arrivato solo un mese dopo (in fretta e furia) e ha tentato di mettere KO anni di relazioni mediche e studi approfonditi dei militari ammalati per uranio impoverito (uranio impoverito noto anche con il nome di "vaccino").
La commissione di inchiesta, conclusasi ieri, aggiunge, al termine del documento, quanto segue:
"La Commissione considera lo studio dal titolo «Lack of evidence for post-vaccine onset of autoimmune/lymphoproliferative disorders, during a nine- month follow-up in multiply vaccinated Italian military personnel», pubblicato nel mese di agosto 2017 a firma, tra l’altro, di alcuni esponenti della sanità militare, e finanziato dal Ministero della difesa italiano con domanda di sovvenzione di progetto n. D85D10000250001, come redatto in situazione di conflitto di interessi, privo di alcun fondamento scientifico nel metodo e negli esiti contraddittorio. Osserva che, a dispetto dell'intitolazione che induce ad erronee conclusioni, gli stessi autori dichiarano lo studio non conclusivo. Peraltro, lo studio è stato effettuato con esclusione dalla coorte di quei militari con problemi di immunosoppressione, in tal modo confermando la pericolosità delle somministrazioni vaccinali a tali categorie di soggetti.
Sussistono dubbi di corretta utilizzazione del finanziamento pubblico a detto studio e per tali ragioni la Commissione trasmette la presente relazione alla procura della Corte dei Conti territorialmente competente
FINALMENTE!
E ancora, la commissione si inasprisce verso tale studio con il seguente paragrafo:
"Da un primo esame è emerso che la raccolta delle informazioni ai fini del follow up (il contro studio ministeriale ordinato dal ministero NDR) è stata effettuata utilizzando marcatori poco efficaci per valutare l’insorgenza di malattie
linfoproliferative. la Commissione ha riscontrato, inoltre, che nella matrice dei dati fatta pervenire vi sono ampie lacune, che rendono impossibile una valutazione statistica, con conseguenti dubbi sulla fattibilità dell’incarico di studio di tali dati attribuito dal Comitato di Ricerca Sanitaria Militare all’Istituto Superiore di Sanità, finanziato con la somma di € 40.700,00, come comunicato con nota prot. 819/COMM.URANIO del 10/10/2017.
Successivamente nel corso dell’attività istruttoria la Commissione, ha dovuto prendere atto che il Ministero della difesa è in possesso di ulteriori dati, utili ad integrare il quadro gravemente deficitario, rispetto a quelli fatti avere alla Commissione, come è risultato dal verbale della prima riunione del costituendo gruppo di studio sui dati del follow up.
Censura, pertanto, detto comportamento e ingiunge di completare l'invio e si riserva di fare denuncia alle autorità giudiziarie competenti in caso di perdurante omissione".
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11) "CONCLUSIONI
Alla luce degli elementi raccolti, la Commissione conferma che vi sia una associazione statisticamente significativa tra patologie neoplastiche e linfoproliferative, e altre patologie (es. quelle autoimmuni), e la somministrazione dei vaccini secondo la profilassi vaccinale militare. La Commissione ritiene di non poter escludere il nesso di causa. "
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12) La commissione prosegue:
"Studi scientifici hanno dimostrato gli effetti neurotossici dell’Alluminio27 in quantità molto inferiori a quelle sopra riportate. A tal proposito si richiama il seguente studio pubblicato su Journal of Toxicol 2014;2014:491316. doi: 10.1155/2014/491316. Epub 2014 Oct 2, dalt itolo “Aluminum-induced entropy in biological systems: implications for neurological disease” di Shaw CA a altri. Lo studio evidenza tra l’altro che : “l'Alluminio forma complessi tossici con altri elementi, come il fluoro, e interagisce negativamente con mercurio, piombo e glifosato. Al ha un impatto negativo sul sistema nervoso centrale in tutte le specie che sono state studiate, compresi gli esseri umani. L’Al ha un impatto negativo sul sistema nervoso centrale in tutte le specie che sono state studiate, compresi gli esseri umani.”. Inoltre in conformità a quanto riscontrato dalla commissione nella lettura dei dossier forniti dalle case farmaceutiche chiarisce che gli esseri umani sono sempre più esposti all’Alluminio da varie fonti tra cui i vaccini.
Si richiama inoltre lo studio pubblicato sul Journal of Trace Elements in Medicine and Biology al Volume 46, nel marzo 2018, alle pagine 76-82, dal titolo: “Aluminium in brain tissue in autism” di Matthew Molda, Dorcas Umar,"
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13) "Studi scientifici hanno dimostrato gli effetti neurotossici dell’Alluminio27 in quantità molto inferiori a quelle sopra riportate. A tal proposito si richiama il seguente studio pubblicato su Journal of Toxicol 2014;2014:491316. doi: 10.1155/2014/491316. Epub 2014 Oct 2, dal
tissue in autism” di Matthew Molda, Dorcas Umar, Andrew Kingc, Christopher Exley28, concernente la presenza di Alluminio nel tessuto cerebrale di bambini affetti da malattie
neurologiche. Lo studio ha riscontrato che “...Il contenuto di alluminio nel tessuto cerebrale nei soggetti autistici era costantemente alto. Il contenuto medio di alluminio (deviazione standard) su tutti e 5 gli individui per ciascun lobo era 3,82 (5,42), 2,30 (2,00), 2,79 (4,05) e 3,82 (5,17) μg / g di peso secco per il lobo occipitale, frontale, temporale e parietale rispettivamente. Questi sono alcuni dei valori più alti per l'alluminio nel tessuto cerebrale umano [finora] registrati e bisogna chiedersi perché, per esempio, il contenuto di alluminio del lobo occipitale di un bambino di 15 anni sarebbe di 8,74 (11,59) μg / g di peso secco.…”.
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14) pezzi di pollo e cellule umane
"Dai calcoli effettuati dalla Commissione è emerso che al termine della profilassi vaccinale, la quantità di contaminanti assunti (calcolata come Adiuvanti + contaminanti + eccipienti) è compresa tra circa 8,32 e 8,42 g. Questo valore è comunque sottostimato perché non sono stati testati i contaminanti biologici - ovvero virus, batteri, micoplasmi e micobatteri, nonché DNA umano fetale e DNA animale - che provengono dai tessuti biologici di coltura dei vaccini."
Ma dai, ma che ti stupisci?
Non te lo ha detto il pediatra che il DNA ricombinante di feti abortiti e pollo viene iniettato tramite i vaccini anche pediatrici?
E lo sai cosa sia il DNA ricombinante?
Si usa anche definire proteina ricombinante ogni proteina ottenuta da trascrizione e traduzione di un frammento di DNA ricombinante inserito all'interno di un organismo ospite, che diviene in questo modo geneticamente modificato.
[Fonte WIKIPEDIA]
Quindi, un bambino vaccinato, è un bambino geneticamente modificato.
"Figata", direbbe Omer Simpson.
"A questo proposito, nell’articolo già agli atti della Commissione (New Quality-Control Investigations on Vaccines: Micro and Nanocontamination35) è riportata una foto (foto n. 7 a pag. 11) della contaminazione di un vaccino con cellule umane/animali provenienti dal tessuto di coltura."
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15) "Nei vaccini livelli inaccettabili di DNA umano"
Signò, ho fatto due etti e mezzo... che faccio... lascio?
La commissione di inchiesta prosegue:
"Poiché molti dei vaccini utilizzati vengono prodotti con colture di cellule e tessuti animali (embrioni di pollo) o umani (tessuti fetali, linee cellulari), tale contaminazione pone dei seri rischi per la salute umana, perchè potrebbe essere responsabile di reazioni autoimmuni contro il DNA umano. In particolare è il caso di richiamare lo studio dal tiolo “Epidemiologic and Molecular Relationship Between Vaccine Manufacture and Autism Spectrum Disorder Prevalence” di Deisher TA, et al. Issues Law Med. 2015, nelle cui conclusioni si legge: “I
vaccini prodotti in linee di cellule fetali umane contengono livelli inaccettabili di contaminanti del frammento di DNA fetale. Il genoma umano contiene naturalmente regioni suscettibili di formazione di rottura a doppio filamento e mutagenesi inserzionale del DNA.
La "Scossa di Wakefield" ha creato un esperimento naturale che può dimostrare una relazione causale tra vaccini fabbricati da linee cellulari fetali e la prevalenza di ASD.
La Commissione osserva che lo studio è frutto dell’analisi di laboratorio svolta su un vaccino presente nell’elenco della documentazione consegnata da AIFA, ma nella quale non si fa menzione di tale componente.
In relazione alle reazioni autoimmuni si fa rinvio alla trattazione nell’apposito paragrafo dal titolo Ipersensibilità e allergie, della presente relazione, in cui le aziende produttrici interessate suggeriscono di appurare l’ipersensibilità, tra l’altro, a cellule di pollo e uovo e a cellule diploide umane, prima di provvedere alla somministrazione del vaccino al fine di evitare reazioni indesiderate."
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16) "Come già evidenziato nella relazione intermedia di luglio, la vaccinazione comporta dei rischi in termine di problemi di immunosoppressione, iperimmunizzazione, autoimmunità e di ipersensibilità. Questa affermazione ha trovato conferma dall’analisi dei documenti pubblici dei vaccini, quali fogli illustrativi e schede tecniche (vedi da punto 4.4 delle RCP fornite da AIFA), come sintetizzati nella tabella che segue. In particolare, le case farmaceutiche chiedono l’applicazione di opportune precauzioni all’impiego del vaccino e, tra l’altro, la verifica dello stato di salute del vaccinando e dell’assenza delle patologie sotto elencate al momento della vaccinazione."
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17) Ennesima affermazione forte:
"Dalla una prima lettura dei dati si ritiene di dover evidenziare le patologie tumorali riguardanti il sistema linfopoietico e i tessuti molli, che sono interessati da interazioni con il processo di immunizzazione vaccinale. Queste appaiono essere in numero molto elevato rispetto alle patologie tumorali che hanno interessato altri organi. In particolare,
per leucemia risultano ammalati:
236 militari; morti: 97;
per patologie neoplastiche del sistema linfatico risultano ammalati:
27, morti: 3;
per linfomi/linfoma
846, morti 91;
per neoplasie del sangue risultano ammalati
22 militari, morti: 3;
per patologie neoplastiche dei tessuti molli risultano ammalati
118 militari, morti 21."
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18) qui qualche considerazione è d'obbligo.
Sulla sicurezza vaccinale i professori affermano che solo chi è titolato a parlare di vaccini può parlare di vaccini.
Come mai allora il Ministero commissiona uno studio atto a smentire quanto sopra, delegandolo a personale decisamente non qualificato?
Di seguito, in merito a questo tentativo fallito di smontare gli esiti di anni di studio, la commissione si esprime duramente da pagina 199 in poi, condannando la competa assenza di personale qualificato ad esprimersi su tali patologie, e l'ampio conflitto di interessi dei partecipanti allo studio. indetto dal ministero nel tentativo di confutare la relazione "patologia oncologica-vaccini".
La commissione infatti ri-afferma:
"Peraltro, lo studio risulta realizzato da autori che si trovano in situazione di conflitto di interessi. Infatti, almeno 5 dei soggetti che hanno partecipato al progetto come autori appartengono alla sanità militare, che - come dichiarato dallo stesso Gen. TOMAO più volte in audizione innanzi alla Commissione - non intende svolgere controlli pre o post-vaccinali sul personale militare. Tra essi appare anche il nome dello stesso Gen. TOMAO.
Si evidenzia, altresì, un conflitto di interesse anche rispetto all’ente finanziatore, il Ministero della Difesa, per lo stesso profilo evidenziato.
Tra gli autori dello studio mancano esperti in malattie autoimmuni e malattie linfoproliferative, indispensabili per la valutazione del nesso di causa e della plausibilità biologica tra le vaccinazioni multiple e tali patologie."
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ALTRI DATI INTERESSANTI SUL PROGETTO SIGNUM:
"la Commissione parlamentare d'inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno, colpito il personale italiano impiegato all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, ha accertato che l'85 per cento dei militari che hanno contratto gravi malattie non e' mai uscito dai confini nazionali per partecipare alle missioni di pace. Per tale motivo, e' lecito ipotizzare che le cause di tali patologie nulla abbiano a che fare con l'eventuale esposizione con l'uranio impoverito (seduta Commissione n. 23 del 9 marzo 2011)"
Il Prof. Giulio Tarro è un virologo di fama internazionale, pluripremiato, Presidente della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera UNESCO. Ex allievo di Sabin. Affermò:
"Arrivano conferme: vaccinazioni troppo ravvicinate, anamnesi insufficienti e confezioni multidose possono essere all'origine delle morti o delle gravi malattie dei militari."
Il virologo: "I problemi? Nei protocolli e negli eccipienti al mercurio e alluminio"
Vaccinati a morte, la denuncia di Daniela Sinibaldi, 35 anni, è un carabiniere ed è entrata nell'esercito nel primo corso aperto alle donne - nel 2000 - piena di aspettative e speranze.
https://www.youtube.com/watch?v=BNq6OAn5JP8Ora dovremo fidarci di questa gente? Obbligati ad inoculare ai nostri figli in 6 anni 42 dosi di vaccino escluso l'influenzale?
PS: non è indicativo, ma:
- il termine "uranio" è presente 78 volte
- il termine "vaccin" (vaccini, vaccino e vaccinazioni): 307 volte
sui giornali e telegiornali che ho avuto modo di leggere/ascoltare
- il termine uranio: decine di volte
- il termine vaccini: 0
Domanda 1: TG e quotidiani, quale relazione hanno letto?
Domanda2: l'hanno letta?
Ho scritto a redazione@ilfattoquotidiano.it chiedendo come mai avessero scritto un articolo così poco rappresentativo della realtà.
Non ho avuto risposta.
Tra qualche giorno disdico il mio stato di supporter mensile.
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IN TEMPI NON SOSPETTI... quando non c'era il diktat dall'alto, e tutti raccontavano le cose come stavano, anche Repubblica parlava di militari morti per vaccino.
Ora... il silenzio.