Noi tutti siamo composti da apparati che sono a loro volta composti da organi che sono composti da tessuti e che, infine, sono composti da CELLULE.
LA CELLULA, NONOSTANTE POSSA ESSERE A VOLTE SQUILIBRATA DA FARMACI E PENSIERI NEGATIVI, NON PERDE MAI LA SUA CAPACITA’ DI RIEQUILIBRARSI IN QUANTO POSSIEDE SEMPRE E COMUNQUE TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI PER RIPARTIRE (VEDI CITOSCHELETRO DELLA CELLULA - da Wikipedia: Il citoscheletro è un sistema di strutture collocate all’interno e all’esterno del citoplasma di una cellula, che nell’insieme ne costituiscono l’impalcatura. Tuttavia il citoscheletro non si limita ad essere un’intelaiatura statica ma è molto dinamico e permette alle cellule di cambiare la loro forma, di muoversi attraverso strutture specializzate quali pseudopodi, ciglia o flagelli, rinforza la membrana plasmatica e quella nucleare, trasporta le vescicole nel citoplasma, permette il movimento di alcuni organelli, costituisce i sarcomeri che permettono la contrazione muscolare, costituisce il fuso mitotico essenziale per la divisione cellulare, sostiene i dendriti e gli assoni dei neuroni ed interagisce con l’ambiente extracellulare.)
L’OMEOSTASI è la definizione, in breve, di una situazione di equilibrio (da Wikipedia: Omeostasi -dal greco “stessa fissità”-, è la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche che accomuna tutti gli organismi viventi, per i quali tale stato di equilibrio deve mantenersi nel tempo, anche al variare delle condizioni esterne, attraverso dei precisi meccanismi autoregolatori.)
Quando avviene un TRAUMA il nostro corpo innesca immediatamente una richiesta di ENERGIA che porta ad un conseguente stato di INFIAMMAZIONE.
Ad una richiesta di energia, il corpo produrrà energia. La cellula quindi, che fa parte del piano fisico, obbedisce e combina ossigeno con zuccheri per produrre ENERGIA, com’è solita fare. Ma quando una richiesta si protrae a lungo gli zuccheri finiscono e la cellula inizia dunque a combinare ossigeno con grassi in mancanza di zucchero. Questo però produce scarsi risultati a livello energetico, un alto rilascio di tossine nel sangue, e di conseguenza la cellula lavorerà molto per produrre pochissimo a livello di energia. Il PH inizierà a cambiare i suoi valori per via delle tossine presenti nel sangue. Se la richiesta continuerà a protrarsi, la cellula continuerà a produrre energia. Questa volta però cercherà ulteriori grassi nella pelle, finendo per metabolizzare sostanze non adatte alla sintesi richiesta.
Finiti i grassi inizierà a combinare ossigeno con le proteine. La cellula quindi lavorerà moltissimo per produrre quasi nulla di energia con moltissimo scarto. E se non troverà proteine a magazzino inizierà a prenderle dall’’apparato scheletrico, con una richiesta costante di energia da soddisfare in quanto la produzione combinata con le proteine non produce energia ma ne consuma, andando in deficit con conseguente ed ovvio SQUILIBRIO CELLULARE.
Ad una richiesta di energia, il corpo produrrà energia. La cellula quindi, che fa parte del piano fisico, obbedisce e combina ossigeno con zuccheri per produrre ENERGIA, com’è solita fare. Ma quando una richiesta si protrae a lungo gli zuccheri finiscono e la cellula inizia dunque a combinare ossigeno con grassi in mancanza di zucchero. Questo però produce scarsi risultati a livello energetico, un alto rilascio di tossine nel sangue, e di conseguenza la cellula lavorerà molto per produrre pochissimo a livello di energia. Il PH inizierà a cambiare i suoi valori per via delle tossine presenti nel sangue. Se la richiesta continuerà a protrarsi, la cellula continuerà a produrre energia. Questa volta però cercherà ulteriori grassi nella pelle, finendo per metabolizzare sostanze non adatte alla sintesi richiesta.
Finiti i grassi inizierà a combinare ossigeno con le proteine. La cellula quindi lavorerà moltissimo per produrre quasi nulla di energia con moltissimo scarto. E se non troverà proteine a magazzino inizierà a prenderle dall’’apparato scheletrico, con una richiesta costante di energia da soddisfare in quanto la produzione combinata con le proteine non produce energia ma ne consuma, andando in deficit con conseguente ed ovvio SQUILIBRIO CELLULARE.
La Natura, nella sua infinita saggezza, tende a SELEZIONARE i soggetti più sani e forti e quelli che riescono meglio nell’’intento di sopravvivere fisicamente. Quindi se ad una uguale richiesta di energia un soggetto richiederà “X” energia e un altro richiederà “XYZ” di energia per risolvere lo stesso problema, la natura distruggerà il soggetto meno adatto e cioè quello che avrà impiegato più energie.
Ecco perché un soggetto con tendenza psichica a risolvere “problemi” con un impiego elevato di energie, sarà un soggetto facilmente preda di deficit psico-fisici in quanto il suo corpo, costantemente sotto sforzo, mancherà di energie sufficienti ed andrà ad intaccare l’apparato fisico cercando di ritornare in equilibrio e quindi sottraendo energie per altri processi utilissimi alla nostra sopravvivenza quotidiana.
Un esempio molto semplice è quello che possiamo individuare nell’apparato digerente: se noi introduciamo del cibo ed avviamo un determinato processo di digestione che richiederà delle energie al nostro corpo e, contemporaneamente, ci lasciamo invadere da pensieri negativi, ci facciamo angosciare da problemi, malesseri etc.. il nostro corpo comincerà a suddividere e ridistribuire le energie a disposizione. Il lavoro di digestione verrà quindi rallentato e complicato. Una scorretta digestione, metabolizzazione ed espulsione è causa di svariate patologie in quanto un “cattivo” sangue non è in grado di alimentare correttamente la nostra macchina biologica. I depositi di tossine che non vengono correttamente smaltiti sedimentano nel corpo, nel caso della digestione sotto forma di fecalomi lungo l’intestino, e rilasciano tossine nel sangue e il ciclo di intossicazione diventa infinito fino a quando non interveniamo su tutti i piani per riportare un equilibrio olistico.
Ecco perché un soggetto con tendenza psichica a risolvere “problemi” con un impiego elevato di energie, sarà un soggetto facilmente preda di deficit psico-fisici in quanto il suo corpo, costantemente sotto sforzo, mancherà di energie sufficienti ed andrà ad intaccare l’apparato fisico cercando di ritornare in equilibrio e quindi sottraendo energie per altri processi utilissimi alla nostra sopravvivenza quotidiana.
Un esempio molto semplice è quello che possiamo individuare nell’apparato digerente: se noi introduciamo del cibo ed avviamo un determinato processo di digestione che richiederà delle energie al nostro corpo e, contemporaneamente, ci lasciamo invadere da pensieri negativi, ci facciamo angosciare da problemi, malesseri etc.. il nostro corpo comincerà a suddividere e ridistribuire le energie a disposizione. Il lavoro di digestione verrà quindi rallentato e complicato. Una scorretta digestione, metabolizzazione ed espulsione è causa di svariate patologie in quanto un “cattivo” sangue non è in grado di alimentare correttamente la nostra macchina biologica. I depositi di tossine che non vengono correttamente smaltiti sedimentano nel corpo, nel caso della digestione sotto forma di fecalomi lungo l’intestino, e rilasciano tossine nel sangue e il ciclo di intossicazione diventa infinito fino a quando non interveniamo su tutti i piani per riportare un equilibrio olistico.
Andrebbe compreso dunque un dato fondamentale: CHI RICHIEDE QUESTA ENERGIA?
Ogni forma di ATTACCAMENTO richiede energia per essere gestita. L’’origine di ogni MALATTIA e disfunzione, squilibrio o disarmonia, è sempre e comunque l’’ATTACCAMENTO poiché questo è l’’origine di ogni richiesta SMODATA di energia che porta a disfunzioni cellulari e, quindi, alla malattia.
NON ESISTE NESSUNA DISARMONIA FISICA CHE NON DIPENDA DA UN ATTACCAMENTO!
Si veda a tal proposito l’articolo di riferimento “L’innocente in gabbia” di Paolo Spoladore da cui riporto questa considerazione:
O si considera il trauma come un progresso o farà parte del nostro decesso.
Si veda a tal proposito l’articolo di riferimento “L’innocente in gabbia” di Paolo Spoladore da cui riporto questa considerazione:
O si considera il trauma come un progresso o farà parte del nostro decesso.
Tutti i traumi accadono perché INCONSCIAMENTE CHIEDIAMO CHE ACCADANO in modo da portarci a MUOVERCI e spostarci da una situazione di SQUILIBRIO nella speranza di ripristinare un equilibrio. La cellula è intelligente e quindi agisce nel migliore dei modi per garantirci la sopravvivenza.
Il TRAUMA quindi è una spinta che cerca di spostarti da quel disequilibrio MORTALE in cui ti sei accomodato, ATTACCATO!
Essendo noi energia elettrica siamo soggetti a poli (SPIN) e ad un cambio di Spin ogni qual volta subiamo un trauma.
Il TRAUMA quindi è una spinta che cerca di spostarti da quel disequilibrio MORTALE in cui ti sei accomodato, ATTACCATO!
Essendo noi energia elettrica siamo soggetti a poli (SPIN) e ad un cambio di Spin ogni qual volta subiamo un trauma.
Quando giunge un trauma abbiamo due possibilità: AMORE o PAURA.
Normalmente gli esseri umani non accettano quel segnale e dicono NO! al trauma, lo respingono e lasciano vincere l’’attaccamento, il GIUDIZIO ASSOLUTISTICO, e scatta così il meccanismo di ATTRIBUZIONE DELLE COLPE.
Da questa NON ACCETTAZIONE nasce una richiesta di energia per fronteggiare l’’enorme dispendio per l’’attività mentale ed emotiva che mantiene il corpo in costante stato di tensione, conscia o inconscia.
La non accettazione produce SEPARAZIONE, opposizione, e genera di conseguenza energia distruttiva. Squilibrio. Malattia.
Normalmente gli esseri umani non accettano quel segnale e dicono NO! al trauma, lo respingono e lasciano vincere l’’attaccamento, il GIUDIZIO ASSOLUTISTICO, e scatta così il meccanismo di ATTRIBUZIONE DELLE COLPE.
Da questa NON ACCETTAZIONE nasce una richiesta di energia per fronteggiare l’’enorme dispendio per l’’attività mentale ed emotiva che mantiene il corpo in costante stato di tensione, conscia o inconscia.
La non accettazione produce SEPARAZIONE, opposizione, e genera di conseguenza energia distruttiva. Squilibrio. Malattia.
Nel momento in cui accetto il trauma, senza giudizio, senza attaccamento per le cose che credo di perdere; nel momento in cui dico “Sì” a quel che la Vita mi riserva ogni istante, le cellule obbediscono all’istante, cessano la richiesta di energia di aiuto e l’’equilibrio si ristabilisce naturalmente in tempi che possono variare a seconda della patologia e del tempo impiegato per formarsi e anche in base alla cura che riserviamo al nostro corpo attraverso il benessere olistico.
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