Mentre dormiamo il nostro cervello lavora per archiviare i ricordi e mettere ordine nelle informazioni raccolte durante il giorno, ripulendo la memoria dai dati inutili o superflui. Un'opera febbrile che continua per tutta la notte e che scatta perfino sotto anestesia. E' una delle sorprese raccontate dai ricercatori dell'universita' della California di Los Angeles coordinati da Mayank R. Mehta, che per la prima volta hanno fotografato in modo completo l'attivita' del cervello durante il sonno, e in particolare quella delle aree coinvolte nell'apprendimento, nella memoria e in malattie che la distruggono, come l'Alzheimer. Lo studio, condotto sui topi e pubblicato su 'Nature Neuroscience', ribalta le precedenti conoscenze sui meccanismi di consolidamento dei ricordi. Mehta e colleghi hanno utilizzato sofisticati modelli di analisi che hanno permesso di monitorare simultaneamente l'attivita' dei singoli neuroni in tre zone del cervello, e di decifrarne il dialogo. Le aree esaminate sono la neocorteccia, l'ippocampo e una terza precedentemente trascurata, che si trova in mezzo fra le prime due e si chiama corteccia entorinale. "Questo terzo attore ha stravolto completamente i giochi per come li conoscevamo prima", dice Mehta. Gli studiosi hanno infatti scoperto che la corteccia entorinale e' il vero 'regista' del cervello che dorme: resta perennemente accesa e funziona come se stesse cercando di ricordare qualcosa, un numero di telefono o una strada.
Inchieste sulla mafia delle lobby del farmaco e rimedi naturali per il benessere del corpo e della mente
domenica 10 agosto 2014
IL CERVELLO DI NOTTE SI RESETTA COME UN PC: ARCHIVIA I DATI E PULISCE LA MEMORIA
Mentre dormiamo il nostro cervello lavora per archiviare i ricordi e mettere ordine nelle informazioni raccolte durante il giorno, ripulendo la memoria dai dati inutili o superflui. Un'opera febbrile che continua per tutta la notte e che scatta perfino sotto anestesia. E' una delle sorprese raccontate dai ricercatori dell'universita' della California di Los Angeles coordinati da Mayank R. Mehta, che per la prima volta hanno fotografato in modo completo l'attivita' del cervello durante il sonno, e in particolare quella delle aree coinvolte nell'apprendimento, nella memoria e in malattie che la distruggono, come l'Alzheimer. Lo studio, condotto sui topi e pubblicato su 'Nature Neuroscience', ribalta le precedenti conoscenze sui meccanismi di consolidamento dei ricordi. Mehta e colleghi hanno utilizzato sofisticati modelli di analisi che hanno permesso di monitorare simultaneamente l'attivita' dei singoli neuroni in tre zone del cervello, e di decifrarne il dialogo. Le aree esaminate sono la neocorteccia, l'ippocampo e una terza precedentemente trascurata, che si trova in mezzo fra le prime due e si chiama corteccia entorinale. "Questo terzo attore ha stravolto completamente i giochi per come li conoscevamo prima", dice Mehta. Gli studiosi hanno infatti scoperto che la corteccia entorinale e' il vero 'regista' del cervello che dorme: resta perennemente accesa e funziona come se stesse cercando di ricordare qualcosa, un numero di telefono o una strada.
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