martedì 4 dicembre 2018

La Sindrome della morte improvvisa del lattante non ha relazioni con i vaccini??? (IN RISPOSTA ALLE BAGGIANATE SCRITTE DAL DOTTIVENDOLO ROBERTO BURIONI NEL SUO SITO MEDICALFACTS, MA SAREBBE MEGLIO SCRIVERE MEDICALFAKE.)


La Sindrome della morte improvvisa del lattante non ha relazioni con i vaccini??? 

(IN RISPOSTA ALLE BAGGIANATE SCRITTE DAL DOTTIVENDOLO ROBERTO BURIONI NEL SUO SITO MEDICALFACTS, MA SAREBBE MEGLIO SCRIVERE MEDICALFAKE.)



Evidenze scientifiche di correlazione tra i vaccini e la SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante)


Secondo Wikipedia, la SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante) è:
nota anche come sindrome della morte improvvisa infantile o morte inaspettata del lattante oppure in terminologia comune “morte in culla” (in inglese Sudden Infant Death Syndrome o SIDS) è un fenomeno che non trova ancora alcuna spiegazione presso la comunità scientifica.
Si manifesta provocando la morte improvvisa ed inaspettata di un lattante apparentemente sano: la morte resta inspiegata anche dopo l’effettuazione di esami post-mortem. La sindrome colpisce i bambini nel primo anno di vita ed è a tutt’oggi la prima causa di morte dei bambini nati sani.

Notate che viene detto che  è a tutt’oggi la prima causa di morte dei bambini nati sani.  
E pensare che prima che i programmi vaccinali fossero introdotti c’erano veramente pochi casi .
La probabilità di incidenza della SIDS tende ad aumentare nei tre giorni successivi alla vaccinazione e aumenta anche in base al numero di vaccini che i lattanti ricevono.
Gli stati uniti hanno il più alto piano vaccinale nel mondo sviluppato e hanno anche il maggior tasso di mortalità infantile. Non è un caso.
Di seguito un elenco di studi scientifici  (in inglese) che dimostrano la correlazione tra vaccini e SIDS:

Quasi nessuna SIDS prima dei programmi di vaccinazione. Diagnosi SIDS introdotta nel 1973 (nota 16, pagina 10)
Tra il 1990 e il 1997 sono stati segnalati oltre 600 casi di sindrome da morte improvvisa infantile dopo la vaccinazione.
La vaccinazione nei bambini di età inferiore a 3 mesi è associata ad un aumentato rischio di sindrome della morte improvvisa del lattante.
Correlazione tra il numero di morti infantili e il numero di vaccini
Eventi avversi gravi associati al vaccino contro la pertosse a cellule intere, ad es. Sindrome della morte improvvisa infantile  e encefalopatia, può essere avvenuto in bambini metabolicamente vulnerabili.
La sindrome della morte infantile improvvisa e messa in fase del vaccino DTP possono essere collegati.
Tendenze relative delle ospedalizzazioni e mortalità tra i neonati per il numero di dosi di vaccino e l'età, in base al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), 1990-2010.
Il tasso di mortalità per sindrome di morte improvvisa nel periodo compreso tra zero e tre giorni dopo il DTP è stato trovato essere 7,3 volte superiore al periodo di 30 giorni dopo l'immunizzazione.
È stato segnalato un caso di morte infantile improvvisa associata a immunizzazione esavalente.
La vaccinazione contro l'epatite B è stata collegata allo shock anafilattico e alla morte nei neonati.
Nel 1985 dei gemelli hanno ceduto simultaneamente a improvvisi e inaspettati decessi da due a tre ore dopo la vaccinazione con vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse (DTP).
La sindrome della morte infantile improvvisa (SIDS) è stata segnalata subito dopo la vaccinazione esavalente.
La vaccinazione DTP può contribuire alla malattia del tratto urinario e alla sindrome della morte improvvisa del lattante.
Un articolo ben studiato su SIDS e vaccini: 
Questo studio ha mostrato un aumento di 6 volte delle convulsioni febbrili entro 24 ore dalla somministrazione di DTP e un aumento triplo delle convulsioni febbrili dopo l'MMR (che si manifesta dopo 8-14 giorni dopo la vaccinazione). 
I neonati prematuri hanno un rischio maggiore di sepsi e di eventi cardiorespiratori dopo la vaccinazione in terapia intensiva neonatale
Questo studio riporta un significativo aumento dell'incidenza di valutazioni della sepsi, supporto respiratorio e intubazione dopo l'immunizzazione di neonati prematuri in terapia intensiva neonatale. 
I risultati di questo studio confermano ciò che un certo numero di altri studi retrospettivi hanno trovato - che i neonati con basso peso alla nascita sembrano avere un aumento degli eventi cardiorespiratori e delle valutazioni della sepsi dopo la vaccinazione. Il punto di forza di questo studio e ciò che lo rende unico è l'ampia dimensione del campione di bambini nati in gestazione inferiore alle 28 settimane.


Ancora una volta la dimostrazione che i vaccini possono causare danni e perfino anche alla morte.
Haiaty Varotto
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lunedì 3 dicembre 2018

SIDS: 300 NEONATI MORTI OGNI ANNO IN ITALIA. UNO SU MILLE

SIDS: 300 NEONATI MORTI OGNI ANNO IN ITALIA. UNO SU MILLE

Articolo e fonte: www.libreidee.org

Morti bianche: 300 neonati ogni anno, in Italia, muoiono “in culla”. Uno su mille
Si chiama Sids, sindrome da morte infantile improvvisa (Sudden Infant Death Syndrome). 
Il sistema sanitario, accusa il naturopata Marcello Pamio, sottovaluta il problema: 

«Poco importa se tutti i bambini morti in culla hanno sempre fatto le vaccinazioni qualche giorno o qualche settimana prima». 

Casi archiviati come coincidenze, fatalità. 
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la Sids «colpisce i bambini tra un mese e un anno di età», cioè nel periodo in cui vengono fatti i primi inoculi. 
A riferire di questa “strage silenziosa” è un giornale come “Il Gazzettino”: il 25 maggio 2016, il quotidiano di Venezia titola: “Vaccini, bimba a due mesi muore nel sonno a Torino dopo esavalente”. Sempre per l’Istituto Superiore di Sanità, «dopo le malformazioni congenite, la Sids è la causa principale di morte post-neonatale negli Stati Uniti». 

Secondo il National Vital Statistics Report del 2004, «l’incidenza della Sids è di circa 1,7 per mille nati vivi. Dati simili sembrano essere registrati anche in Europa. In Italia, la stima fornita dal centro di riferimento della Regione Lombardia, è di 1 su 1000 nati vivi».

Quindi in Italia vi sarebbe un morto ogni mille bambini nati, sintetizza Pamio sul blog “Riflessioni”, in cui segnala il bugiardino del vaccino trivalente “Tripedia” per difterite-tetano-pertosse. Secondo Sanofi-Pasteur, «la percentuale di morti in culla, secondo alcuni studi osservazionali, negli Stati Uniti (periodo dal 1985 al 1991) è pari a 1,5 bambini ogni 1000 nati, mentre in Germania è di circa 0,4». Sempre dal bugiardino del trivalente Tripedia: «In uno studio caso-controllato tedesco e in uno studio di sicurezza negli Stati Uniti, su 14.971 neonati che hanno ricevuto il vaccino Tripedia ne sono morti 13». 
Quindi, sottolinea Pamio, 13 morti su circa 15.000 neonati significa una percentuale pari a 0,86 morti per ogni 1000 nati. «In Italia sono nati nel 2016 circa 470.000 bambini. 

Se la percentuale di mortalità del Tripedia è di circa 0,86/1000 nati, tenuto conto che da noi sono nati 470.000 l‘anno scorso, il vaccino se ne è portati via circa 400. Morti per cosa? Da Sids, ovviamente, ma non solo. Almeno 300 ne muoiono per Sids ogni anno, ma se teniamo conto che non è l’unica causa di morte, si fa presto ad ottenere le cifre riportate».Ancora il bugiardino del Tripedia segnala che «gli eventi avversi riportati durante l’uso post-approvazione del vaccino Tripedia includono: porpora trombocitopenica idiopatica, Sids, reazione anafilattica, autismo, convulsione, encefalopatia, ipotonia, neuropatia, sonnolenza e apnea». Lo dicono gli stessi produttori dei vaccino, commenta Pamio: «Lo mettono nero su bianco nel bugiardino», mentre da noi «i grandi medici e la grande scienza ufficiale negano con tutte le forze e con ogni mezzo la correlazione tra vaccini-autismo e la correlazione tra vaccini-Sids. 
Beata ignoranza e soprattutto malafede, e intanto i bambini continuano a morire». 

Pamio definisce “olocausto” la morte in massa dei neonati, e sollecita un’azione legale, da parte della magistratura, per accertare eventuali responsabilità delle autorità italiane, per esempio «il ministro della salute, il direttore dell’Istituto Superiore di Sanità e il direttore dell’Aifa, nonché il presidente della Repubblica che ha firmato e avvallato la conversione del decreto in legge», quello sui 10 vaccini obbligatori voluto dalla “ministra” Beatrice Lorenzin.Se l’Italia è un caso unico al mondo per il numero di vaccini resi obbligatori, conclude Pamio, ha viaggiato a lungo in direzione esattamente opposta (e con ottimi risultati) il Giappone, che ha cambiato il calendario d’inizio per la vaccinazione «spostandolo dai tre mesi a due anni». Risulato: «Subito il loro tasso di Sids è crollato. Come mai?». 

E’ un fatto: al ritardo della vaccinazione “trivalente” Dpt (difterite-pertosse-tetano) posticipata all’età successiva ai 2 anni, ha corrisposto «un drastico calo di effetti collaterali». Nel periodo 1970-1974, quando la vaccinazione Dpt veniva effettuata dai 3 a 5 mesi di età, il Giappone erogò indennizzi per ben 57 casi gravi di bambini danneggiati da vaccino (danni permanenti) e 37 bambini morti. Durante il periodo 1975-1980, quando le iniezioni di Dpt venivano effettuate in ritardo, le gravi reazioni al vaccino sono state ridotte a un totale di tre morti. Il che significa una enorme riduzione – dall’85 al 90% – dei casi più gravi di danni, fino alla “morte bianca”. E ancora: «Nel 1988 il governo giapponese raccomandò la non-vaccinazione fino a due anni di età». 
La Sids però è ricomparsa, anche in Giappone, «da quando il governo è tornato a raccomandare le vaccinazioni a tre mesi», come afferma la dottoressa Viera Scheibner sul “New England Journal of Medicine”.

Morti bianche: 300 neonati ogni anno, in Italia, muoiono “in culla”. Uno su mille. Si chiama Sids, sindrome da morte infantile improvvisa (Sudden Infant Death Syndrome). Il sistema sanitario, accusa il naturopata Marcello Pamio, sottovaluta il problema: «Poco importa se tutti i bambini morti in culla hanno sempre fatto le vaccinazioni qualche giorno o qualche settimana prima». Casi archiviati come coincidenze, fatalità. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la Sids «colpisce i bambini tra un mese e un anno di età», cioè nel periodo in cui vengono fatti i primi inoculi. A riferire di questa “strage silenziosa” è un giornale come “Il Gazzettino”: il 25 maggio 2016, il quotidiano di Venezia titola: “Vaccini, bimba a due mesi muore nel sonno a Torino dopo esavalente”. Sempre per l’Istituto Superiore di Sanità, «dopo le malformazioni congenite, la Sids è la causa principale di morte post-neonatale negli Stati Uniti». Secondo il National Vital Statistics Report del 2004, «l’incidenza della Sids è di circa 1,7 per mille nati vivi. Dati simili sembrano essere registrati anche in Europa. In Italia, la stima fornita dal centro di riferimento della Regione Lombardia, è di 1 su 1000 nati vivi».

Quindi in Italia vi sarebbe un morto ogni mille bambini nati, sintetizza Pamio sul blog “Riflessioni”, in cui segnala il bugiardino del vaccino trivalente “Tripedia” per difterite-tetano-pertosse. Secondo Sanofi-Pasteur, «la percentuale di morti inVaccinoculla, secondo alcuni studi osservazionali, negli Stati Uniti (periodo dal 1985 al 1991) è pari a 1,5 bambini ogni 1000 nati, mentre in Germania è di circa 0,4». Sempre dal bugiardino del trivalente Tripedia: «In uno studio caso-controllato tedesco e in uno studio di sicurezza negli Stati Uniti, su 14.971 neonati che hanno ricevuto il vaccino Tripedia ne sono morti 13». Quindi, sottolinea Pamio, 13 morti su circa 15.000 neonati significa una percentuale pari a 0,86 morti per ogni 1000 nati. «In Italia sono nati nel 2016 circa 470.000 bambini. Se la percentuale di mortalità del Tripedia è di circa 0,86/1000 nati, tenuto conto che da noi sono nati 470.000 l‘anno scorso, il vaccino se ne è portati via circa 400. Morti per cosa? Da Sids, ovviamente, ma non solo. Almeno 300 ne muoiono per Sids ogni anno, ma se teniamo conto che non è l’unica causa di morte, si fa presto ad ottenere le cifre riportate».
Ancora il bugiardino del Tripedia segnala che «gli eventi avversi riportati durante l’uso post-approvazione del vaccino Tripedia includono: porpora trombocitopenica idiopatica, Sids, reazione anafilattica, autismo, convulsione, encefalopatia, ipotonia, neuropatia, sonnolenza e apnea». Lo dicono gli stessi produttori dei vaccino, commenta Pamio: «Lo mettono nero su bianco nel bugiardino», mentre da noi «i grandi medici e la grande scienza ufficiale negano con tutte le forze e con ogni mezzo la correlazione tra vaccini-autismo e la correlazione tra vaccini-Sids. Beata ignoranza e soprattutto malafede, e intanto i bambini continuano a morire». Pamio definisce “olocausto” la morte in massa dei neonati, e sollecita un’azione legale, da parte della magistratura, per accertare eventuali responsabilità delle autorità italiane, per esempio «il ministro della salute, il direttore Marcello Pamiodell’Istituto Superiore di Sanità e il direttore dell’Aifa, nonché il presidente della Repubblica che ha firmato e avvallato la conversione del decreto in legge», quello sui 10 vaccini obbligatori voluto dalla “ministra” Beatrice Lorenzin.
Se l’Italia è un caso unico al mondo per il numero di vaccini resi obbligatori, conclude Pamio, ha viaggiato a lungo in direzione esattamente opposta (e con ottimi risultati) il Giappone, che ha cambiato il calendario d’inizio per la vaccinazione «spostandolo dai tre mesi a due anni». Risulato: «Subito il loro tasso di Sids è crollato. Come mai?». 
E’ un fatto: al ritardo della vaccinazione “trivalente” Dpt (difterite-pertosse-tetano) posticipata all’età successiva ai 2 anni, ha corrisposto «un drastico calo di effetti collaterali». 
Nel periodo 1970-1974, quando la vaccinazione Dpt veniva effettuata dai 3 a 5 mesi di età, il Giappone erogò indennizzi per ben 57 casi gravi di bambini danneggiati da vaccino (danni permanenti) e 37 bambini morti. Durante il periodo 1975-1980, quando le iniezioni di Dpt venivano effettuate in ritardo, le gravi reazioni al vaccino sono state ridotte a un totale di tre morti. Il che significa una enorme riduzione – dall’85 al 90% – dei casi più gravi di danni, fino alla “morte bianca”. E ancora: «Nel 1988 il governo giapponese raccomandò la non-vaccinazione fino a due anni di età». 
La Sids però è ricomparsa, anche in Giappone, «da quando il governo è tornato a raccomandare le vaccinazioni a tre mesi», come afferma la dottoressa Viera Scheibner sul “New England Journal of Medicine”.

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ANALISI SUI VACCINATI IN ITALIA CONTRO L'INFLUENZA STAGIONE 2016/2017

ANALISI SUI VACCINATI IN ITALIA CONTRO L'INFLUENZA STAGIONE 2016/2017 RISULTATI: PIU' MORTI E PIU' OSPEDALIZZAZIONI TRA I VACCINATI CON L'ANTINFLUENZALE.

E' stato pubblicato quest’anno il risultato di un’indagine effettuata in FVG su un ampio campione. Il risultato è stato: “Non è stato osservato nessun effetto significativo sulla probabilità di visite in reparti di urgenza, ospedalizzazione, o morte per polmonite o influenza”. È stata osservata tra i vaccinati una frequenza di ospedalizzazione maggiore del 11-47% (a seconda del tipo di vaccino) e mortalità maggiore del 2-12% (a seconda del tipo di vaccino)

Valent F e Gallo T. Influenza vaccine effectiveness in an Italian elderly population during the 2016-2017 season. Ann Ist Super Sanità 2018 | Vol. 54, No. 1: 67-71.

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QUANTI SOLDI INTASCANO I MEDICI VACCINATORI?

QUANTI SOLDI INTASCANO I MEDICI VACCINATORI?



Marcello Pamio


Sull’estrema tossicità e pericolosità delle vaccinazioni pediatriche spero non vi siano più dubbi. 
Cerchiamo ora di capire quanto intascano i facoltosi camici bianchi, coloro che osannano le vaccinazioni accusando pesantemente i genitori che le obiettano, grazie a questo atto medico. 
Ad aiutarci nella comprensione un documento pubblicato nel 2015 da “Toscana Medica”, un mensile di informazione curato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze. 
Nella pagina dedicata ai compensi per le prestazioni troviamo che il medico percepisce 15 euro per ogni atto vaccinale mono o pluri-somministrazione, e un bonus al raggiungimento dei seguenti obiettivi:


- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > 95% x terza dose esavalente;
- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > 95% x morbillo;
- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti femmine > 80% x papilloma virus.


Non male come incentivo economico per i vaccinatori incalliti. 
Per i medici che cincischiano, infatti, tali premi vengono dimezzati se le coperture vaccinali calano tra il 92 e il 95% per esavalente e morbillo e tra il 71 e l’80% per il papilloma virus.
No vax? No money!


La GSK, Sanofi-Pasteur, Merck e le altre lobbies che spacciano vaccini ringraziano di cuore perché con simili incentivi ai medici (pagati dalle regioni, quindi dalle tasse dei contribuenti) loro vendono molti più vaccini e quindi guadagnano di più. Coloro che ci rimettono sono sempre gli esseri più indifesi: i bambini.
I dati sopra riportati riguardano la regione Toscana, la regione rossa dell’uomo delle lobbies farmaceutiche per antonomasia, l’ex premier Matteo Renzi, ma si possono ipotizzare benefit simili anche in altre regioni…
Anche se nelle modifiche al decreto Lorenzin, per ora, bonus similari sono difficili, sarà infatti già una sfida far quadrare i conti per le vaccinazioni su operatori sanitari e scolastici...


Vediamo nella pratica cosa un pediatra ligio al Sistema potrebbe portarsi in saccoccia a fine anno, supponendo con un pacchetto di 500 assistiti (ne può avere al massimo 800, mentre un medico di famiglia anche fino a 1500) e ovviamente supponendo riesca a raggiungere gli obiettivi.
Inizia intanto col mettere in tasca i 3000 euro (1000 per esavalente, morbillo e papilloma) ma attenzione anche ai 15 euro “per ogni atto vaccinale”. 
Il 95% di 500 pazienti è 475, che vanno moltiplicati per 15 euro > 475 x 15 = 7125 euro per l’esavalente. A cui vanno sommati 7125 euro per il morbillo. 
L’80% di 500 è 400 pazienti che si moltiplicano x 15 euro > 400 x 15 = 6000 euro per il papilloma.
La conclusione molto approssimativa è: 3000 euro di bonus + 7125 euro (95% esavalente) + 7125 euro (95% morbillo) + 6000 euro (80% papilloma) = 23.250 euro.


Il tutto senza considerare le altre vaccinazioni! 
Per esempio per il vaccino anti-meningocco di tipo B è stato stabilito (sempre dalla regione Toscana) in accordo con i pediatri (FIMP) e l’Azienda Sanitaria di Firenze un compenso pari a 20,60 euro per vaccino somministrato.
Poi mancherebbe all’appello anche il vaccino anti-influenzale, anche se riguarda maggiormente la categoria dei medici di famiglia. Un esempio per tutti la ASL di Melegnano in Lombardia ha siglato un accordo per garantire 8 euro ad ogni vaccinazione anti-influenzale, invece dei 6 euro previsti a livello regionale a tutti i medici che raggiungono la copertura vaccinale del 65% e addirittura 10 euro a dose se la copertura sale al 75%.
Soldi, soldi e soldi, basta solo inoculare veleni neurotossici...


Conclusione
Quanti sono i soldi a fine anno che un medico intasca grazie alle vaccinazioni? 
Non è dato saperlo con precisione econometrica, e se anche i dati e gli esempi qui riportati sono esagerati, non è sbagliato azzardare numeri a quattro o cinque cifre, cioè svariate migliaia di euro per arrivare a decine di migliaia, ogni singolo anno.
Un meccanismo che promette soldi in cambio di una pratica medica (di per se pericolosissima) si dovrebbe chiamare concussione, ma siccome dal punto di vista giuridico in questo caso non esisterebbe reato, non si può... Per cui chiamiamolo pure crimine contro l’infanzia.
Con tali incentivi, benefit e bonus economici quanti medici fanno i vaccini perché credono in questa pratica e quanti invece li fanno solo per intascare i soldi? 
O peggio ancora quanti medici inoculeranno veleni per paura di ritorsioni professionali dalla Dittatura Sanitaria ormai instaurata in Italia?
Una pratica medica rischiosissima come quella delle vaccinazioni pediatriche di massa può venire incentivata a suon di quattrini, ricchi premi e cotillon solo in una società materialistica in cui si è perduta la visione spirituale dell’essere umano, in cui la vita e l’uomo sono delle merci, dei prodotti di scambio il cui valore viene deciso dal Ministero della Propaganda e dal Ministero della Malattia.


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domenica 2 dicembre 2018

PROBABILI DIMISSIONI DI WALTER RICCIARDI... COINCIDENZA O BERSAGLIO COLPITO?


PROBABILI DIMISSIONI DI RICCIARDI... COINCIDENZA O BERSAGLIO COLPITO?

Dopo che il Gruppo di lavoro Scientifico-Giuridico "VACCINO VERITAS", coordinato da Fabio Trinca  (Biologo) e da Alessandro Lippo (Giurista), con la partecipazione di: Dr. Fabio Franchi Medico Infettivologo, Avv. Roberto Ionta, Dott. Marco Tiberti Presidente Legale Rappresentante European Consumers, Dr. Armando Lippolis Medico Omeopata, Dr. Gerardo Rossi Medico Ortopedico, Dott.ssa Bettina Stella Farmacista, Avv. Silvia Mannelli, Dott.ssa Rosella Sbarbati Biologa, Avv. Maurizio Nardozza, ha inoltrato al Ministro Grillo, al Ministro della Giustizia, al Presidente del Consiglio, al Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione e al Comando Carabinieri Anticorruzione, una pressante richiesta (sottoscritta anche di Attivazione di Commissione Ministeriale per valutare la RIMOZIONE, le DIMISSIONI di Gualtiero Walter Ricciardi per CONFLITTO D'INTERESSI con le multinazionali farmaceutiche... apprendiamo che ci sono sviluppi in corso.
Questo c'incoraggia a proseguire sulla strada di... VACCINO VERITAS!!!

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