venerdì 21 ottobre 2016

Falsa identità




POLIZIA POSTALE, MAGISTRATI E DISINFORMAZIONE: UN UNICO SOGGETTO A DANNO DELLA VERITA'. KOENIG E' MARCIANO'? SECONDO LA PROCURA IMPERIESE LA RISPOSTA E' SI'.

L'assioma della magistratura e dei negazionisti al soldo dello Stato è sempre il medesimo: Rosario Marcianò è un soggetto da eliminare e poiché non lo possiamo far fuori, lo eliminiamo civilmente. Così ora lo accusano anche di sostituzione di persona. Ciò, è bene chiarirlo, sulla base delle dichiarazioni di certa Silvia Bencivelli, giornalista del quotidiano "La Stampa", socia U.A.A.R. e socia C.I.C.A.P., elemento in stretto contatto con Federico De Massis alias Task Force Butler e con la disinformazione organizzata che gravita attorno ai due Ministeri (Interno e Giustizia) oltre che al C.I.C.A.P. sopra citato. E' un soggetto organico al sistema, si potrebbe dire.

La tesi secondo cui Koenig e Marcianò sarebbero la stessa persona permette ai magistrati di assecondare le accuse della Bencivelli e di intentare una causa contro Rosario Marcianò, in cui la parte "offesa" è proprio la Bencivelli che non solo nel suo dossier presentato in Procura, ma anche nelle conferenze organizzate dal C.I.C.A.P., afferma (mendacemente) che Rosario Marcianò si spaccia per tale Koenig, al fine di poter minacciare la povera ed indifesa redattrice.

Ovviamente sia gli agenti della Poltel di Imperia (tra questi abbiamo testimoni per la difesa di Angelo Nigrelli alias Wasp) sia i magistrati avvalorano questo castello accusatorio senza fornire prove di sorta, ma semplicemente basandosi sulle affermazioni di negazionisti-stalkers come Task Force Butler e soci. Insomma... dal 2011 ad oggi tutti i processi a carico dei fratelli Marcianò sono stati suggeriti da Federico De Massis, per cui si comprende come mai la stessa magistratura archivia immancabilmente le querele a carico di questo persecutore.

Non dimentichiamo che fu la stessa Polizia Postale di Imperia, nella persona dell'Ispettore Dottor Ivan Bracco (testimone a difesa per Angelo Nigrelli) a proporre la perquisizione personale ed il sequestro hardware a danno dei fratelli Marcianò nel novembre 2013. Ciò sulla base di NIENTE! Possiamo immaginare sia logico, visto e considerato che gran parte degli accessi ad Internet che in questi anni hanno testimoniato le azioni di stalking, porta agli indirizzi IP dei due Ministeri (Interno e Giustizia) Quindi è proprio certo personale in divisa a collaborare strettamente con la disinformazione organizzata.

Niente proiettili o infarti procurati, dunque (almeno per ora), ma mille processi penali, indispensabili per togliere finalmente di mezzo due cittadini scomodi.



Bisognerebbe chiedere alla Bencivelli chi le ha suggerito che Koenig e Rosario Marcianò sarebbero la stessa persona. Federico De Massis?

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Il negazionista Angelo Mario Nigrelli sarà assolto!

Il negazionista Angelo Mario Nigrelli sarà assolto



Il 24 ottobre prossimo venturo si terrà una delle ultime farsesche udienze che vedono come imputato Angelo Mario Nigrelli, diffamatore di professione. In realtà il rinvio giudizio del famoso tipografo di Sanremo, originario di Petralia Sottana (PA), in Sicilia, è puro fumo negli occhi, poiché sino dalla prima udienza si evidenziò subito come lo stesso Pubblico Ministero così come la Polizia postale ma pure il Giudice, Dottoressa Anna Bonsignorio, mirassero ad una sua assoluzione, negando l'evidenza delle oggettive e schiaccianti prove a suo carico. Il paradosso di questo finto processo diviene evidente quando vediamo lo stesso Nigrelli testimone per la parte civile nel processo per "diffamazione" a carico di Rosario Marcianò [1] con Nigrelli definito "attendibile" dal Giudice Dottor Domenico Varalli. Il Dottor Varalli è lo stesso togato che si è inventato la "recidiva con reiterazione" (così riportò anche il Tribunale di Lanciano) per Marcianò, nonostante questa non sussista e per il semplice fatto che in tal modo si potrà infliggere a chi scrive una condanna più pesante. Per questo ed altri motivi il Dottor Varalli è stato ricusato e denunciato al CSM. [2]



Comunque sia il processo a carico di Angelo Nigrelli prese una cattiva piega per le parti offese nel momento in cui l'avvocato Fabrizio Spigarelli improvvisamente decedette, in circostanze quanto meno misteriose. Infatti alla precedente udienza la parte offesa (Antonio e Rosario Marcianò), essendo rimasta improvvisamente senza legale di fiducia, dovette rinunciare a costituirsi parte civile e non fu nelle condizioni di agire nei modi previsti dalla legge per tutelare i propri interessi. Così colui che, ancora adesso, ingiuria un giorno sì e l'altro pure chi scrive ed il fratello, vede sgomberata la strada, grazie anche al favore del Pubblico ministero che, invece, avrebbe dovuto avere il ruolo di accusa.



Nel procedimento a carico di Marcianò la tesi della parte civile ed anche dell'accusa consiste nell'individuare Angelo Nigrelli come l'utente Wasp, così da scagionare il figlio Enrico e poter condannare quindi Marcianò per il reato di "diffamazione". Invece, nel processo a carico di Angelo Nigrelli, la tesi della sua difesa ma anche, paradossalmente, della pubblica accusa è negare che esistono prove certe che identifichino "Wasp" ed Angelo Nigrelli come lo stesso individuo. "Giustizia" schizofrenica? No. Semplicemente "Giustizia" furba e sbilanciata.

Qualcuno di voi sapeva che Nigrelli è imputato per diffamazione? Nessuno, presumo, visto che i media di regime (vedi anche il locale portale Sanremonews) hanno sempre diligentemente riportato le veline passate dalla disinformazione, accusando Marcianò di ogni nefandezza, con l'evidente obiettivo di screditare.

In definitiva... Angelo Nigrelli sarà assolto e Marcianò sarà condannato. Dalle parti del Ministero della Giustizia e sulle pagine della disinformazione di Stato si festeggerà per il lieto evento, ma ci rivedremo a Filippi...

[1] Rosario Marcianò fu rinviato a giudizio dalla Procura di Imperia, nel 2011, per aver espresso il seguente giudizio sul figlio di Angelo Nigrelli (Enrico): "dozzinale".

[2] - Recidiva - L’articolo 99 c.p. prende in considerazione una delle circostanze legate alla persona del colpevole. La norma prevede la cd. recidiva ovvero il fatto che il reo “dopo essere stato condannato per un delitto non colposo, ne commette un altro […]”. Per la recidiva, il Codice prevede un aumento della pena in quanto tale circostanza evidenzia un possibile nesso con concetto di capacità a delinquere (art. 133 c.p.).

Reiterata (art. 99 quarto comma c.p.) quando il nuovo reato è commesso da chi è già recidivo. In questi casi, l’Ordinamento prevede l’applicazione di un aumento della pena fino alla metà, se si tratta di recidiva semplice o fino a due terzi, se si tratta di recidiva aggravata specifica o infraquienquennale e da uno a due terzi, se commesso durante o dopo l’esecuzione della pena o nel tempo in cui il condannato si è sottratto volontariamente alla giustizia.

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mercoledì 23 luglio 2014 Radici e motivazioni del negazionismo

Radici e motivazioni del negazionismo



disinformatori sono i primi ad essere arciconvinti che la geoingegneria clandestina con tutti i suoi addentellati è reale. Sono simili a quei Siciliani cui si chiede se esiste la mafia. Essi rispondono che non sanno neppure che cosa sia la “mafia”. Sappiamo bene, però, che, ostentando di ignorare il ruolo della malavita organizzata, si trincerano dietro la più rocciosa omertà per paura o per connivenza.

Come si può contestare l’evidenza delle operazioni chimico-biologiche, la frattura che hanno determinato nella storia del pianeta Terra? La si contesta per le seguenti ragioni: o la si conosce in modo superficiale attraverso il filtro dei media ufficiali (è il caso della stragrande maggioranza della popolazione che vive in una campana di vetro all’oscuro dei piani di distruzione orditi dai governi), oppure si tenta di insabbiare la verità, essendo in malafede. E’ questo il caso preciso dei negazionisti: essi non possono non aver compreso le questioni inerenti alle attività di “guerra climatica”. Schiavi di biechi interessi, però, svolgono il loro compito che consiste nel propalare la solita frottola delle “scie di condensazione”.

Tuttavia anche il pur depistante tema delle contrails è soltanto sfiorato: nei loro biliosi articoli privilegiano l’argomento ad personam, provando a screditare i ricercatori e gli scienziati. Gli occultatori si cimentano in analisi pseudo-psicologiche e pseudo-sociologiche, scadono in una serie di insulti, non disdegnando la scatologia.

Pur essendo sovente laureati, NON scienziati, quando i negazionisti obtorto collo affrontano il soggetto cruciale, restano nel vago: non puntualizzano i valori termici, barici ed igrometrici che sono necessari alla formazione di una scia di condensa. La loro “scienza” è fumosa, generica, frammentaria, epidermica. Codesta imbarazzante faciloneria non si accetterebbe neppure in un manuale in uso nella secondaria di primo grado, ma è il massimo che si riesce a spremere dai depistatori.

Quali sono gli interessi in gioco? E’ semplice rispondere: percorsi universitari facilitati, carriere accademiche più o meno folgoranti, impieghi in aziende strategiche, patentini da giornalisti, finanziamenti a fondo perduto per l'apertura di attività commerciali, aderenze in partiti politici, associazioni “ambientaliste”, testate, gruppi di pressione… E’ uno scenario desolante, di abissale ignoranza (in primo luogo della lingua italiana) associata a formidabile spregiudicatezza. [1] Si capisce: i vantaggi sono numerosi, non solo congrue prebende, ma pure la gloria (usurpata ed immeritata) di “scienziati” o, per coloro che si accontentano, di “divulgatori scientifici”.

Naturalmente tutto ciò non è scienza, bensì mistificazione. La disinformazione è la sentina del mondo. Invano cercheremo delle motivazioni non dico nobili, ma almeno normali all’interno della cloaca in cui amano sguazzare i negazionisti. Il loro obiettivo non è sbarcare il lunario, ma bruciare le tappe e, nel contempo, sfogare le loro frustrazioni contro i loro avversari. Solo dei paranoici, degli psicopatici possono trovare soddisfazione in una miserabile esistenza ingorgata nel turpiloquio, nel livore, nella monomania. Solo dei vigliacchi possono aggredire i ricercatori indipendenti ed i cittadini svegli, nascosti dietro l’anonimato e protetti da istituzioni corrotte sino al midollo.

Sono dei buffoni feroci, ma pur sempre dei buffoni.

Abbiamo deciso di rendere pubbliche le informazioni a suo tempo fornite alla Magistratura, poiché siamo consapevoli che il noto stalker, diffamatore di professione, dispone delle sue coperture in alto loco, per cui questo documento non potrà essere più limitato ad una stretta cerchia di toghe, ma è, da oggi, pubblico. Coloro che proteggono Federico De Massis alias Task Force Butler e gli altri suoi sodali, sappiano che nulla sarà più possibile insabbiare.

PERCHE' LO STALKER TASK FORCE BUTLER E' DE MASSIS FEDERICO (file PDF)


[1] Si pensi all’ignobile scartafaccio a firma di uno che che pomposamente presenta le sue credenziali “Primo ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bologna, esperto in fisica delle particelle, lavora all'esperimento CMS dell'LHC al Cern (sic) di Ginevra”. Sarà pure megadirettore galattico e magnifico rettore dell’Università cosmicomica del pianeta Papalla, ma già infiora il titolo del suo brogliaccio con due strafalcioni: “Paura delle scie chimiche? A quanto pare si… ecco cosa è successo”. Scrive “sì” senza accento e “cosa”, in luogo di “che cosa”. Dovrebbe andare a spaccare le pietre nelle Latomie, non tornare sui banchi della prima elementare, perché per lo studio è negato!

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domenica 2 ottobre 2016

VAXXED CENSURATO? CODACONS DENUNCIA IL SENATO E IL PRESIDENTE GRASSO.

VACCINI: CODACONS DENUNCIA IL SENATO E IL PRESIDENTE GRASSO PER AVER VIOLATO L’ARTICOLO 21

Ansa condivisa dal Codacons
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CENSURA INACCETTABILE. VIOLATO ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE. ASSOCIAZIONE SI PROPONE PER PROIEZIONE DOCUMENTARIO
“Si può non essere d’accordo con una tesi ma non è tollerabile, in un paese democratico, impedire la proiezione di un film di cui non si condividono i contenuti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Sarebbe stato più civile trasmettere il documentario per poi stroncarlo duramente, ma così facendo il Senato si è reso protagonista di una censura inaccettabile. Per tale motivo presentiamo oggi stesso un esposto ai Questori del Senato per violazione dell’art. 21 della Costituzione, secondo cui “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Il blocco della proiezione del documentario sui vaccini “Vaxxed: From Cover-Up to Catastrophe”, rappresenta un brutto atto di censura e una violazione del diritto di opinione. Lo afferma il Codacons, che critica duramente il Senato e il suo presidente Pietro Grasso.

“Si può non essere d’accordo con una tesi ma non è tollerabile, in un paese democratico, impedire la proiezione di un film di cui non si condividono i contenuti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Sarebbe stato più civile trasmettere il documentario per poi stroncarlo duramente, ma così facendo il Senato si è reso protagonista di una censura inaccettabile.

Per tale motivo presentiamo oggi stesso un esposto ai Questori del Senato per violazione dell’art. 21 della Costituzione, secondo cui “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non solo. Il Codacons si propone per consentire la proiezione di “Vaxxed: From Cover-Up to Catastrophe”,  e a tal fine sta cercando una sala vicino al Senato dove trasmettere il film.

Articolo 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censura.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetti.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
FONTE
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