di Paolo Pantano.
La Civetta di Minerva, 11 novembre 2016
I terremoti nella Regione di Groningen in Olanda sono stati centinaia e d’intensità non troppo elevata, si sono ripetuti per anni distruggendo le fondamenta delle case. Per molte di esse le autorità hanno deciso che sono insicure e che debbono essere abbattute. Così per le scuole. Le cause sono riconducibili alle operazioni di estrazione di gas nell’area olandese. Secondo la scienziata italiana Maria Rita D’Orsogna e altri sismologhi che hanno studiato il fenomeno, si tratta di “sismicità indotta”. La storia di Groningen iniziò nel 1963 quando un consorzio di aziende petrolifere ebbe le autorizzazioni a trivellare. Cercavano petrolio, trovarono gas.
La zona diventa sismica - Sotto Groningen nel 1963 non ci sono faglie sismiche, ma dopo trent’anni ci si accorge che qualcosa non va: la zona è diventata sismica. Si cerca di negare l’evidenza, ma non si può. Dai primi anni 90 si inizia a studiare meglio e si registrano almeno mille terremoti, la cui intensità massima arriva a 3.6 Richter. Paiono terremoti modesti, ma non si erano mai registrati terremoti qui prima dell’arrivo del gas, e soprattutto, le conseguenze sono più gravi di quanto ci si possa aspettare perché gli epicentri sono vicini alla superficie e gli edifici sono costruiti su terreno fragile. Si punta il dito verso le trivellazioni.
Si riconosce che la sismicità attuale è indotta dalle attività di scavo - Dopo tanto dibattere tutti, governo e industrie, accettano che la sismicità olandese è stata indotta dalle attività umane per le estrazioni. Dapprima si riconosce che le trivelle causano terremoti, ma sono lievi e non portano a gravi conseguenze e che, dopo aver analizzato caso per caso, si sarebbero pagati i danni. Tutto cambia nel 2012, quando un terremoto d’intensità 3,6 colpisce l’area con danni visibili e paura. Arrivano almeno 50.000 segnalazioni di casi di crepe, case insicure, muri pericolanti, pezzi di mattoni che cadono, case che devono essere demolite. Finalmente, anche l’ente governativo per la sicurezza deve piegarsi e conduce una dettagliata indagine sulla sismicità indotta in Olanda, dal 1959 al 2014. Il risultato ufficiale è stato un duro colpo per le aziende petrolifere e per il governo: fino al 2013, hanno de facto ignorato le preoccupazioni dei residenti e le precauzioni per la sicurezza, non hanno fatto analisi del rischio, non hanno tenuto conto degli studi scientifici. L’unico obiettivo era di massimizzare gli introiti.
La class action dei cittadini porta a una sentenza storica - A settembre 2015 una class action porta ad una sentenza storica: tutti i residenti di Groningen, che le loro case siano in vendita o no, possono chiedere di essere compensati per le perdite del valore dei loro immobili. Si tratta di circa 100.000 abitazioni. E’ la prima volta che i petrolieri vengono dichiarati responsabili di avere distrutto il mercato immobiliare. Con questa sentenza, è stata confermata un’altra volta che la colpa della sismicità indotta è loro. Si stima che dovranno sborsare almeno 5 miliardi di euro, in aggiunta agli 1,2 già pagati e solo per il recupero di valore immobiliare perso. Per le scuole, gli uffici pubblici e le chiese, una commissione indipendente dice che ci vorranno trent’anni per mettere tutto in sicurezza, e che il costo sarà di 30 miliardi di euro.
Bisogna far tesoro di queste esperienze anche in Italia - Queste storie di case demolite si ripetono a Groningen. La gente è stanca, arrabbiata, non si parla d’altro. Proteste e pali improvvisati a proteggere le case. Lo stesso ministro dell’Economia olandese, Henk Kamp, dice che le ditte del gas non hanno fatto abbastanza. Il Governo olandese prima ha deciso di abbassare le produzioni di gas, da 54 miliardi di metri cubi a 30, ma i residenti vogliono che il limite venga portato a 21, altri vogliono che le estrazioni di gas vengano fermate completamente ma la terra continua a tremare. Tutti qui sanno che i terremoti non si fermeranno e che le intensità potrebbero crescere ed arrivare anche a 4 o 5.
Ecco, ci sono voluti 50 anni per capire che le estrazioni di idrocarburi portano a sismicità indotta in aree prima non prone a terremoti. E alla fine, chi paga veramente sono i residenti, con le loro case, le loro paure, le loro vite. In Emilia Romagna, in Veneto, in Abruzzo, in Puglia, faremmo bene a far tesoro di queste esperienze prima di bucare il territorio alla cieca. Che a differenza di Groningen è già ballerino per suo conto. http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=1908:in-olanda-furono-le-ricerche-di-gas-a-provocare-i-terremoti&catid=16&Itemid=140
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