Di Roberta Sozzo
RIFLESSIONI MORALI lendingtree .com
La maggior parte di noi è del tutto ignara che le cellule di cultura umana usate per riprodurre i virus dei vaccini derivano da feti abortivi, da decenni ormai, e chi li produce è ben felice che il pubblico continui ad ignorarlo, perché sa che questo potrebbe non essere accettato dalla gente, sia per le ignote conseguenze per la nostra salute, che per il credo religioso di molti. lendingtree .com
La questione in esame riguarda la liceità della produzione, della diffusione e dell'uso di alcuni vaccini la cui produzione è in connessione con atti di aborto procurato dai quali sono stati ottenuti i materiali biologici necessari per tale preparazione.
Si tratta dei vaccini con virus vivi che sono stati preparati a partire da linee cellulari umane di origine fetale (cellule diploidi umane), usando tessuti di feti umani abortiti come fonte di tali cellule.
Il più conosciuto e importante di questi, a causa della sua ampia diffusione e del suo uso quasi universale, è il vaccino contro la rubeola (rosolia).
Il vaccino contro la rosolia che usa il ceppo Wistar RA27/3 di virus di rosolia vivi attenuati, adattato
e diffuso nei fibroblasti umani diploidi WI-38 è al centro di attuali controversie intorno alla moralità
dell'uso di vaccini preparati con l'aiuto di cellule umane provenienti da feti abortiti.
Vaccini attualmente prodotti con l'uso di ceppi cellulari umani proveniente da feti abortiti
Fino ad oggi ci sono due linee cellulari umane diploidi, allestite originalmente (1964 e 1970) da tessuti di feti abortiti, che vengono usate per la preparazione di vaccini con virus vivi attenuati: la prima linea è la WI-38 (Winstar Institute 38), con fibroblasti diploidi di polmone umano, derivati da un feto femmina abortito perché la famiglia riteneva di avere già troppi figli (G.Sven et al., 1969), preparata e sviluppata da Leonard Hayflick nel 1964 (L.Hayflick, 1965; G.Sven et al., 1969) [vedi nota 1], numero ATCC
CCL-75. La WI-38 è stata usata per la preparazione dello storico vaccino RA 27/3 contro la rosolia (S.A.Plotkin et al., 1965). [vedi nota 2]
La seconda linea cellulare umana è la MRC-5 (Medical Research Council 5) (polmone umano, embrionale) (numero ATCC CCL-171), con fibroblasti di polmone umano provenienti da un feto maschio di 14 settimane abortito per "motivi psichiatrici" da una donna ventisettenne nel Regno Unito.
La MRC-5 è stata preparata e sviluppata da J.P.Jacobs nel 1966 (J.P.Jacobs et al., 1970). [vedi nota 3]
Sono state sviluppate altre linee cellulari umane per necessità farmaceutiche, ma non sono coinvolte nei vaccini attualmente disponibili. [vedi nota 4]
Oggi i vaccini che sono incriminati poiché usano linee cellulari umane, WI-38 e MRC-5, ottenute da feti abortiti sono i seguenti: [vedi nota 5]
A) Vaccini attivi contro la rosolia: [vedi nota 6]
- i vaccini monovalenti contro la rosolia Meruvax® II (Merck) (U.S.A.), Rudivax® (Sanofi Pasteur, Fr.),
e Ervevax® (RA 27/3)(GlaxoSmithKline, Belgio);
- i vaccini combinati MR contro la rosolia e morbillo, commercializzati con il nome di M-R-VAX®II
(Merck, U.S.A.) e Rudi-Rouvax® (AVP, Francia),
- il vaccino combinato contro rosolia e parotite commercializzato con il nome di Biavax®II (Merck,
U.S.A.),
- il vaccino combinato MMR (Measles, Mumps, Rubella) contro morbillo, parotite e rosolia,
commercializzato con il nome di M-M-R® II (Merck, U.S.A.), R.O.R®, Trimovax® (Sanofi Pasteur,
Fr.), e Priorix® (GlaxoSmithkline, Regno Unito).
Due altre linee cellulari, che sono permanenti, la linea cellulare HEK 293 da feto abortito, ottenuta da
cellule di rene embrionale umano primario trasformato da adenovirus tipo 5 reciso (il materiale del rene
fetale venne ottenuto da un feto abortito, probabilmente nel 1972), e la PER.C6, una linea cellulare
fetale creata usando tessuto retinico da un bambino abortito di 18 settimane di età gestazionale, sono
state sviluppate per la produzione farmaceutica di vettori di adenovirus (per terapia genica).
Non sono state coinvolte nella produzione di alcuno dei vaccini con virus vivi attenuati attualmente in uso per via della loro capacità di sviluppare cellule oncogene nel ricevente.
Comunque alcuni vaccini, ancora allo stadio di sviluppo, contro il virus Ebola (Crucell,NV e il Vaccine Research Center del National
Institutes of Health's Allergy and Infectious Diseases, NIAID), HIV (Merck), influenza (MedImmune,
Sanofi pasteur), encefalite giapponese (Crucell N.V. and Rhein Biotech N.V.) sono preparati usando la
linea cellulare PER.C6® (Crucell N.V., Leiden, Paesi Bassi.
B) Altri vaccini, anch'essi preparati usando linee cellulari umane da feti abortiti:
- due vaccini contro l'epatite A, uno prodotto da Merck (VAQTA), l'altro da Glaxo SmithKline (HAVRIX), entrambi preparati usando la MRC-5;
- un vaccino contro la varicella, Varivax®, prodotto da Merck usando la WI-38 e la MRC-5.
Qui è scritto tutto il procedimento per ottenere il vaccino vivo contro la varicella
- un vaccino contro la poliomielite, il vaccino con il virus di polio inattivato Poliovax® (Aventis-Pasteur, Fr.) usando la MRC-5.
- un vaccino contro la rabbia, Imovax®, da Aventis-Pasteur, prelevato da cellule umane diploidi
infettate, il ceppo MRC-5;
- un vaccino contro il vaiolo, ACAM 1000, preparato da Acambis usando la MRC-5, ancora in sperimentazione.
Dal punto di vista della prevenzione di malattie virali come la rosolia, la parotite, il morbillo, la varicella, l'epatite A, è chiaro che la messa a punto di vaccini efficaci contro tali malattie, e il loro
impiego nella lotta contro queste infezioni fino alla loro eradicazione, mediante una immunizzazione
obbligatoria di tutte le popolazioni interessate, rappresenta indubbiamente una "pietra miliare" nella lotta secolare dell'uomo contro le malattie infettive e contagiose.
Tuttavia, questi stessi vaccini, poiché sono preparati a partire dai virus raccolti nei tessuti di feti infettati e volontariamente abortiti, e successivamente attenuati e coltivati mediante ceppi di cellule
umane ugualmente provenienti da aborti volontari, non mancano di porre importanti problemi etici.
Vi sono inoltre vaccini (polio ed altri) preparati mediante linee cellulari di origine animale (come ad esempio la linea cellulare VERO - abbreviazione di Verda Reno - linea cellulare continua ben differenziata la cui origine sono il rene o il polmone di scimmia verde africana)
[ D.Vinnedge, The Smallpox Vaccine, The National Catholic Bioethics Quarterly, Spring 2000, vol.2, n°1, p.12]
Tuttavia è da osservare che si sono verificati gravi allergie con alcuni dei vaccini cosi preparati.
L'utilizzo della tecnologia dell'ADN ricombinante (ingegneria genetica) attualmente già in uso [vedi nota 7]
Per alcuni tipi di vaccini, come quello per l’influenza e quello per l’epatite B, per esempio), potrebbe portare in un prossimo futuro allo sviluppo di nuovi vaccini che non necessiteranno più l'uso delle culture di cellule diploide umane per l'attenuazione del virus e la sua coltivazione, perché tali vaccini non saranno preparati a partire del virus attenuato, ma a partire del genoma del virus e dei antigeni così sviluppati
(G.CWoodrow, W.M.McDonnell e F.K.Askari).
G.C.Woodrow, An Overview of Biotechnology As Applied to Vaccine Development, in «New Generation Vaccines»
G.C.Woorow, M.M.Levine eds., Marcel Dekker Inc., New York and Basel,1990, vedi pp.32-37.
W.M.McDonnell, F.k.Askari, Immunization, JAMA, 10 December 1997, vol.278, n°22, pp.2000-2007, pp.2005-2006.
Alcuni studi sperimentali sono stati già condotti utilizzando vaccini a ADN elaborati a partire del genoma del virus della rosolia. Inoltre, alcuni ricercatori asiatici stanno cercando di utilizzare il virus della varicella come vettore per l'inserimento di geni codificanti gli antigeni virali della rosolia. Questi studi sono ancora preliminari e la messa a punto di preparazioni vaccinali utilizzabili nella pratica clinica richiede tempi lunghi e costi elevati.
RICAPITOLANDO
Attualmente, le cellule in coltura che sono state autorizzate e che vengono utilizzate come substrati in vaccini virali sono:
- le cellule primarie [per esempio, derivate da scimmie, pulcini, topolini, cani, conigli etc. etc.);
- le linee cellulari diploidi (ad esempio, WI38, MRC-5 e cellule di feti abortiti);
- le linee cellulari immortalizzate [le cellule tumorali di Henrietta Lacks nello sviluppo dei vaccini);
- le linee cellulari non tumorali di origine animale (come ad esempio la linea cellulare VERO originate da rene o polmone di scimmia verde africana).
IN CONCLUSIONE:
Quanti sono in Italia i consensi informati alla vaccinazione che riportano il riferimento all’uso di linee cellulari tumorali immortalizzate (vedi: cellule tumorali di Henrietta Lacks o Hela) per la produzione di vaccini virali?
Questa non è questione di essere a favore o criticamente contrari alle vaccinazioni. Questa è una questione di salute, di etica e di metodo, ma soprattutto di correttezza professionale e trasparenza !
Inoltre, se una persona respinge ogni forma di aborto volontario di feti umani, tale persona non sarebbe in
contraddizione con se stessa ammettendo l'uso di questi vaccini di virus vivi attenuati sulla persona dei
propri figli?
Nel 2005 il quotidiano Libero, pubblicò un articolo a seguito di pubblica denuncia proveniente dalla Pontificia Accademia Pro Vita in merito a quello che è un orrore del secolo: VACCINI CON CELLULE DI FETI ABORTITI. Nello specifico si richiama l’attenzione sulla questione della legalità di produzione, la distribuzione ed uso di certi vaccini la cui produzione è connessa con atti dell’aborto procurato.
Nella sostanza la denuncia, pubblicata anche sulla Rivista Internazionale di Bioetica “Medicina e Morale” sempre nello stesso anno, portava già all’attenzione dell’opinione pubblica come medici e genitori hanno il dovere di rendere difficile la vita delle industrie senza scrupoli.
Sul piano culturale, l’uso di tali vaccini contribuisce a creare un consenso sociale generalizzato all’operato delle industrie farmaceutiche che li producono.
Pertanto, i medici e i genitori che sono contrari hanno il diritto di opporsi alle leggi che permettono l'aborto invocando l’ “obiezione di coscienza" rispetto all’uso di vaccini prodotti mediante ceppi cellulari di origine fetale umana abortiva.
APPROFONDIMENTI:
Vaccini e cellule di feti abortiti
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NOTE
[1] J.E.Banatvala, D.W.G.Brown, Rubella, The Lancet, 3 april 2004, vol.363, n°9415, pp.1127-1137.
[2] Rubella, Morbidity and Mortality Weekly Report, 1964, vol.13, p.93. .S.A.Plotkin, Virologic
Assistance in the Management of German Measles in Pregnancy, JAMA, 26 October 1964, vol.190,
pp.265-268.
[3] L.Hayflick, The Limited In Vitro Lifetime of Human Diploid Cell Strains, Experimental Cell Research
1965, 37(3):614-636. G.Sven, S.Plotkin, K.McCarthy, Gamma Globulin Prophylaxis; Inactivated
Rubella Virus; Production and Biological Control of Live Attenuated Rubella Virus Vaccines,
American Journal of Diseases of Children 1969, 118(2):372-381.
[4] S.A.Plotkin, D.Cornfeld, Th.H.Ingalls, Studies of Immunization With Living Rubella Virus, Trials in
Children With a Strain Cultured From an Aborted Fetus, American Journal of Diseases in Children
1965, 110 (4):381-389.
[5] J.P.Jacobs, C.M.Jones, J.P.Baille, Characteristics of a Human Diploid Cell Designated MRC-5,
Nature 1970, 277:168-170.
[6]
http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/fda-approva-primo-vaccino-contro-linfluenza-stagionale-realizzato-con-nuova-tecnologia
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