lunedì 24 ottobre 2016

Le prove




Con noiosa insistenza e con pervicace ottusità, i disinformatori (meteorologi, militari, giornalisti a mezzo servizio etc.) affermano che non esiste prova alcuna dell'esistenza delle scie chimiche. Nulla di più falso!

Abbiamo pensato quindi di raccogliere, in un unico post, le prove-cardine che distruggono le menzogne costruite ad arte per ingannare la popolazione e volte a giustificare gli sfregi nel cielo come semplici ed innocue scie di condensazione. Il fulcro di tutta la questione, benché recentemente siano state stravolte le leggi della fisica per tentare di negare la realtà delle scie velenose, è rappresentato dalle quote di sorvolo dei tankers chimici. Si tratta di quote assolutamente non compatibili con la formazione di contrails che sono - lo ribadiamo - un fenomeno rarissimo.

Eccole qui di seguito:


Fonte dell'articolo originale. 

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora

GAVA, IL MEDICO “ANTIVACCINI” PERSEGUITATO, QUALI SONO GLI SCOPI DEL NOSTRO GOVERNO?

Massima solidarieta al dr.Roberto Gava schieriamoci tutti contro tutte le menzogne e gli attacchi nei Suoi confronti.
#IOSTOCONGAVA  l’hashtag che si legge a furor di popolo sui social.
gava
Chiediamo a gran voce un confronto pubblico aperto a tutta la comunità scientifica.
(A fine articolo il CV del dr.Gava)
E’ ABOMINEVOLE E CRIMINALE non dare spazio a questi dottori i quali espongono i propri studi basati su evidenze inconfutabili.
DIAMO SPAZIO ALLA COMUNITA’ SCIENTIFICA.
LA CENSURA CONTINUA.  Perchè tanta paura?
Perchè questi attacchi? Perchè addirittura una USL arriva al punto di combattere contro la trasparenza richiesta dal popolo? Perchè arrivare a richiedere l’obbligatorietà di una profilassi che nulla ha a che fare con la libertà genitoriale ,in questi anni,ripetutamente VIOLATA dai nostri organi istituzionali?
Forse il nostro Ministero non ha ben chiaro un concetto sulla tanto discussa  “Teoria vaccinale”. Si chiama “TEORIA” per un motivo e ve lo spieghiamo con un esempio.
Mentre ci si perde in chiacchiere, se andiamo a confrontare i dati delle Coperture vacciali di OGNI REGIONE ITALIANA –previste entro i 24 mesi di età- anno 2015 (basti guardare sul sito di Epicentro, i dati di copertura vaccinale per Regione e per anno in ordine decrescente) , la zona di “P.A. Bolzano”  riporta un dato che avrebbe dovuto allarmare la stessa OMS.
MA NESSUNA EPIDEMIA vi è stata. 
Questo palesa una grande verità.
Non sono i “negazionisti” ad alimentare la paura nei cittadini ma l’assoluta mancanza di trasparenza e la censura perpetrata che non garantisce una consapevolezza tanto desiderata.
Consigliamo pertato al nostro premier Renzi, di occuparsi di ciò che al popolo serve davvero. Che si occupi ad esempio  dei TAGLI DELLA SANITA’.
Tutto ciò è ridicolo. Chiunque può parlare (la nostra Ministra Lorenzin non è un medico) ma medici come il dr. Gava,vengono censurati.
E’ ora di chiudere questo circolo vizioso volto solo a generare profitti di chi si è già troppo “abbuffato” sulle spalle di un popolo nel baratro.

tagli

Articolo riportato da www.pressreader.com

L’USL VUOLE FERMARE GLI INCONTRI DEL MEDICO «ANTI-VACCINI»

TREVISO, SCOPPIA IL CASO GAVA. DONAZZAN: «TORNI L’OBBLIGO»

TREVISO Dopo la procedura aperta dall’Ordine dei Medici, nei confronti del cardiologo «anti-vaccinista» Roberto Gava potrebbe arrivare presto anche una diffida a sospendere immediatamente gli incontri e le conferenze in cui sconsiglia la profilassi e suggerisce terapie alternative. Il suo fascicolo finirà presto sul tavolo dell’ufficio legale dell’Usl 8 perché sia valutato e approfondito.
Gava — è vero — è un cardiologo con incarico all’Usl 8 di Castelfranco; ma esercita anche in privato, nel suo studio di Padova, dove si presenta come tossicologo e omeopata. Non solo: gode di un enorme seguito su internet, dove i suoi consigli e le sue pratiche sono condivise da migliaia di persone.
Gava invita i medici a «porsi il quesito», ma non è questo che la scienza, il Ministero e le Usl venete sostengono, e non è nemmeno la linea della Regione Veneto che sta riaprendo la discussione sulle mancate vaccinazioni e sui rischi per la salute pubblica.
Gava, come detto, è finito nel mirino dell’Ordine dei Medici, ma nel frattempo l’attività convegnistica continua: sabato 5 novembre è previsto un incontro a Vicenza e, dopo le tappe di Bologna e Milano, sarà a Treviso il 17 dicembre. La diversità di opinione va rispettata, sostiene il direttore generale della sanità trevigiana Francesco Benazzi, «ma lavorando in un’istituzione bisogna rispettarne le regole». Anche all’esterno.
Inoltre il dottore ha cominciato anche a girare l’Italia, per tenere conferenze pubbliche: è in queste sedi, davanti ad anche centinaia di persone (tutte paganti, l’ingresso costa 50 euro a testa), che sostiene gli approcci non convenzionali e suggerisce ai colleghi di aprire a nuove tecniche terapeutiche, indicando «la via più corretta per evitare le vaccinazioni e per prevenire o curare i principali danni da vaccini», come scrive nella presentazione di uno dei suoi libri.
Intanto, dopo il governatore Luca Zaia, che al nostro giornale ha dichiarato che se avesse un figlio lo farebbe senz’altro vaccinare, e dopo che anche il Pd ha presentato in Regione un disegno di legge per la reintroduzione dell’obbligo vaccinale in Veneto (tolto nel 2007, unico caso in Italia), ieri sul tema è intervenuta anche l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan. Nove anni fa aveva espresso voto contrario alla soppressione dell’obbligo, e ora insiste per la sospensione o revisione di quella legge. «È indispensabile agire sul mondo dell’istruzione coinvolgendo pediatri e servizi di igiene pubblica in una campagna rivolta ai genitori, soprattutto per la fascia dei nidi».
Donazzan si dice quindi favorevole alla riapertura del dibattito: «Bene l’annunciato confronto della commissione sanità del Consiglio regionale con il Comitato tecnico scientifico sulla pratica vaccinale in Veneto – ha commentato – e bene anche la proposta di legge presentata dall’opposizione che chiede il ripristino delle vaccinazioni per l’iscrizione a nidi e scuole. Mi attiverò subito con il collega alla sanità Coletto per pianificare interventi informativi chiari e mirati alle famiglie sui comportamenti più idonei per garantire profilassi e salute pubblica».
FONTE



Il Dr. Roberto Gava si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, si è specializzato in Cardiologia, Farmacologia Clinica e Tossicologia Medica, per poi perfezionarsi in Agopuntura Cinese, Omeopatia Classica, Bioetica .
Dopo più di dieci anni di lavoro in ambiente universitario ed essere stato autore di due libri di Farmacologia e numerose pubblicazioni scientifiche, da una ventina d’anni sta cercando di studiare gli approcci medici non convenzionali rivedendoli anche alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, essendosi convinto che il medico deve aprirsi a molte tecniche terapeutiche scegliendo di volta in volta per il suo paziente quella più appropriata.
L’uomo, infatti, è un mistero all’uomo stesso e ogni paziente ha la sua storia e la sua individualità: il medico non può non considerare l’unicità e l’unitarietà di ogni persona, specialmente quando questa è malata e cerca la salute.
Per info più dettagliate cliccare il seguente link
http://www.robertogava.it/curriculum tratto dal sito www.vacciniinforma.it

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora

COMPRESSA-MENTE: Curare i sintomi NUOCE GRAVEMENTE alla Salute !!!

COMPRESSA-MENTE: Curare i sintomi NUOCE GRAVEMENTE alla Salute !!!: Curare i sintomi NUOCE GRAVEMENTE alla Salute !!! "Un medico è un uomo che viene pagato per raccontare fandonie nella camera del m...

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora

Postura della Testa e Ansia si influenzano a vicenda

Postura della Testa e Ansia si influenzano a vicendaIn questo articolo vi presentiamo i risultati di una ricerca  in cui abbiamo voluto verificare l’impatto concreto, in due situazioni quotidiane che ci riguardano tutti (o quasi), di come si influenzano a vicenda corpo e mente. Si tratta di un tema per noi importante, alla base di molte tecniche che utilizziamo, quindi ci teniamo molto ad essere sicuri dell’esattezza dei meccanismi su cui si basano e dell’efficacia della tecnica stessa.
Abbiamo valutato se il nostro stato emotivo può influenzare la postura che abbiamo a letto o mentre guidiamo l’automobile e se, viceversa, queste posture posso avere effetti sulle nostre risposte emotive.

Il meccanismo alla base dello spostamento della testa

Il punto di partenza riguarda un fenomeno ormai ben noto e dimostrato: gli stati di paura, ansia, angoscia e stress, alterano la nostra respirazione e questo, per un fenomeno biomeccanico che vedremo tra poco, sposta la posizione della nostra testa. Per comprendere questo fenomeno bisogna considerare che il nostro sistema limbico, quando intercetta un pericolo, attiva in pochi millisecondi una respirazione più ampia del normale, per farci avere più ossigeno nei muscoli per combattere o scappare (è un riflesso che abbiamo ereditato dai mammiferi). Per farlo amplifica la respirazione diaframmatica (nota anche come “di pancia” per il movimento che crea ad ogni respiro spostando i nostri organi digestivi avanti e indietro) e innesca anche quella toracica. Qui sorgono una serie di complicazioni.Postura della testa e ansia si influenzano a vicenda-2
Postura della testa e ansia si influenzano a vicenda-2
La prima riguarda il fatto che la maggior parte delle persone respira già quasi solo con la respirazione toracica (che in fisiologia dovrebbe essere minima) e usa poco o nulla quella diaframmatica (che invece dovrebbe essere quella primaria). Questo succede per questioni culturali – “petto in fuori, pancia in dentro!” è lo slogan estetico che ci guida dall’adolescenza in avanti – ma anche per questioni di abbigliamento (pensate ai tacchi per le signore) e di postura scorretta nello studio e nel lavoro. Un’altra causa di questa respirazione non fisiologica si trova spesso nei mancati tempi di recupero: gli altri mammiferi, che condividono con noi il processo respiratorio, dopo un evento stressante hanno il tempo per riposarsi e permettere al sistema corpo-mente di tornare in fisiologia; noi umani spesso viviamo un evento stressante via l’altro, ad esempio passando dal traffico in auto, alla riunione dove dobbiamo presentare un lavoro per poi dover gestire una telefonata emotivamente stressante. In queste condizioni tutto il nostro organismo non ha i tempi di recupero necessari e avviene un fenomeno che abbiamo chiamato Innalzamento di Soglia (è un fenomeno complesso, qui ci basti sapere che il corpo smette di sentire i segnali di fastidio e disagio meno intensi, ma questo crea problemi nel medio-lungo periodo). In questo Innalzamento di Soglia succede anche che il diaframma, muscolo fondamentale per una respirazione corretta, si irrigidisce e accorcia. Questo non solo peggiora la nostra respirazione, ma per la forma particolare di questo muscolo, che ricorda una campana, e per i suoi punti di innesto sulla struttura scheletrica, porta ad aumentare le curve delle lordosi cervicale e lombare.
Questo meccanismo ci porta a girare in su la testa, come se volessimo guardare qualcosa in alto ma, visto che spesso dobbiamoguardare qualcosa dritto davanti a noi o anche un po’ più in basso (volti di persone, monitor di computer, libri, cellulari, ecc.) alcuni dei nostri muscoli, per come sono posizionati e per la loro forza specifica, invece di ruotare la testa e riposizionarla correttamente, lasposteranno in avanti (creando un effetto che ricorda, in modo meno esagerato, il collo e la testa della tartaruga). Ci possono essere anche altri fattori che concorrono a questa posizione avanzata della testa, in questo articolo non ci interessa approfondirli, ma ci basti sapere che il meccanismo che abbiamo descritto, anche da solo, ha un impatto molto forte sulla maggior parte delle persone.
Postura della testa e ansia si influenzano a vicenda-3
Postura della testa e ansia si influenzano a vicenda-3L’esperimento
Ora che abbiamo compreso la meccanica che lega la respirazione che avviene quando proviamo paura, ansia o stress e il movimento in avanti della testa, possiamo capire il senso del nostro esperimento. Secondo molti approcci fisiologici e antropologici la postura di profilo di una personain fisiologia prevede che la nuca (intesa come retro della testa) si trovi sulla stessa linea da cui passano le scapole e l’osso sacro. Ci sono due condizioni di vita in cui questo allineamento è facilmente verificabile: sdraiati sul letto in posizione supina (pancia in alto) e quando si è seduti in automobile. Ovviamente ci sono un paio di accorgimenti da considerare, ad esempio che il materasso sia abbastanza rigido e che la posizione dello schienale dell’auto sia in posizione corretta.
Nella nostra ricerca, ci spiega Fabio Sinibaldi – uno dei fondatori di Real Way of Life e responsabile delle ricerca applicata – abbiamo voluto verificare se un lavoro sulle emozioni poteva influire sulla postura e, viceversa, se mettendo la postura in condizioni più fisiologiche le risposte emotive miglioravano.
Per farlo abbiamo preso tre gruppi di persone:
  • Il primo gruppo ha seguito un training emotivo base con esercizi e indicazioni pratiche da applicare per 15 minuti totali al giorno.
  • Il secondo gruppo ha seguito ha avuto indicazioni sulla gestione della postura rispetto all’emozioni e indicazioni sulla respirazione, entrambe da applicare 5 volte al giorno per 3 minuti.
  • Il terzo gruppo, di controllo, non avrebbe fatto nulla.
I training duravano tre settimane.
Di ogni gruppo sono stati monitorati all’inizio, ogni settimana e alla fine, i seguenti aspetti:
  • Altezza del cuscino con cui si era comodi a stare sdraiati a letto supini (a ogni persona venivano dati 4 cuscini che, a testa appoggiata, la alzavano rispettivamente di 1, 2, 4, 6 cm, ma potevano anche non usarlo se desideravano)
  • Seduti in modo per loro confortevole in automobile la distanza in cm della testa dal poggiatesta
  • Battito cardiaco
  • Cortisolo salivare
  • Grado di ansietà istantanea al momento della rilevazione tramite questionario self-report
  • Grado di ansietà di base tramite questionario self-report
Gruppo 1 – Training Emotivo
  • Riduzione media di 2.8 cm a letto e 3.2 in auto
  • Riduzione media del battito cardiaco del 13%
  • Riduzione media del cortisolo salivare del 19%
  • Riduzione media del grado di ansietà istantanea percepita del 38%
  • Riduzione media del grado di ansietà di base percepita del 57%
Gruppo 2 – Training Corporeo
  • Riduzione media di 3.6 cm a letto e 4.8 in auto
  • Riduzione media del battito cardiaco del 19%
  • Riduzione media del cortisolo salivare del 20%
  • Riduzione media del grado di ansietà istantanea percepita del 31%
  • Riduzione media del grado di ansietà di base percepita del 32%
Gruppo 3
Parametri senza variazioni significative, solo una leggere tendenza a diminuire di tutti i parametri (e in particolare una riduzione media del cuscino di 0,5 cm) dovuta probabilmente a una maggior autopercezione autoconsapevolezza portata dal solo fatto di essere coinvolti nell’esperimento.
Postura della testa e ansia si influenzano a vicenda-4

Conclusioni

Questa ricerca ha confermato la validità di entrambi gli approcci: dalla emozioni al corpo e, viceversa, dal corpo alle emozioni. In particolare è possibile osservare che, seppure con buoni risultati entrambe le modalità, si riscontra una coerenza d’azione: l’intervento sul corpo ha effetti più ampi su postura e battito cardiaco, mentre quello sulle emozioni ha maggior effetto sul benessere percepito. Il cortisolo salivare viene influenzato in modo simile. Un altro aspetto importante da valutare riguarda l’efficacia considerati i tempi ristretti del training: in entrambi i casi la pratica richiedeva complessivamente 15 minuti al giorno per 3 settimane. I risultati sono stati visibili già alla prima settimana, ma sono diventati significativi al terzo rilievo. Un follow-up a 3 mesi di distanza ha rilevato un mantenimento dei benefici mediamente tra il 60 e l’85% dei risultati ottenuti.
Postura della testa e ansia si influenzano a vicenda-5
Postura della testa e ansia si influenzano a vicenda-5
Un ultimo aspetto di rilievo, che non era stato considerato inizialmente in questo studio ma che ci è stato riportato da molti partecipanti, riguarda l’autopercezione di maggior sicurezza personale e di miglior comfort nelle relazioni interpersonali. In effetti se andiamo a vedere la postura di persone sicure di sé la testa delle persone più sicuri di sé e delle proprie risorse è sempre collocata ben dritta sopra le spalle, mentre la testa in avanti appare subito evidente come indicatore di dubbiosità e insicurezza, come si vede bene nell’immagine qui sopra tratta da Fight Club, pienamente coerente con i personaggi del film.

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora

venerdì 21 ottobre 2016

Scie chimiche, scienziati pazzi e governi assassini



Negli Stati Uniti si parla liberamente del problema legato alle scie chimiche, ma in Italia è in realtà un argomento ancora tabù, il più delle volte visto con pregiudizio, come una questione da relegare a visionari complottisti. Da ben 19 anni però nei cieli di tutto il mondo vengono erogate sostanze altamente tossiche, e le persone si ammalano e muoiono senza un motivo apparente. Lo ha ammesso in una dichiarazione ufficiale del 2011 John Holdren, direttore dell’Ufficio per la Scienza e la Tecnologia della Casa Bianca, dichiarando che il governo americano dal 1996 irrora i cieli non soltanto americani ma anche quelli europei, in particolar modo quelli italiani, viste le numerose basi aeree, e ciò per favorire la geoingegneria e la manipolazione climatica.



Irrorazioni che sono però foriere di pericoli e danni considerevoli, con una influenza notevole sulle coltivazioni e sulla nostra salute. Ufficialmente queste scie sono riconosciute come semplice condensa, ma in realtà le vere nubi create dalla condensa si verificano solamente nel 2% dei casi e solo in condizioni fisiche precise, quali una quota superiore agli 8 mila metri, una temperatura superiore ai -40° e un’umidità relativa oltre al 70%.
Inoltre le scie chimiche vere e proprie sono persistenti e, a differenza di quelle dovute alla semplice condensa, rimangono nell’aria per diverse ore.
Gli aerei utilizzati per irrorarle non hanno contrassegni, non appartengono a linee aeree e non vengono identificati dai radar. Diversi scienziati e ricercatori hanno effettuato delle analisi chimiche a riguardo, prendendo in esame polveri, acque e terreni. Si è così scoperta la presenza di bario, calcio, torio, alluminio, quarzo, magnesio e potassio, sostanze che favorirebbero l’azione delle onde elettromagnetiche emesse dall’impianto Haarp, i cui veri scopi sono alquanto oscuri.

John Holdren, oltre ad essere il consulente scientifico più eminente di Obama, è anche l’autore di “Ecoscience”, un libro risalente al 1977, dove parla di una sorta di “regime planetario” munito di una “forza di polizia mondiale” atta a far rispettare le misure di controllo degli abitanti del pianeta, inclusi gli aborti forzati, sterilizzazioni di massa condotte tramite la contaminazione di acqua e cibo e altri programmi deliranti che lo scienziato però non ha mai rinnegato, anzi, per certi versi continua addirittura a sostenerne la “bontà”. Forse il libro non si discosta poi così tanto dalla realtà attuale, dal momento che Holdren è in prima linea per quanto riguarda gli sforzi condotti per combattere i cambiamenti climatici attraverso dei programmi di dubbia etica incentrati sulla geoingegneria. Il direttore ha promosso recentemente “progetti di geoingegneria su vasta scala volti a raffreddare la Terra”, che includerebbero “sparare particelle inquinanti in atmosfera per riflettere i raggi del sole”, note ai più come scie chimiche.

“Siamo di fronte a una catastrofe globale, la sovrappopolazione, che deve essere risolta a tutti i costi entro il 2000“. Queste le parole di Holdren nel 1977. È importante capire che Holdren non ha mai rinnegato nessuna di queste dichiarazioni, che purtroppo non rispecchiano unicamente il suo parere ma anche quello di molte altre personalità rilevanti della politica statunitense, del mondo ambientalista e di quello accademico. Un esempio? Ted Turner, Bill Gates e David Rockefeller, sostenitori del movimento integralista eugenetista, recentemente si sono riuniti insieme ad altri miliardari filantropi nella città di New York per capire come le loro ricchezze potrebbero essere utilizzate per “rallentare la crescita della popolazione mondiale”, come ha riportato il quotidiano inglese “Times”. Ted Turner avrebbe addirittura avanzato proposte scioccanti riguardanti la riduzione della popolazione per farla calare del 95%. Moderni dottor Mengele mascherati di buone intenzioni, ma che in realtà celano alla perfezione i propri oscuri propositi. Non il bene dell’umanità ma i profitti, l’egemonia di pochi eletti. Fonte http://www.breaknotizie.com/

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora