ORA È UFFICIALE: I MARÒ VENDUTI ALL’INDIA PER 12 ELICOTTERI DA GUERRA
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I MARÒ VENDUTI ALL’INDIA PER 12 ELICOTTERI DA GUERRA
Il ministero della Difesa indiano ha infatti annunciato di aver
accettato la richiesta di AgustaWestland, controllata di Finmeccanica,
per un arbitrato riguardante la cancellazione della fornitura di 12
elicotteri. Lo rende noto un comunicato ufficiale pubblicato a New
Delhi. L’arbitrato internazionale può riaprire l’intero dossier. “Il
governo dell’India – si legge nel testo integrale del comunicato – ha
cancellato con effetto immediato l’accordo firmato con AgustaWestland
International (Awil) l’8 febbraio 2010 per la fornitura di 12 elicotteri
VVIP/VIP con la motivazione della trasgressione del Patto
precontrattuale di integrità (Pcip) e dell’Accordo stesso con Awil”.
“Suffragato dall’opinione ricevuta in precedenza dalla Procura generale
dell’India – prosegue il testo – il governo ha espresso l’opinione che
le questioni legate all’integrità delle parti non siano soggette ad
arbitrato”. “Comunque – si dice infine – Awil ha a suo tempo spinto per
un arbitrato e designato un arbitro per la sua parte. Il ministero della
Difesa ha nuovamente consultato il Procuratore generale. Nella
prospettiva di salvaguardare gli interessi del governo, il ministero
della Difesa ha nominato l’ex giudice della Corte Suprema B.P. Jeevan
Reddy come arbitro per la sua parte”. AgustaWestland aveva in effetti
annunciato il 20 novembre scorso di aver nominato come suo arbitro l’ex
giudice della Corte Suprema ed ex presidente dell’Alta Corte del Kerala,
B.N. Srikrishna. “Si tratta – aveva precisato in un comunicato – di un
giurista molto conosciuto di esperienza e reputazione impeccabili”.
Ricorderete che l’affare saltò perché i politici indiani si
fecero corrompere per acquistare i migliori elicotteri di quel tipo in
circolazione. Il tutto venne fuori grazie alla nostra improvvida
magistratura, che invece di occuparsi di indagare sulla corruzione
interna, si occupa di indagare sulle nostre imprese che, per garantirsi
mercati, corrompono all’estero. Cosa semmai degna di applausi. E
comunque non inerente l’Italia, perché non crea danno all’Italia, semmai
un problema dei magistrati indiani.
Ovviamente, dopo che la faccenda venne fuori, il governo indiano non
poté far altro che far saltare l’affare. Che ora si riapre. Sappiamo
perché.
Alcuni media lanciano la notizia della ‘cancellazione’ della
commessa. In realtà, la cancellazione era cosa ovvia e nota da tempo,
alla quale mancava solo una ‘ufficialità da carta bollata’, la novità
‘vera’ è l’arbitrato che riapre la partita. Cosa è stato dato in cambio
dell’arbitrato, che siamo certi porterà l’affare a conclusione? Facile.
Fonte http://voxnews.info
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