La malattia è un business, gli effetti collaterali ancora di più
Leggo da Repubblica che i dieci farmaci più venduti al mondo nel 2013, hanno incassato 76 miliardi di dollari. Non c’è che dire, Big Pharma siede su di una montagna di denaro, una specie di Jabba the Hutt che gli amanti di Star Wars ben ricorderanno. Sono cifre da paura, prodotte da un uso compulsivo di farmaci, attraverso il continuo delegare della nostra capacità di discriminare.
Sul podio del 2013 vi sono tre farmaci contro l’insorgere dei reumatismi. Il primo è l’Humira, prodotto dalla Abbvie, il quale da solo ha guadagnato 10 miliardi e 600mila dollari, mentre gli altri due sono l’Enbrel della Pfizer/Amgen, e il Remicade della Johnson & Johnson/merck, che hanno rispettivamente guadagnato, 8,7 e 8,4 miliardi di dollari. Continuando questa lista, pubblicata dal quotidiano Guardian di Londra, al quarto posto abbiamo il Seratide/Advair, un farmaco per l’asma, della GlaxoSmithKline, con 8,2 miliardi e al quinto ilLantus, un medicinale per il diabete, prodotto dalla Sanofi, a quota 7,6 miliardi.
Tenetevi forte perché non è finita, il top dei top per quanto riguarda i farmaci più venduti di tutti i tempi, è il Lipitor, lanciato nel 1996, e che ha fatto guadagnare alla Pfizer 141 miliardi di dollari, con picchi di 13 miliardi di dollari l’anno. Questo farmaco che fa abbassare il colesterolo non è comunque passato di moda: anzi viene prescritto, solo che nel frattempo è scaduto il brevetto della Pfizer, l’azienda che lo produce. Il Lipitor è stato dunque affiancato nelle vendite da altri medicinali della stessa famiglia ma generici.
Ma voi credete che Big Pharma abbia veramente interesse a guarirci? Consultando i bilanci delle vendite di questi prodotti sono sicuro di no!. Nessuno è sordo più di quello che non vuole sentire, e a questo punto alzo le mani aspettando tempi più propizi per la coscienza umana. È probabile invece, che veniamo continuamente messi all’angolo e lavorati ai fianchi fino a farci cedere, tanto per usare una terminologia pugilistica. Immaginate chi è alle corde? Fatto? Bene risposta esatta!
Fa specie il fatto che i farmaci più venduti siano anti – reumatici, ma poi non così tanto. Questi problemi insorgono a seguito di un tormento interiore, che come descrive il Dr. Robert Fathman, psicologo clinico dell’Ohio (Stati Uniti), alimenta una cattiva immagine di se stessi, e di conseguenza tanta rabbia repressa, che va contro la persona stessa e, se posso aggiungere una nota personale, la mia esperienza di terapeuta me lo conferma.
Certamente la società attuale concorre alla repressione della rabbia, la quale dovrà inevitabilmente esplodere fuori o dentro di se. In ogni caso non ci vengono dati strumenti tali da acquisire la consapevolezza necessaria, perché l’intento è di tenere separato l’effetto dalla causa. In tanti casi basterebbe un po’ di ascolto e di accoglienza, invece di trangugiare porcherie, tenendo presente che gli effetti collaterali, fanno guadagnare ancora di più.
Un po’ di “curiosità” mi è venuta e sono andato a leggermi i possibili effetti collaterali sul bugiardino del farmaco Humira, il più venduto nel 2013, preso dal sito http://www.cifav.it/it/farmaci/farmaci.htm?farmaco=HUMIRA%C2%AE%20%5BAdalimumab%5D
infezioni dell’apparato respiratorio (infezioni dei polmoni e delle vie respiratorie),
leucopenia (basso numero di globuli bianchi),
anemia (basso numero di globuli rossi),
aumento del livello di lipidi (grassi) nel sangue,
mal di testa,
dolore addominale (mal di stomaco),
nausea e vomito,
eruzione cutanea,
dolori muscoloscheletrici (dolore ai muscoli e alle ossa),
reazioni nel sito di iniezione (incluso arrossamento)
aumento dei livelli degli enzimi epatici
Allegria gente questa è una battaglia mitologica, e mi sovviene il mito di Idra, il mostro al quale veniva tagliata una testa, per poi vederne crescere due al suo posto. Per le malattie è la stessa cosa… quando va bene una malattia viene tagliata, ma al suo posto ce ne vengono date due, tre e chi più ne ha più ne metta.
Siamo sempre più “informati” e nello stesso tempo non lo siamo, perché l’essere umano ha abdicato la sua capacità di discriminare, favorendo le industrie farmacologiche, veri e propri supermarket del nulla. La malattia è un business, e allora perché non farci fagocitare sempre più medicine. Senza mai essere sazi di un illusorio benessere, ingurgitiamo in quantità industriale pillole di ogni foggia e colore, cercando di colmare i nostri vuoti, abissi nei quali sprofondiamo chiudendo gli occhi e aspettando di sfracellarci. FONTE: http://www.primapaginadiyvs.it/malattia-business-gli-effetti-collaterali/# (Visita la nostra pagina - ► Medic Bunker La Verità◄ - per ulteriori foto e notizie)
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